Il campionato di Serie A 2017/2018 prenderà il via sabato 30 settembre alle 20.45 con l’anticipo tra Aquila Basket Trento e Virtus Bologna. In questi articoli vi proporremo un possibile power ranking della stagione che sta per iniziare. Concludiamo oggi il nostro viaggio – dopo le panoramiche sulla lotta salvezza e sulla lotta Playoff – con quelle che sono a nostro avviso le cinque migliori squadre del campionato.

#5 – Segafredo Virtus Bologna

C’era da aspettarselo: la Virtus Bologna, al ritorno in A1 dopo l’anno di purgatorio nel campionato cadetto, non aveva alcuna intenzione di rientrare in punta di piedi. Il mercato è stato faraonico e i bianconeri si sono anche riservati la possibilità di aggiungere in corsa un altro straniero per allungare una rotazione – unica nota stonata del roster virtussino – che ad oggi non sembra lunghissima. Insomma, ci sono tutti gli ingredienti per vedere una Virtus che fin da subito si ripresenta ai piani più alti del nostro campionato.

È saltata – a causa del mancato superamento delle visite mediche – la suggestiva operazione che avrebbe portato a Shane Lawal (che ha poi firmato per Avellino, squadra che ha la possibilità di aspettarlo), ma la Virtus si è consolata con un altro grandissimo nome: Marcus Slaughter è stato per buona parte della sua carriera europea un giocatore di Eurolega (campione nel 2015 con il Real Madrid) e darà alla Virtus quel mix letale di fisico, bagaglio tecnico ed esperienza che costituirà un fattore fondamentale per tutto il campionato.

Sul mercato italiano, poi, la Virtus ha piazzato i due colpi più sorprendenti: Pietro Aradori e Alessandro Gentile hanno sposato il nuovo progetto bianconero. Il primo dovrà essere il leader tecnico ed offensivo, il secondo cerca il riscatto dopo aver vissuto la stagione più buia della sua carriera. Non è da sottovalutare neanche Oliver Lafayette, campione d’Italia nel 2016 con Milano e con un passato in Eurolega. Per il resto, la dirigenza virtussina ha confermato il nucleo della squadra che l’anno scorso ha conquistato la promozione dalla A2: Michael Umeh ha talento offensivo da vendere, Rosselli, Ndoja e Stefano Gentile garantiscono solidità e Kenny Lawson ha buoni fondamentali, anche se è forse un po’ lento per i centri dinamici che la fanno da padrone nel campionato di Serie A.

Il quintetto: Oliver Lafayette, Michael Umeh, Pietro Aradori, Alessandro Gentile, Marcus Slaughter
Le riserve: Alessandro Pajola, Stefano Gentile, Guido Rosselli, Klaudio Ndoja, Kenny Lawson
L’allenatore: Alessandro Ramagli
La stella:
Pietro Aradori

#4 – Dolomiti Energia Trento

Considerata da molti una vincitrice morale del campionato dopo l’impresa compiuta – nonostante i tantissimi infortuni – nel corso dei Playoff 2017, l’Aquila Basket si presenta ai nastri di partenza con la convinzione di poter essere ancora una delle migliori squadre del campionato. Fondamentale, in quest’ottica, è stata la conferma dell’ala Dominique Sutton, il giocatore che più di tutti – con la sua versatilità e il suo atletismo – ha cambiato la stagione di Trento un anno fa.

Attorno a lui le mancate conferme di Craft e Hogue non hanno però stravolto la forza della squadra bianconera: sotto canestro ci sarà ora Chane Behanan e a gestire le operazioni il messicano Jorge Gutierrez. Quest’ultimo è un giocatore abbastanza diverso da Craft, ma può comunque portare alla causa talento offensivo e solidità. Behanan è invece più simile a Hogue quantomeno per struttura fisica: giocherà da centro nonostante una statura non elevatissima. Come il suo predecessore, è un giocatore di energia e ha anche buoni fondamentali.

Gli altri tre principali membri delle rotazioni – Diego Flaccadori, Joao Gomes e Shavon Shields – erano già agli ordini di Buscaglia l’anno scorso e soprattutto il terzo potrebbe essere davanti alla stagione dell’esplosione: nonostante la giovane età, infatti, si è distinto durante i Playoff per la solidità tecnica e per la capacità di scegliere sempre la giocata giusta. A completare la squadra ci sono altri elementi di comprovato rendimento, Forray e Baldi Rossi su tutti. Se l’impegno in Eurocup non dovesse rivelarsi troppo gravoso, Trento sarebbe ancora una pretendente per i primi posti in classifica.

Il quintetto: Jorge Gutierrez, Diego Flaccadori, Dominique Sutton, Joao Gomes, Chane Behanan
Le riserve: Toto Forray, Yannick Franke, Shavon Shields, Ojars Silins, Filippo Baldi Rossi, Luca Lechthaler
L’allenatore: Maurizio Buscaglia
La stella:
Dominique Sutton

#3 – Sidigas Avellino

I biancoverdi, da quando hanno Pino Sacripanti sulla panchina, si sono attestati come una delle principali forze di questo campionato. L’anno scorso, in particolare, la Sidigas ha avuto una ghiottissima occasione, ma ha sprecato una semifinale (con il vantaggio del fattore campo) contro Venezia che le avrebbe permesso di giungere ad una finale Scudetto sulla carta abbordabile con Trento. La voglia di rivalsa, dunque, sarà alle stelle, anche se il gruppo vede diversi elementi nuovi, con la partenza dei leader carismatici Ragland e Marques Green.

Non si può parlare di nuovo corso perché, comunque, Maarten Leunen e Kyrylo Fesenko saranno ancora i due lunghi titolari per la squadra irpina. Il reparto esterni, però, vede diversi volti nuovi a partire da Bruno Fitipaldo – lanciato da Capo d’Orlando un anno fa, poi passato in Eurolega al Galatasaray – e Jason Rich. Il secondo, che in Italia aveva già vestito le maglie di Cremona e Cantù, ha tantissimi punti nelle mani e potrebbe essere il giocatore di riferimento quando Avellino avrà la palla nella metà campo offensiva.

Da valutare l’impatto di Dez Wells, buon giocatore a livello NCAA e nella ex D-League, che tuttavia può vantare in Europa solo una breve esperienza in Grecia a 17 punti di media. Anche la panchina dovrebbe garantire buona sostanza: c’è Ariel Filloy, campione d’Italia con Venezia e membro della nazionale italiana ad Eurobasket, e – quando avrà recuperato la migliore condizione – ci sarà il lungodegente Shane Lawal. Nel frattempo, la Sidigas ha scelto Hamady N’Diaye come riserva di Fesenko in attesa di capire quali saranno i tempi di recupero dell’ex Sassari. Avellino, dunque, si presenta ancora una volta ai nastri di partenza con un roster di primo livello.

Il quintetto: Bruno Fitipaldo, Jason Rich, Dez Wells, Maarten Leunen, Kyrylo Fesenko
Le riserve: Ariel Filloy, Lorenzo D’Ercole, Thomas Scrubb, Salvatore Parlato, Andrea Zerini, Hamady N’Diaye, Shane Lawal
L’allenatore: Stefano Sacripanti
La stella:
Jason Rich

#2 – Umana Reyer Venezia

Nessuno durante l’estate 2016 avrebbe pronosticato la Reyer campione d’Italia. Forse, va detto, nessuno avrebbe puntato su qualsiasi squadra al di fuori di Milano. E invece Venezia ha saputo sorprendere, conquistandosi l’accesso alla finale contro una più quotata Avellino e poi sfruttando la profondità del roster per avere la meglio su Trento nell’ultimo atto del campionato. Un risultato del genere, storico per la pallacanestro lagunare, non poteva che essere accompagnato da un mercato mirato alle riconferme del gruppo che è stato in grado di firmare l’impresa.

Inizialmente doveva rimanere anche Julyan Stone, autentico collante della squadra, ma alcuni problemi personali lo hanno allontanato dalla Reyer dopo che aveva già firmato il rinnovo. Sono rimasti, comunque, Haynes, Bramos, Peric, Tonut e Ress. Per rafforzare la squadra e rimpiazzare i partenti, gli orogranata hanno guardato ai giocatori più interessanti dello scorso campionato e hanno pescato benissimo: Mitchell Watt – una delle poche note positive per Caserta nella stagione 2016/2017 – rimpiazzerà Batista sotto le plance.

Un ex biancorosso, invece, raccoglierà il ruolo di principale terminale offensivo: Dominique Johnson, infatti, a Varese ha dimostrato di poter essere un rebus irrisolvibile per le difese italiane. La Reyer è stata anche brava a puntellare la panchina con elementi in grado di dare un contributo rilevante: su tutti l’ala Gediminas Orelik, giocatore con punti nelle mani, ma anche Andrea De Nicolao, Paul Biligha, Bruno Cerella e l’ex pistoiese Michael Jenkins. Insomma, Venezia è l’unica squadra oltre a Milano a poter disporre di dodici giocatori in grado di tenere il campo ai massimi livelli ed è dunque accreditata come la principale rivale dell’EA7 in questo campionato.

Il quintetto: MarQuez Haynes, Dominique Johnson, Michael Bramos, Hrvoje Peric, Mitchell Watt
Le riserve: Andrea De Nicolao, Michael Jenkins, Stefano Tonut, Bruno Cerella, Gediminas Orelik, Paul Biligha, Tomas Ress
L’allenatore: Walter De Raffaele
La stella:
Dominique Johnson

#1 – EA7 Emporio Armani Milano

Quello che non uccide fortifica. La strafavorita Milano negli scorsi Playoff andò incontro ad una clamorosa ed umiliante eliminazione per mano di Trento, che faceva seguito ad una disastrosa avventura in Eurolega. La dirigenza milanese ha reagito al disastro nel modo in cui solo le grandi squadre – per potenza economica e non solo – possono rispondere: stravolgendo la squadra e portando nel roster elementi di assoluto livello europeo. Scorrere i nomi della rosa a disposizione del nuovo coach Simone Pianigiani fa impressione per quantità e per qualità.

Il primo fattore da portare in rilievo è che Milano ha sotto contratto diciassette giocatori – no, non è un errore – di cui undici stranieri. Il turnover, dunque, sarà pane quotidiano per Pianigiani e renderà anche più difficile alle avversarie preparare la partita perché sarà spesso diverso l’assetto con cui l’EA7 scenderà in campo. È soprattutto il reparto centri ad essere affollato: l’azzurro Marco Cusin avrà al suo fianco il lituano Arturas Gudaitis, Pat Young (ex Olympiakos), il confermato Kaleb Tarczewski e Cory Jefferson.

Plausibilmente, per ogni partita di campionato solo due di questi lunghi stranieri scenderanno in campo. Vlado Micov (ex Cantù) e Amath M’Baye (ex Brindisi) sembrano punti fermi in virtù della loro capacità di giostrarsi nelle posizioni di tre e quattro, in cui comunque sono presenti gli italiani Davide Pascolo, Awudu Abass e Simone Fontecchio. Per quanto riguarda gli esterni puri, Jordan Theodore (protagonista per Fraport della vittoria su Varese nella finale 2016 della FIBA Europe Cup) e Andrew Goudelock sono i titolari, ma alle loro spalle c’è parecchia concorrenza: Mantas Kalnietis, Andrea Cinciarini, Dairis Bertans e Zoran Dragic (ancora alle prese con un infortunio).

La squadra milanese è ovviamente costruita per un cammino di Eurolega in grado di riscattare l’enorme delusione della passata stagione, pertanto è anche più che attrezzata per un campionato italiano in cui nessuna avversaria ha una profondità e una qualità del roster paragonabile. La maggiore ampiezza dell’organico rispetto al recente passato può servire a Milano, da questo punto di vista, per affrontare entrambe le competizioni senza perdere più di tanto – in base al turnover – competitività e forza. Lo si diceva anche l’anno scorso, ma quest’anno rimarremmo veramente increduli se Milano non dovesse fare il double campionato-Coppa Italia.

Il quintetto: Jordan Theodore, Andrew Goudelock, Vladimir Micov, Amath M’Baye, Arturas Gudaitis
Le riserve: Mantas Kalnietis, Andrea Cinciarini, Dairis Bertans, Zoran Dragic, Awudu Abass, Simone Fontecchio, Andrea La Torre, Davide Pascolo, Patric Young, Cory Jefferson, Marco Cusin, Kaleb Tarczewski
L’allenatore: Simone Pianigiani
La stella:
Jordan Theodore

LE ALTRE PUNTATE:
La lotta per non retrocedere
La lotta per qualificarsi ai Playoff

Filippo Antonelli