Come si cambia per non soffrire, come si cambia per ricominciare. E se va bene alla Mannoia, figuriamoci alla Pro Patria dove gli stenti della stagione ormai alle spalle hanno prodotto una netta sterzata nelle politiche di mercato.
Di questi tempi l’anno passato, il club tigrotto aveva in testa l’illusoria idea meravigliosa del ripescaggio e in organico solo 8 elementi: i nuovi Disabato, Arrigoni, Santic, Angioletti e Mauri e i confermati Santana, Zaro e Filomeno. Il 19 luglio (vigilia del raduno) sarebbero poi arrivati anche Pedone, Bortoluz, Gionta e Piras, mentre il 20 sarebbe stato annunciato Cappai. Così da portare a 18 (Stimac e Garbini aggregati in prova, Monzani, Palmieri e Veroni promossi dal Settore Giovanile), il numero dei giocatori presenti allo “Speroni” il primo virtuale giorno di scuola. Barzaghi, Scuderi, Ferraro, Gherardi, Casiraghi, Tondini e (ovviamente) Colombo sarebbero arrivati solo successivamente.

Ad un anno di distanza (e a parità di data del ritrovo a Busto), Turotti ha già (di fatto) concluso l’allestimento della rosa: 16 giocatori a disposizione di Javorcic (Monzani, Colombo, Marcone, Molnar, Scuderi, Zaro, Arrigoni, Disabato, Gazo, Mozzanica, Pedone, Pettarin, Bortoluz, Gucci, Le Noci, Santana) più 4 under le cui identità verranno svelate ragionevolmente entro giovedì. Il resto lo farà qualche ragazzo delle giovanili.
In soldoni, la squadra che partirà per il ritiro di Sondalo venerdì 21 sarà la stessa che comincerà la stagione ufficiale dopo Ferragosto con la Coppa Italia e ad inizio settembre con il campionato. Un lavoro (quello del DS biancoblu) che almeno nelle premesse dovrebbe aver originato una delle logiche favorite per il successo finale. Qualità dei singoli e profondità dell’organico non ammettono infatti ambizioni inferiori.

Come si cambia per non soffrire, come si cambia per ricominciare. Tempo ed esperienza non passano mai invano.

Giovanni Castiglioni