Gozzano e Caronnese che primeggiano nel Girone A, inseguiti dalla Pro Sesto, col Varese invece in grave difficoltà e la Varesina che è rinata; la Pro Patria che va come un razzo nel Girone B dove però c’è il fortissimo Rezzato e dove la Bustese non è mai riuscita a tenere il passo. Questo il quadro della Serie D che, dopo dieci giornate, analizziamo con chi la conosce benissimo, Marco Cavicchia, l’ex attaccante di Varese e Legnano ed ex tecnico della Bustese.

Cosa te ne pare di questo Girone A?
“Il Gozzano è una buona squadra, la Caronnese come tutti gli anni fa il suo bel campionato e non sono sorpreso di vederla lassù dove invece mi sarei aspettato anche il Varese considerati sia la rosa sia l’allenatore che questo campionato lo ha vinto tante volte e lo conosce come le sue tasche. Mi dispiace vederlo lì e colgo l’occasione per salutare mister Iacolino che è stato mio allenatore negli Allievi della Juventus nel 1988”.

Cosa ti ricordi di lui?
“Una persona straordinaria umanamente. E’ ovvio che a livello giovanile si allena in un’altra maniera, ma ricordo il suo carattere, quando si arrabbiava era tremendo e faceva paura”.
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Il tuo parere sulla squadra?
“La D è il campionato più difficile che c’è perché vince solo la prima, i playoff contano fino ad un certo punto. In questa situazione il Varese deve puntare sull’orgoglio, sulle motivazioni personali e giocare alla morte; altrimenti rischi di ritrovarti nei bassifondi e a quel punto risalire è dura. Ma Iacolino lo sa perfettamente”.

Un tuo pronostico sul finale?
“Io sinceramente punterei sulla Pro Sesto, credo se la giocherà col Gozzano. E’ ancora presto, mancano tante giornate, ma dire Varese in questo momento è dura. Più avanti ci saranno squadre che non potranno più vincere e allora molleranno”.

Capitolo Varesina, squadra che hai affrontato più volte…
“Faccio i complimenti a mister Marzio, che tra l’altro è stato un mio giocatore nel Verbano. Quando si subentra non è mai facile, lui ci ha messo molto poco a entrare nei meccanismi avvantaggiato dal fatto di conoscere molto bene l’ambiente, a conti fatti la società ha preso la strada giusta. Adesso deve continuare così perché basta poco a stravolgere quanto fatto, ma sono sicuro che si salverà tranquillamente”.

Passiamo al Girone B dove Rezzato e Pro Patria stanno facendo la voce grossa…
“La Pro Patria ha una squadra fortissima, un attacco micidiale: Santana e Le Noci farebbero comodo a qualsiasi squadra di Lega Pro, mi hanno detto che l’allenatore è bravo, personalmente non lo conosco. Peccato che si ritrovano a lottare con un’altra corazzata perché il Rezzato, che ha appena cambiato allenatore, ha metà della rosa che aveva il Piacenza quando vinse la Serie D a mani basse quando l’affrontai io con la Bustese. Se la vedranno loro due”.

varesina bustese51A proposito di Bustese, come la vedi?
“I progetti sono bravi tutti a farli sulla carta, ma poi non è facile attuarli. Si devono prendere i giocatori giusti, che conoscono il girone e che riescono ad amalgamarsi bene tra loro. Mister Cusatis l’ho solo incrociato quando giocavo a Legnano e lui allenava il Meda, per il resto non ti posso dire nulla”.

Come ti sei lasciato con la piazza?
“In tre anni abbiamo fatto qualcosa di straordinario; vinto l’Eccellenza battendo tutti i record e poi salvandoci in D senza playout con quasi la stessa squadra. Ho ricordi incredibili e non mi aspettavo quel trattamento, ma è il calcio. Il presidente Piatti è sempre stato schietto con me e lo stimo molto come persona. Sono curioso di vedere come si evolveranno le cose”.

Oggi cosa fa Cavicchia?
“Vivo a Pescara ma spesso torno in provincia di Varese dove ho i miei affetti. Vado a vedere allenamenti e partite e mi tengo aggiornato in attesa di una chiamata… ”

Elisa Cascioli