SIGNORILE 6.5: finchè fila tutto liscio, come nei primi due set, riesce a variare bene il gioco, ad essere lucida, a siglare anche due ace ed un murone, ma quando la ricezione inceppa deve correre per tutto il taraflex e le sue alzate pulite, oltre che le scelte, ne risentono. Si affida tanto a Diouf soprattutto nel finale e forse esagera. Peccato perché sembrava davvero in serata.
DIOUF 7.5: Che dire… la sintesi del suo match è in quel premio di miglior giocatrice consegnatole alla fine, un premio meritatissimo ma che mai potrebbe essere più amaro. I punti totali sono 22, il come li conquista uno dopo l’altro sono il sigillo prezioso che lascia su questa Coppa Cev 2016/17. Lotta dall’inizio alla fine, ci crede dall’inizio alla fine, tira il fiato e spinge le sue compagne a quel punto a punto sul finale di quarto set risultato poi fatale per mano sua. Peccato davvero, ma nessuno le toglie i meriti di una grande partita.
BERTI 6: probabilmente paga un po’ lo scotto di una finale così importante ad un’età così giovane, anche se riesce comunque a mettere a terra 8 punti di cui 2 muri. Sicuramente anche attraverso sfide come questa riuscirà a forgiare quel carattere che deve ancor venir completamente fuori insieme alle sue doti.
STUFI 7: la sua gara trova sbocco sul finale del primo set quando firma il muro decisivo che corrisponde anche al suo primo punto di serata. Ne seguiranno altri 2 di muri ed altri 9 di punti. La sua grinta ed il suo carattere non subiscono mai flessione nell’arco di tutta la serata; Stufi è un salvagente a cui aggrapparsi per rimanere sempre a galla.
FIORIN 6: spicca sempre per intelligenza di gioco andando alla continua ricerca del “colpo giusto”, lo trova in 9 occasioni di cui 5 muri, ma avrebbe potuto, però, graffiare un po’ di più. In difesa mette a registro un 41% di positiva e 12% di perfetta, dimostrando, come le sue compagne, di patire un po’ troppo gli attacchi e le battute delle russe.
MARTINEZ 5: è la vera assente ingiustificata della finale. Ci si aspettava un riscatto dopo la prestazione opaca della gara di andata, ci si aspettava un riscatto anche e soprattutto perché avrebbe tutti i mezzi per poter essere letale. Invece, se nei primi due parziali è sufficiente, poi crolla sotto i colpi della Dinamo faticando tantissimo in ricezione dove è stata bersagliata (17% pos, 9% prf). In attacco i punti sono 9, un bottino troppo scarno per promuoverla.
WITKOWSKA 5.5: come il resto delle farfalle ha un ottimo impatto sul match e delizia il pubblico con qualche recupero prodigioso, poi piano piano accusa la fatica e non riesce ad essere solida, soprattutto nel set decisivo (45% di positiva, 20% di perfetta). Mencarelli la sostituisce con Spirito nel momento chiave.
SPIRITO 6: entra nel momento più caldo, prova subito a farsi sentire e nonostante gli attacchi piovano da ogni dove, lei ci mette del suo (50% di positiva, 25% di perfetta). Ha sulla coscienza, però, l’errata ricezione del venticinquesimo punto finale, che consegna a Voronkova una palla troppo invitante per essere sbagliata.
VASILANTONAKI 6: non brilla come in Russia ma non lascia nemmeno nulla di intentato. Subentra nel terzo periodo quando il punteggio lo era già compromesso (17 a 9 in favore di Kazan), e subentra anche nel quarto set sul 10 a 13, ritagliandosi uno spazio discreto. I punti sono 5, la ricezione vale un 60% di positiva e 20% di perfetta. Forse avremmo potuto vederla in campo un po’ di più?
NEGRETTI 7: un voto che è il simbolo dell’umiltà di una ragazza che aspetta anche questa sera il suo momento e non tradisce mettendo a terra 2 ace pesantissimi (4° set punto diciottesimo e diciannovesimo) peccato non siano valsi a nulla.

 

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Mariella Lamonica