Tra i vari problemi che affliggono il Varese (Longobardi infortunato, Molinari e Magrin per niente in forma, una difesa colabrodo, poca cattiveria e personalità in generale) c’è n’è uno che è balzato all’occhio sin dall’inizio di stagione e che ancora adesso, dopo dieci giornate di campionato e due sfide di Coppa, non è ancora stato risolto e soprattutto non affrontato a dovere da parte del club. Si tratta della questione portiere, un vero e proprio tallone di Achille del Varese 2017/2018.

L’episodio che ha fatto traboccare il vaso si è registrato nella sfida di ieri pomeriggio contro la Caronnese, squadra che ha agguantato il pareggio del 3-3 con un clamoroso cross dalla metà campo che si è trasformato in un tiro in porta per colpa dell’errata valutazione da parte Bizzi. Il giovane portiere classe 1999 l’ha combinata grossa e non è la prima volta; il giocatore in prestito dal Cagliari è stato bersagliato dalle critiche sin dall’inizio a causa dei suoi errori; ultimamente sembrava leggermente in ripresa dopo un avvio di stagione difficile e invece è ricaduto in una prestazione che ha condizionato l’esito della gara. A puntare l’accento su i tanti gol presi ad ogni singolo tiro in porta, a fine partita, è stato lo stesso tecnico Iacolino che in sostanza, preso dalla rabbia, pur senza mai nominarlo, ha scaricato gran parte delle responsabilità sul calciatore più piccolo (classe 1999) che è in campo per rispettare la regola degli Under da schierare obbligatoriamente. Un regolamento che mai come quest’anno sta penalizzando il Varese, evidentemente incapace di portare a casa giovani di garanzia, ma che ha preferito puntare sulle scommesse. Lo scorso anno ha vinto alla grande quella sul portiere potendo contare sul ’97 Pissardo, in prestito dall’Inter, mentre quest’anno la scelta non è stata fortunata. Però c’è da dire che nella rosa biancorossa non c’è solo un portiere. Oltre a Bizzi, finora quasi intoccabile tra i pali nonostante le prestazioni, c’è Frigione, che è anche lui classe ’99 e che dunque non scombinerebbe gli equilibri di età in campo, al quale però sono state date molte poche chance. E’ vero che ha sprecato la prima in Tim Cup con un dribbling andato male su Eusepi, ma in campionato è stato schierato in un’unica occasione nella vittoria casalinga sul Derthona (3-2). Molti dei nostri lettori ci stanno chiedendo perché Bizzi continua ad essere titolare, una domanda che noi giriamo sia al tecnico Iacolino, considerate le sue parole di ieri, sia al direttore sportivo Merlin.
Nessuno è perfetto e tutti sbagliano: la scorsa settimana è toccato al baby portiere della Pro Patria Guadagnin che ha fatto una frittata che è costata la vittoria. Il tecnico Javorcic non ci ha pensato due volte a dargli un turno di riposo e a rilanciare Mangano che ieri ha giocato titolare. A volte però determinate scelte tolgono poi qualche alibi e a Varese sono in pochi a prendersi le proprie responsabilità.

L’altra domanda da porre è perché non è ancora stata trovata una soluzione? Solo la scorsa settimana il valido La Gorga, tra l’altro cresciuto proprio nelle giovanili del Varese, rimasto svincolato dalla Lega Pro, è sceso in Serie D sposando la causa del Lanusei, una squadra sarda in fondo alla classifica del Girone G. Perché il Varese non ha fatto un pensierino sul suo possibile ingaggio?
E’ ovvio che puntare su un portiere fuoriquota comporterebbe lo schieramento obbligato di un classe ’99 in un altro ruolo che attualmente manca in rosa (l’unico è il terzino Ghidoni che sta recuperando dall’infortunio), ma la soluzione va comunque trovata.
In questi giorni si sta allenando col Varese il portiere ’97 Luca Calvaruso, anche lui svincolato che non è stato però ancora tesserato. Per correggere la rosa si aspetterà il mercato di dicembre? E fino ad allora si continuerà a puntare il dito sui giocatori scelti di prendere e poi scelti di mandare in campo?

Elisa Cascioli