La Openjobmetis necessitava di una vittoria per la classifica, ma soprattutto per il morale. Ancora meglio se frutto di una prestazione corale e convincente. Contro Capo d’Orlando i biancorossi, sotto questo punto di vista, hanno fatto bottino pieno: la pratica è stata sbrigata in poco più di un quarto, tempo che è stato sufficiente alla formazione di casa per creare un gap incolmabile.

Un dato interessante, che testimonia il dominio biancorosso per tutto l’arco della gara, è quello del plus/minus dei giocatori ospiti: nessun elemento della Betaland – gli otto giocatori impiegati da Di Carlo sono rimasti sul parquet almeno per dieci minuti ciascuno – ha riportato un dato positivo in questa particolare voce statistica, segno che Varese ha sempre tenuto la situazione sotto controllo.

I primi minuti hanno rappresentato l’unico momento della gara in cui i siciliani sono riusciti a reggere il ritmo di Varese, poi il divario tra le due squadre si è via via allargato a dismisura. Per il resto, a parte l’apertura di secondo tempo in cui la Betaland è riuscita a piazzare un piccolo parziale rientrando comunque solo fino al -8, la partita è stata a senso unico.

Caja ha più volte ripetuto – in relazione ai problemi offensivi della sua squadra – che il ritmo in attacco parte da una difesa forte, soprattutto quando le individualità non hanno grande talento e capacità di improvvisazione. La gara di ieri ne è stata la testimonianza perché Varese, con grande aggressività nella sua metà campo, ha provocato numerose palle perse e si è così guadagnata diversi facili contropiedi.

Un altro fattore positivo da segnalare è stato il coinvolgimento di Cain – che nella scorsa gara non aveva tentato nemmeno un tiro dal campo – sotto canestro: il centro statunitense è stato bravissimo a sfruttare la scarsa mobilità della difesa ospite (e dei diretti avversari Delas e Wojciechowski in particolare), sfoderando una prestazione più che stellare da 22 punti (10/10 al tiro) e 14 rimbalzi.

La vittoria su Capo, in un campionato che quest’anno è più strano che mai, porta Varese direttamente dal +2 sull’ultimo posto all’ottava posizione in classifica. Sognare le Final Eight è lecito? Probabilmente no, anche perché la Openjobmetis fa parte di un ampio gruppo di squadre (sei) a quota otto punti e si trova al comando di questa classifica nella classifica grazie ai larghissimi successi su Trento e proprio su Capo.

Volendo cercare ulteriori margini di miglioramento rispetto alla prestazione di ieri, è possibile fare delle considerazioni sulle prove di Wells e Hollis: il primo come di consueto ha ingranato tardi, rimanendo a quota 0 punti per più di metà gara, ma ha comunque fornito 7 assist; il secondo – schierato per la prima volta nel quintetto base – ha iniziato la gara con un rapido 0/4 al tiro e ha subito guadagnato la via della panchina. Per l’ala quella di ieri è stata la partita in cui ha giocato meno da inizio campionato (10 minuti di impiego).

Non è stato un problema per la Openjobmetis perché altri giocatori hanno sfruttato l’occasione: Tambone e Avramovic si sono distinti per personalità e grinta e il secondo ha anche illuminato il PALA2A con 6 assist d’autore in 18 minuti di utilizzo; Ferrero ha giocato probabilmente la sua miglior partita dell’anno, con 14 punti e 6 rimbalzi a referto.

Per la Openjobmetis adesso inizia un ultimo terzo del girone d’andata da non sottovalutare: le prossime due avversarie – Reggio Emilia e Bologna – possono essere considerate al momento, almeno guardando la classifica, due dirette concorrenti per gli obiettivi stagionali. Se i biancorossi dovessero approfittarne per strappare due successi, allora il campionato della Openjobmetis potrebbe prendere una piega diversa.

Filippo Antonelli