Domenica mattina alle ore 10.45, presso la Villa Aliverti di Vedano Olona (in piazza San Rocco), Gianni Corsolini presenterà il suo terzo libro, dal titolo Vado a Vanvera. Saranno presenti al suo fianco Giuseppe Sciascia (giornalista de La Prealpina), Dario Colombo (che è stato direttore di Giganti del basket e di Telepiù) e Carlo Recalcati, che – agli albori della sua carriera da giocatore – ebbe Corsolini come primo maestro e mentore a Cantù.

Bolognese di nascita, canturino di lungo corso (prima come allenatore e poi come dirigente) e varesino d’adozione. La vita di Gianni Corsolini è legata a triplo filo allo sport che più ama – la pallacanestro – e a tre delle sue piazze principali. Ha iniziato giovanissimo ad allenare, nel settore giovanile della Virtus Bologna, e poi è approdato a Cantù nel 1958.

In Brianza ci è rimasto la prima volta per undici anni (il suo primo addio risale all’estate del ‘69) e poi per altri tredici anni (dal 1986 al 1999) come direttore sportivo. In mezzo alle due vite canturine c’è una lunga carriera – per la verità iniziata già nei primi anni ’60 – aziendale che lo ha visto passare da Fonti Levissima, Snaidero e Poretti con incarichi legati in particolar modo alla comunicazione e alle relazioni esterne.

A Cantù è ricordato soprattutto per essere stato il fautore dell’approdo di Boris Stankovic sulla panchina biancoblù: guidata dal serbo la squadra – all’epoca targata Oransoda – vinse il suo primo Scudetto nel ’68. È stato anche presidente della Legabasket (dal ‘76 al ‘79) e dell’Unione Sindacale Allenatori di Pallacanestro (dal ‘99 al 2005). Nel 2009 è stato inserito nella Hall of Fame della pallacanestro italiana.

Per il basket, dunque, ha ricoperto quasi ogni ruolo possibile, compreso quello di giornalista: per diversi anni – incluso il periodo dell’epopea della grande Ignis – ha collaborato con La Prealpina diretta da Mario Lodi prima e da Pierfausto Vedani poi. Attualmente cura una rubrica (Ai lov dis gheimLa versione di Gianni) su La Provincia di Como.

Il libro che verrà presentato domenica contiene una serie di riflessioni e di ricordi nel pieno stile dell’autore e gli argomenti sono tanti: sport, società, costumi, disabilità, educazione e non solo. La pallacanestro, non potrebbe essere altrimenti, è uno dei temi toccati, ma c’è anche tanta Varese: Corsolini ci è arrivato per la prima volta nel 1970, quando lavorava alla Poretti, e da anni vive a Vedano Olona.

Un incontro che costituirà dunque un interessante momento di racconto e di confronto su argomenti riguardanti anche il basket e il territorio del Varesotto, in particolare Vedano. Con protagonista un uomo che – come egli stesso afferma nell’introduzione del libro – «ha 84 anni e pensa al futuro».

Filippo Antonelli