Dopo un precampionato da nove vittorie in undici incontri, la Openjobmetis Varese è pronta ad affrontare il campionato 2017/2018 con Attilio Caja in panchina. Il tecnico pavese, che aveva già allenato i biancorossi nella seconda parte della stagione 2014/2015, è tornato a Masnago nel dicembre del 2016 e ha condotto la squadra ad un ottimo finale di stagione. Quest’anno si trova ad allenare un gruppo in gran parte nuovo, con solamente tre confermati rispetto allo scorso anno.

10 varese-sassari cajaCoach, come valuta il percorso di precampionato della sua Openjobmetis?
«È andato tutto come da programma. I giocatori ci hanno dato una buona disponibilità e hanno trovato fin da subito una buona sintonia tra di loro e con noi: non era scontato perché si trattava di un gruppo abbastanza eterogeneo, con sette giocatori nuovi che arrivavano da posti diversi. Si sono applicati con abnegazione e motivazione. Questo l’ho visto quotidianamente sul campo, ma è stato possibile riscontrarlo anche durante le amichevoli».

Quali sono gli aspetti del gioco che hanno funzionato meglio nel precampionato?
«È una squadra che si è messa in mostra soprattutto a livello difensivo, con un sistema che dà la possibilità di alternare diversi tipi di difesa. C’è stata una buona compattezza generale, una buona volontà e una buona predisposizione in attacco a passarsi la palla. Bisogna migliorare dal punto di vista tecnico, ma la volontà finora c’è stata tutta. C’è una buona omogeneità: non c’è l’attaccante designato, ognuno si prende le sue responsabilità e sa ergersi a trascinatore. Ci vuole il giusto equilibrio tra il gioco di squadra e la capacità dei singoli di prendere a turno il ruolo di prima punta e questo porterà i protagonisti delle nostre partite a cambiare di volta in volta».

Qual è stato l’approccio dei giocatori fino ad ora?
«Abbiamo riscontrato da parte loro un atteggiamento molto positivo. Abbiamo scelto giocatori che sono in cerca di conferma e di un passo in più nelle loro carriere: vengono da campionati europei non superiori al nostro, quindi questa è l’avventura più importante che si sono trovati ad affrontare fino ad ora. Il campionato è impegnativo, ma abbiamo ritenuto che fossero al punto giusto della carriera per poter giocare su questi palcoscenici».

raduno OJM2017 201812 cajaCome possono capitalizzare questa occasione?
«Per ora il campo ci ha confermato che le nostre idee erano corrette e che questi giocatori rispettano il rangedi valore che avevamo loro attribuito in fase di scouting. È importante che tra di loro abbiamo un buon affiatamento e adesso devono crescere di personalità, devono sviluppare a livello vocale una presenza che sia da traino. In questa squadra non c’è un giocatore che – per esperienze passate, storia e status – possa essere il leader indiscusso: devono essere tutti piccoli leader e ci aspettiamo che ognuno faccia la sua parte, prendendosi le proprie responsabilità quando serve. È un passo successivo che dipende molto dalle caratteristiche personali di ognuno».

Il calendario iniziale è molto duro: un’opportunità o una sfortuna?
«Partiamo con Venezia e Milano che sono le due squadre più forti, ma non è colpa di nessuno se il calendario è questo. Noi ci siamo preparati per fare un buon campionato e la stagione non finisce né alla prima né alla seconda partita. Ogni tappa deve servire per crescere e andare avanti, continuando a fare buoni allenamenti per costruire qualcosa. Nello sport poi ci sono anche gli avversari e solo a posteriori puoi andare a verificare quello che hai fatto tu e quello che hanno fatto gli altri. Prepararsi al meglio, senza lasciare nulla di intentato, è la chiave per poter sempre dire di aver fatto un buon lavoro».

Filippo Antonelli