Ancora dubbi, ancora incertezze, le nubi sopra il Varese sono più grigie che mai. Il Consiglio di amministrazione in programma ieri sera, alla fine si è trasformato in una semplice riunione conclusa sostanzialmente con un nulla di fatto. I soci biancorossi, Paolo Basile che è direttore generale col 51 per cento, Aldo Taddeo, vicepresidente con il 29 ed Enzo Rosa, che col 5 non ha alcun incarico societario, si sono seduti al tavolo per cercare di trovare una soluzione che però è rimandata. Non c’erano Piero Galparoli, socio fondatore che detiene l’1 per cento, né Gabriele Ciavarrella, ex presidente con il 14 per cento delle quote,

A quasi due settimane dalle dimissioni di Ciavarrella, il suo vice non ha ancora compiuto il passo decisivo e questo lascia presupporre che possa abbandonare la nave. Proprio Taddeo è stato il soggetto principale dell’invettiva di Ciavarrella che ha fatto venire a galla i problemi finanziari del club. Ad un anno e mezzo dal fallimento del Varese 1910, che non riuscì a reggere il peso della Serie B, il neonato Varese Calcio ha accumulato un debito, ovviamente non paragonabile a quello di quegli anni, ma comunque rilevante considerando la partecipazione ai campionati di Eccellenza e Serie D. Parte del disavanzo, infatti, fa parte del bilancio della passata stagione in cui Taddeo non esisteva ancora.

Riuscirà l’attuale società ad arrivare sino a fine stagione? Quasi probabilmente sì, ma serve una soluzione, tutti si stanno muovendo per reperire risorse, e soprattuto compatezza: Ciavarrella farà un passo indietro sulle sue dimissioni? E’ ancora tutto da vedere e proprio l’incertezza è l’aspetto che preoccupa di più. Un nuovo incontro tra i soci è già stato programmato per la prossima settimana. All’orizzonte non si vedono ancora raggi di sole, ma la squadra non è disposta a mollare. Resistere e vincere la Serie D potrebbe essere la chiave, approdare in Lega Pro per ingolosire qualche figura affidabile è l’unica strada.

Elisa Cascioli