La liturgia è sempre quella. Chi vince canta. Chi perde si abbandona allo sconforto.
Comincia il tecnico granata Simone Broccanello: “Non c’è stata partita. Complimenti ai ragazzi perché se lo sono meritato. È stato un miracolo. Nell’ultima parte di stagione siamo stati una squadra da 45 punti. Un mio successo? Il calcio è uno sport di squadra. Anch’io sono cresciuto molto”. Andando a ravanare nei segreti del successo affiorano varie chiavi di lettura: “Volevamo vincere perché salvarsi così è più bello. Non abbiamo fatto conto sul doppio risultato. Li abbiamo studiati bene, come facciamo sempre. Ho detto ai ragazzi che non avrei cambiato nessuno di loro con uno del Legnano”.

Tomasoni non perde la lucidità. Nonostante tutto: “Non abbiamo giocato il primo tempo. I ragazzi hanno sentito la partita. Non riuscivamo a ripartire. Sapevamo come giocavano loro, non ci hanno sorpresi. Ma siamo stati nulli. La sosta di due settimane? Adesso è facile dirlo. Evidentemente patiamo certe tensioni. Devo riconoscere i meriti della Bustese ma c’è tanto rammarico”. Impresa comunque? “Spero che non ci si dimentichi di quello che abbiamo fatto. Quando sono arrivato, ho trovato tanti problemi. C’è stata una lunga rincorsa ma abbiamo dimostrato che potevamo stare in questa categoria. Mezzo miracolo sportivo è stato fatto comunque”. Tempo di bilanci. Di squadra e personali: “Con gli adulti non bastano le qualità, serve la società dietro. Nel settore giovanile non ci sono pressioni. Qui servono anche un buon rapporto con stampa, tifosi e una società solida alle spalle. Da quando sono arrivato, abbiamo tenuto una media salvezza. Bisognerebbe sapere quali erano i problemi prima. Il mio futuro? Ci sarà tempo. Quando ci sono cambi societari, ci sono anche cambiamenti tecnici. Abbiamo speso solo qualche parola con Cappelletti, ero concentrato sul presente”.

Giovanni Castiglioni

LA PARTITA