Cilecca o defaillance? Fate voi. Ma la sensazione è quella. Prepari un esame per mesi e quando viene il momento fai scena muta. O metafore affini. Sasà Ferraro (in sala stampa in luogo del capitano Santana) evita di girarci intorno: “Erano più pronti di noi. Mancanza di personalità? Non penso. Semplicemente, loro erano più pronti di noi”. Batosta difficile da mandar giù? “Dispiace per la cornice di pubblico. Pensavamo di aver preparato bene la partita. Rincorrere con un distacco così ampio non è mai facile. Ma abbiamo cominciato un percorso qualche mese fa. Dobbiamo continuare. A partire da martedì”.

Anche Bonazzi non è in vena di accampare scuse: “Siamo delusi. Ci aspettavamo un’altra partita. Eravamo molli, poco aggressivi. Ci siamo messi lì ad aspettare. E’ la prima volta (forse la seconda) che ci capita. Ed è una cosa grave. Soprattutto con giocatori di personalità”. Fatta l’analisi, servirebbe la diagnosi: “Forse la partita di mercoledì ci ha tolto qualcosa. Ma credo che all’80% sia un fatto mentale. Psicologicamente non eravamo noi. Complimenti al Monza. Adesso bisogna stare zitti e pedalare. Mi assumo la responsabilità come ho sempre fatto perché i ragazzi in campo li mando io. Sapremo rimetterci in corsa come abbiamo già fatto”. Primo posto ormai andato? “Non ci ho mai pensato e non ci penso neanche adesso Mi dispiace soprattutto per la squadra e per la gente”. Capitolo rosso a Bortoluz sfiorato senza prendere posizione: “Non ho visto. La partita poi è finita lì. Ho tolto Santana per farlo riposare e per dare minuti a Mauri”. 

Dai vinti ai vincitori. Passo (anche dialetticamente) tutt’altro che breve. Marco Zaffaroni smorza i toni. Secondo copione. “Grande partita sotto tutti i punti di vista. Abbiamo saputo gestire bene tutti gli stati d’animo. Concreti ed ordinati. Adesso è davvero fatta? Lo sarà solo più avanti”. Quanto alla sua ex squadra, il giudizio è lucido al di là di ogni cortesia: “La Pro Patria è un’ottima squadra. Non so se sia la seconda forza del campionato. Penso che fosse una delle 4/5 migliori e sia rimasta tale”. Dopo 2 schiaffi, una carezza. O forse no.     

 Giovanni Castiglioni

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