Domenica prossima Stefano Bettinelli farà il suo esordio, si fa per dire, sulla panchina del Varese. Dopo due domeniche di sosta, la squadra riparte dalla trasferta di Sesto San Giovanni. Il tecnico, alla sua dodicesima stagione in biancorosso, è subentrato a Ciccio Baiano una decina di giorni fa e a convincerlo, ha svelato ieri durante la presentazione del neo presidente Fabio Baraldi, sono state proprio le parole del nuovo numero uno: “Non è stato facile per me accettare l’incarico – ha ammesso -, perché l’ultima esperienza (quella della stagione 2014/2015 coincisa con retrocessione e fallimento) mi ha segnato molto. A convincermi a tornare è stato proprio Baraldi; mi ha detto che non sarà più la squadra a dover trascinare la società, ma viceversa ed è la prima volta che lo sento dire a Varese. Noi dobbiamo fare la nostra parte, ma la società ci aiuterà. Vincere deve essere un piacere e non un obbligo perché poi si perde il punto di vista dello sport. Questa è la strada giusta: non si morirà ogni volta che si perderà una partita”.

Questo il suo credo: “Sono qui per lavorare e non per parlare. Il Varese rappresenta tutta la mia vita e non solo sportiva. Questo è il 12esimo campionato che mi vede partecipe, e pensare che ero sicuro che quella a Terni sarebbe stata la mia ultima apparizione; ho sofferto tanto in quella annata che mi ha prosciugato anche l’anima, ma sono rimasto sempre un grande tifoso del Varese; non l’ho seguito da vicino, ma mi sono sempre informato. Quando mi hanno chiamato mi sono corsi i brividi lungo la schiena. Sono conscio delle responsabilità, ma una sfida va sempre accettata e non voglio avere rimpianti”.

Elisa Cascioli