Il protagonista delle vittorie, delle sconfitte, dei colpi di scena e di ardue scelte, è sempre lui: Mister Davide Kolec, allenatore da due anni del Cassano HC, squadra che milita nel massimo campionato di pallamano. Sfumato l’obiettivo play off, il team cassanese si trova ad affrontare la seconda fase in poule retrocessione, avendo già messo in cassaforte la salvezza e due vittorie. L’obiettivo è di concludere la stagione imbattuta. A mister Kolec il compito di guardarsi indietro e raccontare il percorso fatto fin qui.

Come è cresciuto il tuo ruolo da giovane allenatore in due anni?
“Sicuramente ho fatto tanta esperienza e questo è quello che conta. Quest’anno abbiamo introdotto la parte di preparatore atletico con Carlo Simonelli e con lui ho potuto approfondire la parte fisica-atletica. Di partita in partita cresco a livello di esperienza, sono diverso dal primo anno, indubbiamente. Adesso sono più calmo, lo scorso anno saltavo, ero agitato. Sono ancora all’inizio, ho ancora tantissimo da imparare”.

Ogni anno hai affrontato difficoltà. Lo scorso anno hai dovuto trovare diverse strategie per aggirare l’ostacolo infortuni che si sono presentati e te la sei cavata bene, quest’anno l’inghippo era fare bene con una squadra giovanissima, come pensi sia andata?
“Se avessi avuto forse un po’ più di esperienza forse saremmo stati ai playoff, le squadre avversarie sono sicuramente un pochino più forti di noi, ma abbiamo perso tante partite di una rete. In alcune partite la colpa è anche mia. C’è da lavorare. C’è una componente di delusione perchè ci speravo nei play off: quando inizia il campionato si mira almeno ai play off per giocare contro le prime squadre. Per me è stato un fallimento perchè si gioca per arrivare tra le grandi, non per i play out. Ci rimane da lavorare per il prossimo anno”.

Non sei troppo duro con te stesso?
“Quando mi guardo indietro vedo gli errori che faccio e cerco di migliorarmi. Anche Simonelli ci ha dato una spinta in più per fare bene e farmi capire cosa sbagliavo”.

State inserendo anche molti giovanissimi in squadra in questa fase, tu cosa ne pensi, ci sono ragazzi pronti a far parte della prima squadra?
“L’unico successo che posso raccontare è che ci sono tanti giovani che hanno fatto esperienza in A1 e questo è molto positivo, vedi Dorio, Branca, Fantinato. Stiamo inserendo molti giovani e mi dispiace non averli inseriti prima, durante il campionato, ma ho avuto paura che loro dal punto di vista fisico fossero ancora esili e si facessero male. Quindi ho preferito salvaguardarli ma non centra nulla il piano tecnico perchè loro hanno la mia stima”.

Avete un progetto per loro?
“Il punto forte del Cassano è la giovanile. Abbiamo un progetto attorno a loro, anche già da quest’estate. Sicuramente i fratelli Gallazzi, Bortoli, Cenci e altri ne fanno parte. Ci stiamo pensando per un futuro in prima squadra. Se continuano a lavorare bene con umiltà e senza montarsi la testa, un giorno, io credo potranno essere il perno della squadra. L’importante è mantenere i piedi a terra e che si comportino come hanno fatto fino ad oggi, soprattutto per l’approccio che hanno negli allenamenti, trasferte e partite. Hanno passione ed è fondamentale”.

Sabato la gara casalinga contro Brixen, come si comporteranno i tuoi ragazzi?
“Io sono stato chiaro, noi siamo la squadra più forte, con rispetto per gli altri.  Se l’approccio sarà giusto, la partita sarà nostra sin dall’inizio”.

Ad oggi ti viene in mente un momento speciale vissuto in questi due anni da allenatore?
Di momenti in cui saltavamo di gioia ne abbiamo avuti, ma ricordo con simpatia l’anno scorso contro Trieste. Il Cassano non aveva mai vinto lì, in quei 40 secondi finali con la palla in mano stavamo andando per vincere la partita, dopo un recupero di 3 reti a 5 minuti dalla fine e sembrava che il tempo si fosse fermato. Guardavo Petazzi, guardavo il Presidente Saporiti e i giocatori e mi sembrava di essere in un film. Ho vissuto una sensazione speciale, con una squadra nuova, in un campo che non ci ha mai visto vincere – Kolec inizia a ridere – Poi quando Moretti sbaglia il tiro per la vittoria, riguardo e vedi Petazzi in ginocchio e tutti che dicevano qualcosa a Moretti, mentre lui si scusava. Lo racconto ridendo perchè è stato un momento strano e poi divertente alla fine”.

Federica Scutellà
(foto Peo Moroni)