Era difficile che il calendario potesse prevedere un match natalizio più affascinante. Due squadre di enorme tradizione che però, in questi ultimi anni, hanno fatto fatica a rilanciarsi ai livelli che competono al loro blasone. La Virtus Bologna, l’anno scorso, ha conosciuto anche il purgatorio della A2, una pratica che in ogni caso – come accaduto per Varese nella stagione 2008/2009 – è stata sbrigata in una sola stagione. In aggiunta a tutto ciò, le due formazioni – che iniziavano sicuramente l’annata con aspettative diverse: la Virtus per tornare ai piani alti, Varese per affrontare un campionato tranquillo – sono divise in classifica da appena due punti.

Una classifica che non è deludente per Varese, semmai in linea con le aspettative: al di là del rammarico per le partite perse punto a punto, soprattutto lontano da casa, la Openjobmetis ha fino ad ora vinto le gare che doveva vincere. La Virtus, invece, ha fatto enormemente fatica nei finali punto a punto e si è ritrovata, già dopo un terzo di campionato, a dover affannosamente inseguire la zona Playoff, in concomitanza con una ricerca del quinto straniero che si è fino ad ora rivelata infruttuosa. Le Vu Nere hanno aggiunto Filippo Baldi Rossi per sostituire Guido Rosselli e potrebbero, eventualmente, aggiungere un altro giocatore in caso di necessità.

Non è semplice capire se per Varese si tratti di un’occasione o meno: è vero che la Virtus, soprattutto fuori dal PalaDozza (una sola vittoria su cinque trasferte, con due pesanti sconfitte patite a Pesaro e Brindisi), è parsa tutt’altro che una corazzata, ma è altrettanto vero che con un roster di quel livello è possibile che una svolta arrivi. E già il risultato di domenica scorsa, che ha visto i bianconeri trionfare sulla lanciatissima Fiat Torino, potrebbe essere indicativo. Per vincere, Varese deve riuscire a mettere in evidenza tutte quelle difficoltà a livello di alchimia che Bologna ha manifestato fino ad ora.

Non è facile, infatti, far convivere e coesistere giocatori che necessitano di tanti palloni tra le mani: Alessandro Gentile e Pietro Aradori si stanno decisamente prendendo le loro conclusioni e infatti segnano rispettivamente più di 17 e di 15 punti per gara. Lo stesso non vale per altri compagni – Lafayette e Slaughter (appena 4.7 tiri tentati a partita) su tutti, per citare i due nomi più altisonanti – di squadra, da cui ci si aspettava quantomeno in attacco un rendimento superiore a quello offerto fino ad ora.

Anche per questo motivo spesso gli aghi della bilancia per le Vu Nere risultano essere Michael Umeh e Kenny Lawson, che hanno la possibilità di mettersi in mostra (e di diventare i punti di riferimento dell’attacco) quando i titolari si prendono qualche minuto di riposo. Non è sorprendente, infatti, che analizzando da un punto di vista statistico unicamente le vittorie della Virtus sia proprio Kenny Lawson (10.4 punti in 15.4 minuti) a spiccare come terzo violino bianconero, con Umeh (9 punti in 20 minuti) poco dietro.

Il compito, per Ferrero e compagni, sarà dunque quello di mantenere altissima l’intensità per tutti e 40 i minuti, per evitare che il secondo quintetto bianconero abbia un impatto. Di contro, Varese – per quanto le percentuali preoccupino più in trasferta che in casa – dovrà sfruttare le sue chance e non perdonare sui tiri aperti concessi dalla difesa avversaria. Sarà una sfida interessante sul piano tecnico e mentale e una vittoria, per questo girone d’andata biancorosso, potrebbe significare moltissimo. Anche dal punto di vista della classifica.

Filippo Antonelli