Inutile negarlo: la trasferta di Brindisi mette l’acquolina in bocca. Fino a qualche settimana fa era ritenuta l’ultima gara di un quartetto proibitivo per iniziare il girone di ritorno, ma la vittoria (per certi versi inaspettata) a Caserta ha cambiato le percezioni sulle possibilità della Openjobmetis. Con Milano e soprattutto con Sassari i biancorossi non hanno demeritato e hanno provato a giocarsi le proprie carte, pur soccombendo dinanzi a due squadre più forti e più attrezzate.

Per questo il viaggio in Puglia deve essere visto come un’occasione importante: i giocatori di Caja hanno una chance per confermare i progressi mostrati di recente e, soprattutto, per provare ad ottenere una vittoria. Anche perché, dopo Brindisi, il calendario diventa – almeno tra le mura amiche – in discesa e Varese avrà allora l’obbligo di tornare ad accendere Masnago. Troppe le sconfitte interne (sette in dieci incontri) e troppo il tempo passato dall’ultima gioia (81-71 su Reggio Emilia, 11 dicembre 2016).

Se la OJM riuscisse a confermare la prestazione di Caserta e a strappare un successo, allora le pressioni in vista della gara di Pistoia diminuirebbero. Questo aiuterebbe senza dubbio una squadra che, in molte occasioni, ha dimostrato di soffrire terribilmente l’obbligo di vincere. Si è visto in particolare a Cremona e in casa con Torino: ai biancorossi, che pure erano rimasti pienamente in partita per tre periodi, sono tremate le gambe nel quarto quarto.

La trasferta di Caserta è stata in controtendenza rispetto a questo andamento e si spera che quella di Brindisi possa dare un segnale del genere. Sarebbe una dimostrazione che il lavoro a Masnago sta procedendo nella giusta direzione. Anche perché finora, seppure ci sia stato un innalzamento del livello delle prestazioni, i risultati stanno comunque mancando (una sola vittoria in campionato dal cambio di allenatore).

Meo Sacchetti ha a sua disposizione giocatori di grande talento offensivo: Amath M’Baye è il secondo miglior marcatore del campionato (19.7 punti di media), Nic Moore è un playmaker veloce e imprevedibile, Durand Scott è immarcabile in transizione, Robert Carter ha movimenti solidi e Phil Goss non ha certo bisogno di presentazioni. Varese, per provare a vincere, dovrà giocare sul ritmo (non concedendo a Brindisi il gioco di corsa) e sulle debolezze difensive dell’avversaria. Un’impresa che la Openjobmetis potrebbe portare a termine se dovesse confermare i miglioramenti visti di recente.

Filippo Antonelli