Un copione tragicamente già visto. Ormai è quasi una telenovela: Varese non riesce ad assicurarsi il suo ultimo acquisto. L’ultimo giocatore a rispondere picche è lo stesso Julyan Stone. Già ieri avevamo anticipato della difficoltà a chiudere l’affare: Stone prendeva tempo e l’Openjobmetis aveva bussato ancora alla porta del suo agente. Il risultato è che l’americano non ha dato risposte, anche se Varese sembra abbia soddisfatto tutte le richieste del giocatore e dell’entourage, con il quale c’era un accordo verbale. Ma negli ultimi due giorni qualcosa è cambiato: Stone ad esempio è rientrato nelle rotazioni del suo Gaziantep di Fiba Cup. Ma si vocifera anche di un interessamento di qualche altro club, magari italiano. Non è difficile capire il ragionamento di Stone: non è free agent, un contratto ce l’ha – e anche piuttosto ricco – e il nuovo coach può puntare su di lui. Si muove dalla Turchia solo per un club molto ambizioso e con buona disponibilità economica, ed evidentemente l’Openjobmetis non risponde a questi requisiti. Sta di fatto che quella che era un’intesa verbale è crollata nel giro di 48 ore o poco più, e Varese ha dovuto rinunciare al giocatore. Non si può più attendere: al match di vitale importanza contro Caserta manca poco più di una settimana, e l’infortunio di Cavaliero obbliga a un nuovo innesto. Non si può sbagliare l’ultimo tesseramento: esclusa allora la pista Stone, anche Gaines non arriverà più. Ieri avevamo parlato di Stipcevic – che potrebbe essere tagliato da Sassari – ma il suo apporto difensivo non convince Moretti, come riporta La Prealpina. Il rinforzo allora non può arrivare che dal mercato dei free agent, che oggi come oggi non offre granchè. Può tornare d’attualità – ne avevamo parlato già qualche tempo fa – il nome di Sebastian Telfair.

Draftato con la tredicesima scelta nel 2004 da Portland, Telfair ha vestito le canotte di otto squadre in 11 anni di NBA, senza mai però sfondare. E soprattutto senza mai confermare del tutto il talento che il trentenne ha fatto vedere sui playground di New York mentre era all’High School. Telfair è un play molto veloce dal grande talento offensivo, mago dei crossover. Non è male neppure quando serve i compagni, e in Cina è arrivato quasi a 5 assist di media. D’altro canto, non gli mancano i difetti: il suo jumper e il suo tiro da 3 sono meno che discreti, e molte volte prende cattive decisioni a causa della troppa fretta. È un giocatore antitetico rispetto a Stone: Telfair è un playmaker veloce e realizzatore, mentre l’ex Venezia una guardia fisicata, più giocatore di sistema. Due profili praticamente opposti. Poi Telfair sembra troppo simile a Wayns: magari ha anche più talento, ma ha le stesse caratteristiche di gioco. In più, non è in grado di ricoprire il ruolo di guardia e non è un “ragionatore”. L’ex Portland sarebbe poi alla prima esperienza europea – ed è inattivo da quasi 12 mesi -: la strada è quella di un Maynor-bis?

lu.mastro.