157. Un numero primo come un altro e, alla Pro Patria, il totale complessivo delle gare saltate per infortunio dai 32 giocatori utilizzati in questo campionato. In realtà, la somma è anche arrotondata per difetto non comprendendo i forfait per influenza (come Zaro a Bassano) e quelli che hanno comunque prodotto una convocazione (per esempio, Ferri a Cuneo). Oltre (va da sé) alle assenze per squalifica (5 giornate). In più, il dato è al netto del caso Pià, le cui condizioni fisiche meriterebbero una considerazione a parte.
Davvero uno sproposito se si pensa che (tanto per avere una base di comparazione), l’AlbinoLeffe ha accusato (all’ingrosso) assenze intorno alle 20 giornate. Un clamoroso handicap (quello biancoblu) che ha prodotto le 24 gare di stop di Bigazzi (crociato all’esordio e stagione finita), le 15 di Marchiori, le 14 di Bastone e Jidayi, le 13 di Sampietro, le 12 di Degeri e le 10 di Filomeno e Montini. Per limitarsi solamente a chi è già salito in doppia cifra.
Tradotto in soldoni, in ognuna delle 25 giornate finora disputate, Pala (e, prima di lui, Oliva e Mastropasqua) hanno dovuto fare a meno in media di 6/7 giocatori della rosa a disposizione. Un cospicuo vantaggio concesso ad avversari spesso già comunque superiori.

Ma la statistica (per quanto eclatante) non può trasformarsi in un alibi. Almeno non completamente. Perché gli infortuni non sono tutti uguali e accanto al caso, alla malasorte e alle nequizie altrui (le fratture al setto nasale di La Gorga e Jidayi tanto per pescare nel mazzo), ci deve essere necessariamente anche dell’altro (la vicenda Montini, in questo senso, è più che emblematica). Insomma, d’accordo il destino avverso, ma (forse) si poteva fare di più (e meglio). Senza dimenticare (e lo scriviamo da tre anni) che i campi dietro allo “Speroni” non rappresentano le condizioni ideali di allenamento per una squadra professionistica. Ma questa è un’altra storia e (non a caso) nelle ultime settimane la truppa tigrotta si è spesso trasferita al “Gambini” di Olgiate.
Ora, a 9 giornate dal termine, l’auspicio è che quel 157 da cui siamo partiti non debba essere ulteriormente (e pesantemente) aggiornato. Ma con 10 giocatori (a sabato scorso) ancora indisponibili, la speranza rischia di trasformarsi in illusione.

Giovanni Castiglioni