Mario Belluzzo è un’icona del calcio lombardo e non solo. La sua lunga carriera, tra prime squadre e settori giovanili, lo ha visto allenare tra le altre Pro Patria, Pro Sesto, Legnano, Solbiatese e Bellinzago. Nel suo passato, però, c’è soprattutto tanto Varese. Belluzzo è arrivato a Venegono Superiore in estate con l’incarico di direttore tecnico della Juniores Nazionale e degli Allievi Regionali di Fascia A.

BELLUZZO MARIOQuali sono state le sue impressioni sul settore giovanile e sui progetti della Varesina?
«Sono rimasto impressionato dall’organizzazione. La costruzione della tribuna non ha impedito alla società di muoversi anche al di fuori di Venegono: ai due campi di Castiglione si è aggiunto quello di Vedano. Una base importante, anche perché la Juniores al momento gioca lì. Le squadre sono ben costruite, io devo solo proseguire un lavoro che era già iniziato prima che arrivassi. Si tratta di un progetto avviato, molto ben preparato e solido».

Qualche giovane promettente?
«Troppo presto per fare nomi. Posso solo dire che noi lavoriamo in anticipo: abbiamo in prima squadra ragazzi del ’98 e del ’99. La Juniores è composta solo da giocatori del ’99, oltre a tre 2000 provenienti dagli Allievi. Negli Allievi abbiamo invece già ragazzi del 2001. E questi giovani riescono a trovare il loro spazio nonostante il salto di categoria o di età. Siamo molto soddisfatti dei risultati che stiamo avendo».

Conosce molto bene Scapinello. Che impatto può avere alla Varesina?
«L’ho allenato due anni al Varese. È talentuosissimo, ma si deve dare da fare. È un ragazzo molto sensibile, ha bisogno di affetto e di essere aiutato. A Venegono c’è un ambiente molto tranquillo e questo potrebbe dargli una mano perché solo giocando bene può tornare in categorie superiori. Ciò che gli è mancata fino ad ora in carriera è stata la continuità ed è su questo che deve lavorare».

Filippo Antonelli