Se il paradigma di riferimento è il film “Qualcosa è cambiato”, Claudio Vasini, general manager del Basket 7 Laghi Gazzada, nei panni di Jack Nicholson sbotta: “Sì, ma adesso, “qualcosa” è cambiato un po’ troppo…”. Eh già, perchè la formazione gazzadese rispetto ai playoff giocati circa un mese fa, si ripresenterà al via della prossima stagione con un volto decisamente mutato. E non per scelta propria…
“Alla fine del campionato – racconta Vasini -, in totale accordo con coach Zambelli, avevamo programmato di apportare solo piccoli ritocchi, ovviamente migliorativi, alla squadra. Poi, col passare dei giorni, ci siamo trovati ad affrontare una serie di defezioni che, purtroppo, ci hanno costretto a rivedere in modo pesante la morfologia del gruppo”.
Elencale, queste defezioni…
“Le partenze hanno riguardato tutti i ruoli a partire dallo spot di playmaker con Marinò che, alla prese con problemi di lavoro, a malincuore ci ha detto addio lasciando un grosso vuoto in cabina di regia. Poi, a cascata, è arrivato il turno di Filippo Testa, che ha preferito tentare la carte della serie B2 a Oleggio; quello di Andrea Cappellari che ha seguito il fratello in C2 a Opera e quello di Lepri, a sua volta in cerca di collocazione in B2. Inoltre, al momento, è in stand-by la posizione di Giacomo Fedrigo che sembra intenzionato a muoversi verso società in grado di garantirgli un minutaggio più importante e consistente. A tutto ciò si aggiunge la nostra rinuncia a Spertini. Di fatto, nella maggior parte dei casi si tratta di addii relativi a giocatori che, ribadisco, avremmo confermato più che volentieri sia per il loro valore, sia per dare continuità al progetto tecnico. Invece adesso a coach Zambelli toccherà il non facile compito di ricostruire ripartendo quasi da zero”.
Da chi e con chi ricomincerete?
“Si riparte dai confermati Passerini, Moraghi e Somaschini e dai nuovi acquisti che comprendono Terzaghi, “cavallo” di ritorno dopo l’anno trascorso a Valceresio, Lenotti che aggiunge fisicità sotto i tabelloni, Hamadi, esterno giovanissimo e “talentone” che abbiamo pescato dalla serie D a Vittuone e, ultima chicca, quella di Alberto Angiolini, inossidabile giocatore classe 1973 che lo scorso anno ha giocato minuti importanti a Bernareggio. Abbiamo puntato su Angiolini perchè ha esperienza, durezza mentale, carattere e carisma in abbondanza per trascinare il gruppo. E, a dispetto dell’età, è in condizioni fisiche ancora eccellenti che lo renderanno certamente protagonista. Poi, a completare la rosa ci saranno alcuni giovani del nostro vivaio: Bordone e Perucco”.
Ad una prima occhiata manca il playmaker…
“Vero: l’inaspettata partenza di Marinò, uno dei migliori cervelli della categoria, ha lasciato un buco difficile da colmare anche perchè – sottolinea il dirigente gialloblu -, in giro c’è davvero poco. A meno di affidarsi ai procuratori e al mercato dei professionisti delle “minors”: una strada che, per scelta societaria, non vorremmo proprio percorrere. Però, la ricerca non è facile. L’unico nome plausibile in questo frangente è quello di Bellotti, in uscita da Saronno, ma l’ex roburino, in predicato di partire per uno “stage” di studio all’estero, non ha ancora deciso nulla circa il suo futuro. Siamo attenti a tutte le piste e stiamo vagliando ogni proposta ma, ripeto, non sarà semplice portare a Gazzada un giocatore di livello in grado di fungere da direttore d’orchestra per una squadra che, nelle nostre intenzioni e speranze, sarà al via della prossima stagione per occupare posizioni altissime nella griglia di partenza”.

Massimo Turconi