Provate a chiedere ad un qualsiasi allenatore dello stivale se preferisca allenare il Cittadella o la Pro Patria. La risposta (unanime) sarà quella che potete immaginare. Ecco, se invece ponete la stessa domanda ad Alessio Pala (o meglio, se lui stesso in sala stampa si fa la domanda e si dà la risposta), la replica è a metà strada tra l’atto d’amore, la professione di fede e la lucida follia: “Voglio allenare qui perché qui c’è un progetto. Si costruiscono giocatori. La prova è la partita di oggi. Una grande prestazione per cui voglio fare i complimenti alla squadra”.
A sensazione, lo 0-0 con il Pavia rappresenta una bonus track per il mister tigrotto. Le prove a stretto giro di posta: “Chapeau per la proprietà attuale. Ma quando sono passato io non si sono comportati benissimo”.
Acqua passata che evidentemente macina ancora e si riferisce ad un contratto promesso ma non depositato. Incassato l’attestato di stima (ricambiato) per la curva azzurra (“io li rispetto: chapeau anche per loro”) restano da spiegare alcune scelte di campo: “D’Alessandro mi ha detto che non se la sentiva: contrattura e mal di schiena. Abbiamo giocato a quattro dietro nonostante ci fosse Pisani perché con Santana davanti potevamo essere un po’ più pericolosi”. La tirata post partita sfiora a tratti (e, oggettivamente, un po’ a sorpresa) lo sfogo a tutto campo: “Se siamo diventati la miglior difesa del campionato vuol dire che siamo organizzati. E non dite che so solo difendermi. La qualità dei singoli fa la differenza. Non voglio togliere nulla ai miei ragazzi, ma datemi Cesarini e Ferretti e altri del Pavia e vediamo. Quando saremo al completo potremo giocare anche meglio”. Tutte qualità sempre riconosciute a questo gruppo e a Pala stesso. Ma, a quanto pare, reperita iuvant.

VettrainoChi non sembra esattamente a proprio agio è Fabio Brini la cui analisi è tanto stringata quanto lapidaria: “Dobbiamo fare di più. Bisogna imparare e imparare in fretta. La rosa va sicuramente migliorata”. Cosa aveva detto Pala sull’organico pavese? Meglio pattinare via. In direzione Diego Vincenzo Vettraino, autore di prestazione ad alto tasso di energia: “Sono uscito per un problema alla spalla ma non è nulla di preoccupante. Avevamo preparato bene la gara ed è venuta fuori proprio come ce l’aspettavamo. Se giochiamo così possiamo fare ottime cose”. Il paragone presidenziale (copyright Emiliano Nitti di qualche mese fa) con Lorenzo Insigne viene respinto con cautela: “Beh, non esageriamo. Certo sono un esterno, le mie caratteristiche sono quelle”. E l’esordio di Santana visto da vicino? “Giocare con lui è davvero stimolante. In ogni momento puoi pensare che inventi qualcosa”. La parola conduce, l’esempio trascina. Dopo Ferri, a Busto è arrivato un altro docente in materia pallonara.

Giovanni Castiglioni

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