Non fa drammi Paolo Moretti e analizza la gara con lucidità: “I numeri a volte descrivono solo una parte di quello che succede in campo, questa sera le statistiche hanno ragione. La partita, molto equilibrata, è stata decisa da alcuni episodi. Siamo partiti bene nel primo quarto giocando con velocità e ritmo, poi con le rotazioni siamo andati in difficoltà fino all’intervallo. Dopo la gara è stata molto equilibrata, noi abbiamo smesso di concludere con i tiri da tre e questa è la principale causa della sconfitta”.
C’è da parte tua l’idea di dimetterti? “Io credo per indole e Dna personale, il mio pensiero mi impone di pensare il bene della squadra. Appena sarà smaltita la delusione della sconfitta mi rimetterò a lavorare per 16-18 ore al giorno per il bene della squadra”.
Arriva poi una domanda da una collega di Brescia che il coach varesino, stizzito per la domanda sulle dimissioni, reputa molto intelligenti a dispetto delle domande arrivate negli ultimi due mesi dai giornalisti di Varese che non ha mai reputato all’altezza. Poi non risponde…

Visibilmente soddisfatto il coach di Brescia Diana per la vittoria, ma con l’amaro in bocca: “Sarò sincero e sicuramente mi capirete, da un lato grande felicità per la vittoria, dall’altro la partenza di Cittadini (è andato in A2 a Trieste, ndr)che non ha nemmeno potuto salutare, mi rattrista molto. E’ stato un onore poterlo allenare, era il nostro capitano fino a domenica scorsa, il mio, nostro, primo pensiero va a lui. Confesso che mi sento perso, ma questo è il basket, andiamo avanti. Vincere qui è stata un’impresa, dopo la vittoria di Brindisi avevo detto che la squadra se si compattava poteva fare bene. La chiave della vittoria è stata limitare i loro punti con una buona difesa. Se lasciavamo a Varese spazio scappava, se chiudevamo bene allungavamo noi”.

Michele Marocco

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