Non prendete impegni per mercoledì 27 luglio. Il destino sportivo della Pro Patria potrebbe scriversi proprio allora. Non tanto sul campo dove (peraltro) la squadra del neo tecnico Bonazzi farà il suo esordio pre stagionale contro un avversario ancora da stabilire. Quanto, piuttosto, nelle aule dell’ennesimo tribunale chiamato a pronunciarsi sulle vicende giuridico-legali del club biancoblu. Il foro in questione è il Collegio di Garanzia dello Sport presieduto dall’ex Ministro degli Esteri Franco Frattini (in foto). Di fatto, la Cassazione del Comitato Olimpico Nazionale.
In ballo il ricorso tigrotto circa l’esclusione dal possibile lotto delle candidate al ripescaggio in Lega Pro basata sui “criteri e procedure per l’integrazione dei campionati professionistici 2016/2017” licenziati dal Consiglio Federale dello scorso 7 giugno.

La strategia messa in campo dall’avvocato Cesare Di Cintio punta a riportare la Pro Patria nella partita ripescaggi impugnando la delibera in due punti.
Il primo attiene le sanzioni rimediate a seguito del processo Dirty Soccer: “le società sanzionate per illecito sportivo e/o violazione del divieto di scommesse nelle stagioni 2014/2015 e 2015/2016, e le società che, al momento della decisione sui ripescaggi, abbiano subito sanzione per illecito sportivo e/o per violazione del divieto di scommesse, da scontarsi nella stagione 2016/2017, saranno in ogni caso escluse dal ripescaggio”. Il testo non fa differenza tra “responsabilità diretta” e “responsabilità oggettiva” (colpa di cui si è macchiata la società di via Cà Bianca). Una sfumatura che potrebbe diventare sostanza.
Il secondo riguarda invece il fondo perduto di 250 mila euro. Un salasso che renderebbe oggettivamente poco economico il ritorno tra i professionisti.

Ottimismo spinto, cauta fiducia o pessimismo cosmico? A naso, se la valutazione sarà “nel merito”, le probabilità che il ricorso venga accolto saranno piuttosto ridotte. Se invece il pronunciamento avrà carattere “politico”, beh, allora tutto potrebbe essere ribaltato. Anche perché, ad oggi, almeno una decina degli slot della prossima Serie C sono ancora vacanti. Un buon motivo per prendere la palla al balzo apponendo dei correttivi. A meno di clamorosi dietrofront (su cui, comunque, dovrebbe pronunciarsi ancora il CONI) rispetto al format a 60 squadre.
Prepariamoci insomma ad un mercoledì da leoni. Nel quale converrà comunque mettersi comodi. Il verdetto potrebbe anche arrivare il giorno successivo.

Giovanni Castiglioni