Siamo al 22’ minuto del secondo tempo. Il risultato del match tra Atletico San Giuliano e Busto 81 è congelato sullo 0-0. Nessuna delle due formazioni osa sbilanciarsi troppo, per evitare imbarcate. Occorre un’intuizione, un guizzo che possa dare una svolta alla partita. Ecco che allora sale in cattedra Mavillo Gheller, difensore d’esperienza, che con un’incornata irresistibile fa secco il portiere avversario. E’ un gol storico, il primo del Busto 81 in Eccellenza, che regala ai biancorossi la prima vittoria in campionato. “Fare gol mi era già capitato più volte – ha dichiarato Gheller –. Questo però ha un sapore diverso ed è il coronamento del duro lavoro svolto in estate dalla squadra. Lo dedico a Filippo, il terzo dei miei figli dopo Rebecca e Riccardo.

IL PERSONAGGIO Una rete che sembra la meritata ciliegina sulla torta, dopo una lunga carriera in cui Gheller ha vestito le maglie delle società più prestigiose della Lombardia. In 25 anni di calcio è riuscito ad arricchire il suo palmarès con diversi titoli. Con il Varese nella stagione 1993-94 conquistò un Campionato ed una Coppa Italia Dilettanti, mentre l’anno scorso fu protagonista della cavalcata che portò i biancorossi alla promozione in Serie D. L’anno dopo, sempre dalle parti di Masnago, vinse una Coppa Italia di Serie C. Nel 1998 e nel 2003 trionfò in quella che allora si chiamava Serie C2 rispettivamente con Varese e Pavia. Ed infine a Novara arricchì la sua bacheca con altri due trofei: quello della Prima Divisione di Lega Pro e la rispettiva Supercoppa. “Ho giocato in tante squadre, più o meno blasonate. Non so dire con esattezza quale mi sia rimasta di più nel cuore. Non posso negare che il Varese sta ai primi posti, però ognuna mi ha lasciato qualcosa di positivo dentro”.

NUOVA SQUADRA – Ed ora una nuova avventura in quel di Busto Arsizio. “Probabilmente al termine di questa stagione appenderò gli scarpini al chiodo – rivela Gheller –. Ho scelto una società seria con un progetto interessante e soprattutto vicino a casa, per poter stare accanto alla mia famiglia”. Sì, perché ormai l’anagrafe dice che gli anni sono 41, ma lui non ha perso gli stimoli e la voglia di stupire di quando era più giovane. “Sono il più anziano del campionato. Ma mi diverto, questo è l’importante. Quando si arriva ad una certa età penso che sia la testa a fare la differenza, più che le gambe”.

Sicuramente però un giocatore come lui, un vero gladiatore non potrà che dare una grossa mano ad uno spogliatoio per lo più composto da elementi giovani. “I ragazzi vedono in me una figura quasi paterna. Io cerco sempre di dare loro i consigli giusti in campo e fuori. Si è creato un bellissimo gruppo. Il mister è veramente uno tosto e penso che continuando così, come abbiamo fatto domenica, potremo puntare in alto. Nulla ci è precluso”.

Alessio Colombo