Lorenzo Lercara, classe 1997, è alla sua nona stagione con la maglia del Varese. Dopo un campionato non brillante con la Primavera, è letteralemente esploso quest’anno con la prima squadra.
«Sono partito forte, ho sentito da subito la fiducia di tutti intorno a me. Poi ho avuto un calo, ma mi sono subito ripreso e quasto grazie all’aiuto dei compagni più grandi che mi hanno fatto crescere e messo in condizione di dare tanto».
Una cavalcata esaltante a livello di squadra…
«Sapevamo benissimo fin da subito che dovevamo vincere. Ce lo aspettavamo, ma non così alla grande. Sono certo che questa stagione rimarrà nella storia del Varese ma anche nella storia dei campionati di Eccellenza».
Entriamo nel vivo: la prossima stagione ti rivedremo ancora con la maglia del Varese?
«Sono qui da nove anni e fatico a vedermi in campo con una maglia diversa da quella biancorossa. Abbiamo avuto già un primo contatto con la dirigenza, ho espresso la volontà di restare. Vedremo come andranno le cose».
Hai giocato in diversi ruoli, dove ti trovi meglio?
«Col 4-3-1-2 mi trovo bene e preferisco giocare in quella posizione dietro alle due punte perché mi piace muovermi e sviare, ma non ho problemi anche a giocare come esterno. Nasco come seconda punta e nel ruolo di mezzala non ho fatto benissimo. Quest’anno ho avuto la fortuna di giocare al fianco di giocatori fortissimi che mi hanno dato la possibilità di esprimermi agevolandomi al massimo. Sia Marrazzo che Giovio mi aiutano tanto anche in allenamento. Mi danno delle dritte e io ascolto ciò che dicono. Da loro ho imparato tanto».
Nella tua vita non solo calcio…
«Frequento il quinto anno di Ragioneria a Luino, ho la maturità e poi vorrei andare avanti a studiare e laurearmi in Economia e Management, ma la scelta universitaria credo dipenderà anche dal calcio…».
In questi giorni si è parlato di un possibile ritorno a Varese di Neto Pereira, il tuo modello.
«Non so se arriverà o no a Varese, certo è che io mi ispiro a lui. Ha scritto la storia recente del Varese e io sogno di arrivare ai suoi livelli».
La tua miglior prestazione e una dedica per la promozione?
«La gara di ritorno del derby col Legnano è stata la nostra migliore prova a livello di squadra, mentre a livello personale credo di aver fatto meglio in casa con la Lomellina quando mi sono sbloccato. Segnare per questi colori è una sensazione inimmaginabile per chi non si trova nei nostri panni. Dedico la vittoria alla mia famiglia e agli amici che mi seguono sempre».

Michele Marocco