Premessa doverosa: stilare le pagelle in una partita degna di una puntata della serie “The Walking Dead” è veramente un esercizio difficile. Ci si prova, tutti però consapevoli che, forse, nel titolo sarebbe meglio mettere “serie horror” perché di sangue-splatter non se n’è visto nemmeno una goccia. Anzi, almeno ci fosse stato quello negli occhi liquidi dei varesini. Così, prende sempre più forza una certezza: da un disastro del genere, molto molto più emotivo che tecnico, non si salva proprio nessuno. Così prende corpo un’idea: se una squadra, dopo che è stato cacciato l’allenatore, reagisce così pallidamente e in modo così drammaticamente molle, forse l’unico termine da declinare in chiave futura è: preoccupazione. Così, in un sinistro e perverso salto indietro nel tempo, tornano alla mente certe espressioni facciali, certi linguaggi del corpo visti addosso a Hodge, Brown, Galanda, Holland, Melvin, Hafnar, De Pol e compagnia. E tutti sappiamo bene,e tutti ricordiamo benissimo, come andò a finire quella volta…

Anosike  5: percentuali scadenti dal campo e meno presenza  del solito a rimbalzo.
Maynor  5: giocatore che, già scritto più volte, appare dolorosamente inutile per una Varese che. dal suo playmaker,  avrebbe bisogno prima di tutto, forse più di tutto, carica, fiducia, intensità. In una parola: E-NER-GI-A.
Avramovic 5: mai visto, sui due lati del campo, Alexa è spentissimo.
Pelle 5: lo cifre lo incoronano come uno dei meno peggio, ma qualche schiacciata e un paio di zompi non possono bastare.
Bulleri  5: quando, sul – 20, a quasi 40 anni, ha provato un tuffo per recuperare un pallone, l’unico a sacrificarsi peraltro, ci si è stretto il cuore perchè certe figuracce, ad un campione come il Bullo andrebbero evitate.
Cavaliero 5: questo giro non gli riesce nemmeno di dare ai suoi la scossa da capitano.
Kangur  5: in pieno disagio fisico e mestiere, esperienza, intelligenza non salvano nemmeno lui.
Ferrero  5: esce dalla panca sfiduciato pure lui. Evidente la “magia” e i miracoli dello scorso campionato sono finiti.
Johnson  5: dopo i primi due quarti in cui ha giocato ben 19 minuti producendo nulla (3 punti, 1/5 al tiro) prova a prendere fra le mani la squadra e mettendosi in proprio ingrassa i punti a tabellino: ben 20 nella ripresa in 16 minuti, ma la gara ormai è già clamorosamente in decomposizione…

Massimo Turconi

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