Alle tante assenze (in campo) che in queste settimane zavorrano la Pro Patria, domenica avevamo sommato anche quella (in tribuna) di Nazareno Tiburzi, uomo dei conti, socio di minoranza e membro del cda biancoblu molto vicino alla presidentessa Patrizia Testa. Cantonata? No, nel senso che il commercialista (viterbese di nascita e legnanese di adozione), con Pontisola e Seregno all’appello mancava per davvero. Ma guai ad interpretare la sua assenza come una contumacia. Tutt’altro. “Ho dovuto saltare un paio di partite per impegni personali. Non amo apparire. Preferisco rimanere dietro le quinte. Ma tengo a precisare che il progetto va avanti molto bene e che il legame tra noi soci (in particolare con Patrizia), è molto forte. Abbiamo una bella compagine dirigenziale: è la base di tutto. Sono state fatte scelte di spessore come Asmini (che ho portato io), Turotti e Scapini . C’è un settore giovanile che sta già producendo ottimi risultati e speriamo che anche la prima squadra possa dare continuità alla vittoria di domenica”.

Insomma, Tiburzi c’è. E lotta con la società. “La Serie D è un campionato complicato. Si incontrano squadre che lo giocano da anni. Ci vuole pazienza e comprensione. So che domenica la curva ha sostenuto la squadra dall’inizio alla fine. E’ un bel segnale”. Gira e rigira, l’oggetto del contendere è sempre la posizione di Bonazzi: “Nei confronti dell’allenatore c’è stata una critica eccessiva. Abbiamo avuto molte assenze: Santana, Mauri, Gherardi. Non è stato facile. E poi vedo che ha avuto l’elasticità per cambiare modulo ed adattarsi alle esigenze del gruppo”. In realtà, le effervescenze delle ultime settimane sono nate anche da voci fuggite dal seno societario: “Patrizia interpreta il ruolo con molta passione. E’ la prima tifosa. Ma il suo impegno è straordinario. Anche sul piano economico. L’anno scorso avevamo una situazione molto difficile. Oggi posso dire che il club è in ordine. A partire dal bilancio”.

Morale della favola? A pensar male si fa peccato ma ci si azzecca sempre. Questa volta, a quanto pare, abbiamo solo peccato.         

Giovanni Castiglioni