Mano pesante del giudice sportivo nei confronti di Massimo Albertini, dirigente FC Tradate che sabato scorso a seguito della gara juniores tra la squadra allenata da Alberto Criaco e la Polisportiva S. Luigi Albizzate, ha avuto un diverbio con il direttore di gara colpendolo violentemente al volto: inibizione a svolgere qualsiasi tipo di attività fino al 11/02/2021. Ecco quanto riportato dal comunicato emesso nella giornata di ieri:
tramontana presidente TradateAllontanato per frasi offensive nei confronti del Direttore di gara, abbandonando il recinto di gioco pronunciava frasi minacciose. A fine gara, negli spogliatoi, dopo ulteriori minacce colpiva con un violento pugno in faccia l’Arbitro provocandogli anche una fuoriuscita di sangue all’altezza del labbro superiore. Il successivo arrivo dei Carabinieri consentiva al Direttore di gara di lasciare l’impianto sportivo senza ulteriori problemi. Interveniva anche un’ambulanza per le prime cure. A seguito dell’atto di violenza subito, l’arbitro successivamente si recava al pronto soccorso dell’ospedale di Gallarate dove venivano accertate le contusioni subite e da dove veniva dimesso con prognosi di SETTE giorni”.
La giustizia sportiva non risparmia nemmeno Enrico Mantegazza, inibito fino al 11/04/2016:
Per non aver assolto i compiti previsti per il Dirigente Accompagnatore Ufficiale in particolar modo relativamente all’assistenza all’Arbitro”.

Non si esime dal commentare la sentenza il presidente del FC Tradate, Rosario Tramontana: “Faccio parte di questa famiglia da 25 anni, ed in 25 anni non mi era mai capitato nulla del genere; FC Tradate è una società seria, ricca di valori, il giudice sportivo ha fatto il suo corso, ed io voglio ribadire, fermamente, a nome mio e di tutta la società, la nostra condanna più totale verso quanto accaduto”. Una condanna che si era già chiaramente manifestata con l’allontanamento dal club gialloblù del dirigente, il giorno dopo il “fattaccio”.
Si chiude così un’altra brutta pagina di sport, che però, nonostante tutto, riesce ancora a non spegnere la speranza di un calcio migliore, grazie ad una condanna unanime che fa calare il sipario sul “non calcio” e credere ancora in questo sport meraviglioso.

Mariella Lamonica