Jaimie Thibeault è stato il secondo colpo estivo di mercato messo a segno dalla società biancorossa dopo il libero Poma. La dirigenza e coach Mencarelli hanno puntato molto sulla centrale canadese che è tornata in Italia dopo una stagione in Polonia. Il suo esordio si è fatto attendere a causa di un infortunio alla caviglia patito in nazionale, ma ora la numero 8 è diventata un perno della squadra dal quale non si può prescindere.

Bentornata in Italia… Ne sei felice?
“Certamente! Specialmente l’anno scorso, che ero in Polonia, non vedevo l’ora di tornare in Italia soprattutto per il cibo, per la qualità della pallavolo e per le persone. Qui a Busto, poi, i tifosi sono splendidi e la società è molto professionale. Di Urbino amavo molto la città, ma preferisco stare qui”.

Thibeault esulta by medauAvete iniziato il girone di ritorno con una brutta sconfitta interna contro Scandicci alla quale è seguito il successo a Bolzano. Cos’è successo contro le toscane?
“È molto difficile da dire perché ognuna di noi voleva vincere il match. Penso quindi che, più che altro, il ko sia dovuto ad una questione psicologica: non sempre siamo serene e non riusciamo a giocare con il sorriso sulle labbra. La vittoria di Bolzano ci ha fatto bene da questo punto di vista”.

Dopo una sconfitta come fai a ripartire?
“A caldo rifletto su tutto ciò che ho sbagliato ed esamino la mia partita pensando in quali situazioni avrei potuto murare o attaccare meglio. Durante la settimana successiva, quindi, mi alleno per migliorare i punti dove ho fatto più fatica. Sono molto esigente con me stessa”.

Dopo la sconfitta contro Scandicci vi siete confrontate tra voi e con l’allenatore?
“Abbiamo avuto un meeting e il mister ci ha incoraggiate, dicendoci soprattutto di divertirci di più mentre giochiamo. Non ha voluto aggiunto ulteriori pressioni su di noi”.

Ad un certo punto di quella gara ci sono stati anche dei fischi. Cosa hai provato?
“Onestamente non li ho sentiti e dopo la partita la maggior parte dello staff e delle ragazze si chiedevano se davvero ci fossero stati perché, appunto, a Busto è una cosa anomala. Posso però capire il disappunto dei tifosi perché la maggior parte del pubblico del palazzetto sa cosa possiamo fare e vedere perdere certe partite dà fastidio”.

Thibeault 2 by medauA Busto non hai iniziato subito a giocare per via dell’infortunio, ma poi il tuo contributo si è visto. Come ti senti fisicamente?
“Ora mi sento bene. È stato il mio primo infortunio e lo stop è durato molto. Ero molto abbattuta per essermi fatta male proprio durante l’ultima partita estiva con la mia nazionale, ho cercato con tutta me stessa di superare quel brutto periodo il più in fretta possibile. Adesso sto bene fisicamente e abbastanza bene anche psicologicamente”.

Sei abituata a girare il mondo: Canada, Francia, Polonia e Italia. Quali sono i ricordi più belli che ti sei portata con te di questi Paesi?
“In Francia mi sentivo molto fortunata: era il mio primo contratto, vivevo a Cannes in un resort bellissimo con la mia squadra ed ero a pochi passi dal mare. Dal punto di vista sportivo, ho trascorso una stagione a lottare per un posto da titolare. Quando sono approdata ad Urbino, la città mi è piaciuta subito e, ad ora, credo di poter dire che quella è stata la mia miglior annata dal punto di vista professionale; è stato lì che ho cominciato davvero a far vedere cosa so fare in campo e quella stagione ha aperto le porte della mia carriera. In Polonia mi è piaciuto molto il tipo di pallavolo che si gioca, ma ho passato anche periodi tristi e non sempre riuscivo a trovare qualcosa per svagarmi nelle ore libere. Per fortuna ho stretto molte amicizie come quella con Marta Bechis, a cui sono tuttora molto legata. Ora eccomi qui a Busto: ti dirò com’è andata a fine stagione”.

Domanda tendenziosa: dove hai trovato il cibo migliore?
“Ovviamente qui in Italia. Adoro la bresaola e la mozzarella, specialmente quest’ultima. Mi piacciono il risotto e per colazione amo mangiare i cereali. La differenza tra la pizza italiana e canadese, poi, è davvero abissale”.

Quando sei lontana da casa e dai tuoi affetti, cosa ti manca di più e come fai per tenerti in contatto?
“Mi manca soprattutto la mia famiglia e ricordo che quando ero in Francia ho visto mia mamma una sola volta nell’intero anno! Per tenermi in contatto uso i social network e facetime, ma sono un disastro perché se sto facendo altro, e succede il 90% delle volte, mi dimentico di rispondere”.

thibeault in attacco by medauQuale pensi sia la tua arma vincente a parte il sorriso?
“Non lo so, non ne ho proprio idea”.

I tifosi ti chiedono l’autografo più perché sei bella o perché sei brava?
“Non lo so, dovreste chiederlo a loro… forse per entrambe le cose?”.

Qual è il tuo sogno professionale?
“Mi piacerebbe tantissimo andare alle Olimpiadi, ma anche rimanere in Italia a giocare più a lungo possibile e ad alti livelli”.

E sul piano personale?
“Voglio un matrimonio felice, avere un’ottima famiglia ed essere tranquilla nella mia vita futura. Ho un diploma per insegnante delle scuole elementari e, al termine della mia carriera pallavolistica, vorrei fare la maestra”.

Come passi il tuo tempo libero a Busto?
“Mi piace viaggiare. Io e Karsta Lowe appena possiamo andiamo ad Arona, sul lago di Como, a Milano e a provare diversi ristoranti. Sono andata anche a Venezia, a Firenze e quando giocavo ad Urbino anche a Roma”.

Hai avuto allenatori francesi, italiani e polacchi. Quali si fanno capire meglio?
“Ho avuto praticamente tutti tecnici italiani perché in Polonia, al Legionovia di Legionowo, ho avuto un tecnico polacco e poi, successivamente, Ettore Guidetti. Quindi ti dico: italiano”.

Ho visto che il tuo ragazzo ti ha chiesto di sposarlo: come mai non sei svenuta in quel momento?
“Ahahaha svenire no, però ero straemozionata: quando l’ho visto abbassarsi, ho intuito e ho cominciato piangere. Mentre ha formulato la proposta di matrimonio stavo piangendo a catinelle ed ero così in preda all’emozione che mi sono scordata di rispondergli e ha dovuto chiedermelo una seconda volta. Povero Dallas”.

Thibeault e bomberos by medauDicci la verità: il vero motivo per cui sei in Italia è perché vuoi appunto sposarti proprio qui, imitando molti attori americani e qualche canadese, non è vero?
“Ahahah sarebbe fantastico sposarsi qui, ma proveniamo entrambi da un piccolo paese vicino a Calgary e quindi ci sposeremo lì. Il vestito da sposa lo acquisterò in Italia e, infatti, lo sto già cercando”.

Sei membro di un gruppo chiamato “Bomberos”. Quanto ti piacciono loro 4? Scegli tra le seguenti risposte:
– Molto poco
– Non mi piacciono affatto
– Cosa sono i “Bomberos”?
“Ahahah, mi uccideranno ma scelgo la seconda!”.

Come fai a convincere coach Mencarelli a sceglierti come titolare per la partita della domenica al posto di Silvia? Scegli tra le seguenti risposte:
– Bevo più birra di lei
– Perché mi devo sposare e quindi ho bisogno di giocare più di lei
– Non lo so
“Ahahah, la seconda”.

Manuel Prearo e Michela Guarino
(foto di Salvatore Medau)