“Siam quelli là, siam quelli là, siam quelli là, quelli tra palco e realtà”, cantava Ligabue in uno dei suoi pezzi storici che ancora oggi è fra i più ballati ad ogni suo concerto. E palco e realtà potrebbe essere il paradosso opportuno per descrivere l’annata di una squadra di calcio che ha vissuto sotto i riflettori, che è stata a lungo “sul palco”, ma che poi, sul più bello, ha visto la luce spegnersi, è dovuta scendere da quel gradino e scontrarsi con una realtà un po’ dura, che vissuta a caldo ha avuto le sembianze di un muro di cemento armato su cui sbattere. Ma il calcio non è solo “a caldo”, a volte bisogna saper aspettare che passi l’adrenalina per osservare le cose da un altro punto di vista, per analizzarle al meglio, per avere la lucidità di capire ciò che è andato e ciò che invece ha lasciato un po’ di amaro in bocca, ma anche per sorridere di fronte al buono perché “quel buono c’è stato”.
Gorla Maggiore è la squadra seconda classificata nel campionato 2015/16 di Prima Categoria, colei che ha vinto il 1° turno playoff salvo poi crollare in finalissima e veder sfumare, sul più bello, un sogno che per tre anni è stato vissuto a mille e che ancora non ha trovato l’apice della sua realizzazione.
Prima Categoria IppolitoNel calcio è molto più facile ricordarsi dell’ultima sconfitta che della serie di vittorie che ti hanno portato fino a lìesordisce con fermezza Ippolito, capitano della corazzata grigiorossa – ma né io né i miei compagni possiamo dimenticare, o non essere felici di quanto fatto anche quest’anno, un’altra annata da record”. Antonio Ippolito attaccante del Gorla, la maglia grigiorossa ce l’ha cucita addosso, e quest’anno ha collezionato una delle sue stagioni più belle a suon di gol e di prestazioni da leader, che hanno trovato riscontro anche in una nomination al Premio Varese Sport, dove si è classificato secondo.
Ma torniamo alla squadra, facciamo un passo indietro. Tre anni fa si credeva che questa formazione fosse pronta per salvarsi, ed invece la sorpresa più bella fu alla fine dell’anno quando arrivò un playoff e per poco non si fece il colpaccio in casa del Busto 81, poi trionfatrice (allo Speroni finì 1-1 ndr). Lo scorso anno la nuova conquista di un altro bellissimo playoff ed un altro rocambolesco pareggio, bloccarono la cavalcata dei grigiorossi, che videro infranti i propri sogni di gloria a Leggiuno (2-2 il risultato finale ndr). Ed ecco l’ultima annata. In un campionato equilibratissimo, dove ci si è rincorsi a lungo, Gorla ha dimostrato per l’ennesima volta di esserci, di giocarsela, di impensierire una big come Morazzone e di tenersi stretto un secondo, preziosissimo, posto. Giocarsi in casa la post season è stato un premio per un intero paese, che con cori, striscioni e cuore, non ha mai fatto mancare il proprio apporto per quei ragazzi pronti a dare tutto su quel rettangolo verde. E se la sfida con la Belfortese è passata dall’Inferno al Paradiso (vittoria in rimonta con i gol di Ippolito e Izzo), sette giorni dopo lo show non si è ripetuto, Brebbia ha giocato senza timori e vinto con merito, Gorla si è cullata nelle lacrime. “Siamo arrivati a quel match decisivo troppo stanchi, sia mentalmente che fisicamente, non ne avevamo più, è inutile nasconderci, abbiamo trovato di fronte una squadra più in forma di noi, che ha fatto la partita e ha vinto Gorla maggiore (VA) 20/03/2016Campionato Prima categoriaASD Gorla maggiore- AS BrebbiaNella foto:meritatamente”, prosegue il capitano. Poi aggiunge: “Tanti ci davano per favoriti ai playoff ma secondo me potevamo esserlo per l’esperienza accumulata negli anni precedenti, perché per la terza volta consecutiva eravamo lì, non per un organico nettamente superiore agli altri; ovvio che fa male perdere, io per primo ho passato dei giorni difficili dopo quella domenica, ma si cade e ci si rialza, e se c’è una cosa di cui vado fiero sono i miei compagni: so che abbiamo dato tutto e che non abbiamo rimpianti, sono e sarò sempre orgoglioso di loro”. In particolare di qualcuno? “La spina dorsale del Gorla la conoscete tutti e anche quest’anno ha dato l’anima, se però devo fare un nome faccio quello di un giovane, di Carlo Lauretano che è arrivato in punta di piedi, si è inserito subito bene, ha conquistato la fiducia di tutti e dimostrato personalità, davvero un ottimo giocatore e un ottimo ragazzo”. “Ad ogni modoconclude Ippolitoio andrò controcorrente ma per me questa stagione è stata positiva: non si può dimenticare tutto ciò che di buono abbiamo fatto, il record di punti, l’esserci giocati ancora una chance importante, per me il bicchiere è mezzo pieno nonostante ci sia mancato qualcosa sul più bello”. Ma il capitano sarà ancora il faro del Gorla nella prossima stagione?Non mi sono mai nascosto, amo Gorla, e se mi dicessero di restare con questo gruppo per altri tre anni, firmerei subito, però il calcio è strano, tutto può cambiare da un momento all’altro, con la società non ho ancora parlato, parleremo presto, ci siederemo ad un tavolino e sceglieremo il meglio, si sa che è un mondo fatto di scelte”.
A proposito di scelte, una la società l’ha già fatta: il mister Mirko Colombo ha salutato l’ambiente grigiorosso, al suo posto ci sarà Gabriele Saporiti, allenatore classe ’75 lo scorso anno alla guida della juniores regionale A della Solbiasommese.
Senza dimenticare un passato che ha saputo regalare tantissime emozioni, a Gorla preferiscono guardare avanti e pensare al futuro, si “cade e ci si rialza”, appunto.

Mariella Lamonica