CECCO: eh, caro Beppe, il mese scorso mi ero complimentato con te perché avevi accorciato i tempi dei nostri incontri, ma stavolta hai recuperato tutto e con gli interessi…
BEPPE: hai ragione, Cecco, ma ero in altre faccende affaccendato. E poi, francamente, non ho visto grandi novità nell’ultimo periodo, nulla di sensazionale per intenderci… Però non potevo non fare gli auguri di Buone Feste a te e naturalmente a tutti coloro che amano ascoltare le nostre conversazioni. Quindi, buon Natale a tutti quanti!
CECCO: mi associo ai tuoi auguri che dedico innanzitutto agli amici di Varese Sport che ci ospitano.
BEPPE: naturalmente, Varese Sport uber alles!
CECCO: senti, qui abbiamo una Openjobmetis che fa disastri in continuazione e che ha provveduto alla prima sostituzione di un giocatore. E poi abbiamo un Varese che è in testa alla classifica ma che non riesce a incantare.
BEPPE: beh, al di là dei livelli di gioco, che sono profondamente diversi e non bisogna dimenticarsi di questo particolare (il basket è in serie A e il calcio in serie D e qualche differenza c’è…), tutta la vita il Varese! Nel senso che è preferibile giocare male (adesso estremizzo, non è il caso dei biancorossi) e vincere piuttosto che giocare magari bene (e non è certo il caso della Openjobmetis) e perdere. Il grande Catalano direbbe che è meglio giocare bene e vincere piuttosto che giocare male e perdere…
CECCO: io sento un po’ di tifosi e ci sono da una parte i nostalgici di Ernestino Ramella e dall’altra i sostenitori di Ciccio Baiano…
BEPPE: a me piacciono i numeri e allora ti dico che Ramella aveva conquistato 13 punti in 6 partite (media 2,17 a gara) mentre Baiano ha messo insieme 23 punti nelle altre 11 partite (media 2,09 a partita). Per un’inezia, dunque, i numeri di Ramella sono migliori di quelli di Baiano ma è una questione infinitesimale. Se invece parliamo di sensazioni, che non sono ovviamente misurabili con il metro o pesabili con la bilancia e neppure calcolabili con la calcolatrice, ti dico che il Varese di Baiano mi sembra un po’ più compatto e mi pare anche che abbia giocato sin qui un filino meglio. Ma, ripeto, è solo una mia sensazione, non so quanto condivisa.
CECCO: condivisa da me, se è per questo, anche nella valutazione che la differenza è stata davvero minima. Piuttosto, il Chieri non molla…
BEPPE: il Chieri non molla, no, ma neppure la Caronnese. E poi c’è il Borgosesia di Alessio Dionisi e non hai idea di quanto mi faccia piacere vedere la squadra allenata dall’ex capitano biancorosso stazionare nelle zone alte della classifica, come si diceva una volta con una bella frase fatta.
CECCO: si arriverà così fino in fondo?
BEPPE: mi chiedi un responso da sfera di cristallo. Ho visto il Chieri, ho visto la Caronnese, ho visto il Borgosesia quando ha passeggiato al “Franco Ossola” ma sinceramente non ti saprei dire quale tra queste squadre è davvero la più forte del lotto, quale potrebbe prima o poi mollare, quale può vincere un campionato molto bello ed equilibrato. Segnalo però che il Varese non ha vinto neppure uno scontro diretto con le altre prime della classe. Vorrà dire qualcosa? Mah… Piuttosto mi preoccupa un po’ il vistoso calo di Scapini: ormai è assodato che questi campionati vengono vinti dalla squadra che schiera un bomber di razza, capace di segnare e con i suoi gol di fare la differenza. Lo dimostrano anche le ultime due esperienze del Varese in serie D, anche se sono piuttosto lontane negli anni: la prima volta, Mario Belluzzo ebbe a disposizione Angelone Seveso, tra l’altro grande uomo-spogliatoio. Dieci anni dopo, o giù di lì, Devis Mangia si ritrovò Alessandro Corallo e le sue reti furono assolutamente decisive. Ecco, Scapini non mi pare abbia tenuto sinora fede alle attese e per di più nelle ultime partite ha un po’ latitato anche sul piano del gioco, come giustamente hanno fatto osservare le cronache. Speriamo bene, perchè senza il bomber non si vince il campionato, questo è sicuro.
CECCO: va beh, le note del Varese non sono certo dolenti, visto che è in testa alla classifica. Sono invece molto dolenti quelle della Openjobmetis…
BEPPE: eh sì, più passa il tempo e più ci si rende conto che la squadra è davvero sbagliata, da cima a fondo.
CECCO: diciamo che certi errori non erano preventivabili, mentre per altri si è scelto deliberatamente di mettere la testa sul ceppo…
BEPPE: non è ancora tempo per i processi, per cui anche noi ci asteniamo, tanto più che siamo a Natale e non vogliamo di certo fare i cattivi (anche perchè non lo siamo, al massimo ci limitiamo a dire delle verità magari un po’ scomode).
CECCO: gli errori sono errori…
BEPPE: infatti. Il più grande, per come la vedo e la penso io (e non è la prima volta che lo dico), è stato scegliere Maynor. Questo giocatore è un vero lusso, perchè ha grande talento offensivo (se sta bene fisicamente) ma non difende una cippa e, soprattutto, grande paradosso per un ottimo passatore quale è, non è un playmaker; nel senso che non costruisce il gioco ma, al massimo, una giocata. Considerando che neppure Avramovic è un playmaker (ma in questo caso la scelta è stata giusta perchè parliamo di un talentino di 22 anni che può ancora crescere), la Openjobmetis si ritrova di fatto senza regista, tranne che nei pochi minuti di qualità che Bulleri riesce a garantire.
CECCO: una domanda e un’osservazione…
BEPPE: prego…
CECCO: prima l’osservazione, visto che riguarda Bulleri: vista la situazione, non si potrebbe insistere un po’ di più su di lui?
BEPPE: Bulleri ha 39 anni, con tutto ciò che un’età simile può comportare. Da due anni non giocava più in serie A, insomma, non ce lo vedo ancora protagonista ai massimi livelli. La sua partita contro Reggio Emilia, in cui è rimasto in campo per 17 minuti, mi è sembrata miracolosa… E forse non è un caso che Varese l’abbia vinta, contro ogni pronostico.
CECCO: la domanda: se non consideri Maynor un playmaker, che cosa intendi tu per playmaker?
BEPPE: lo so, ti aspetti che io risponda che il mio playmaker ideale è Aldo Ossola… Ti faccio due esempi “freschi”. Uno è Chris Wright, che sa cucire il gioco e, quando occorre, segnare anche dei punti. Un altro esempio è Aaron Craft, il playmaker di Trento, giocatore che forse ha un impatto offensivo un po’ carente per una squadra come quella in cui milita adesso e che ha bisogno di punti un po’ da tutti quanti; ma come regista lo trovo bravissimo e, appunto, più adatto a squadre più forti, da Eurolega addirittura, in cui sono presenti tanti giocatori con parecchi punti nelle mani.
CECCO: un altro errore è stato non valutare le condizioni di Kangur…
BEPPE: eh sì, hai ragione. Peccato, perchè Kangur è stato un eccellente giocatore ma oggi duole dire che è praticamente un rottame, nel senso che sarebbe da rottamare. Ti ho detto che mi piacciono i numeri: ebbene, Kangur, che è giocatore da quintetto base, ha tirato in media 5,5 volte a partita dal campo e 0,9 volte dalla linea del personale. Sempre in media, ha segnato 5,3 punti e conquistato 3,2 rimbalzi a gara. Troppo poco, è chiaro a tutti.
CECCO: tu invece difendi a spada tratta Anosike…
BEPPE: eccome! 10,1 rimbalzi e 9 punti a partita (ma giocando in media solo 22,7 minuti). Lo vedo anch’io che Anosike non è un fenomeno, vedo che tecnicamente è limitato, ma considera anche che se vedesse qualche pallone in più sotto canestro magari segnerebbe quei 2-4 punti in più a partita che renderebbero la sua media-gara da leccarsi i baffi, per chi li ha. E se Anosike fosse più bravo, non sarebbe a Varese…
CECCO: e il nuovo Johnson?
BEPPE: Dominique mi sembra decisamente più “impattante” di Melvin che è ancora molto giovane e si farà. Non credo che il 6 su 10 da tre punti che ha fatto segnare a Trento sarà una consuetudine (sarebbe troppo bello…), però il suo potrà farlo. E con questo…
CECCO: e con questo, alla prossima!
BEPPE: non senza avere rinnovato gli auguri per un ottimo Natale a tutti i nostri amici.
CECCO: e per l’anno nuovo?
BEPPE: prometto di farmi sentire in tempo utile da non fare sentire gli auguri fuori tempo massimo!
CECCO: è una promessa…
BEPPE: è una promessa!
CECCO: allora, alla prossima!
BEPPE: certo, alla prossima!

Cecco&Beppe