CECCO: Beppe, che cosa ti è successo? Sei caduto dal letto?
BEPPE: eh, sapevo che ti saresti meravigliato per questo strano anticipo…
CECCO: un anticipo di ben cinque o sei giorni rispetto al mese ormai canonico…
BEPPE: mi pare che in questo periodo sia successo di tutto e di più e allora parliamone!
CECCO: in effetti c’è soltanto l’imbarazzo della scelta ma io direi di comincire dalla crisi della Openjobmetis che viene da tre sconfitte in fila, una più dolorosa dell’altra: due “over 30” e un’altra in casa contro una squadra modestissima come il Paok Salonicco.
BEPPE: e con la prospettiva di allungare ulteriormente la serie, perchè in campionato ora al PalaA2A (mi piacerebbe anche parlare della decisione della Whirlpool di rinunciare alla sponsorizzazione del palazzetto di Masnago ma lo faremo un’altra volta) è in arrivo Avellino, poi sarà di nuovo Fiba Champions League con la trasferta in Lettonia, a Ventspils, poi ancora campionato con il viaggio a Pesaro…
CECCO: e l’impressione, stavolta ti precedo, è che questa Openjobmetis fuori casa non riesca proprio a cavare un ragno dal buco…
BEPPE: infatti… Il problema è che anche in casa i problemi sono moltissimi. Non dimenticare che in coppa contro Villeurbanne e poi in campionato contro Brindisi Kangur ha estratto due enormi conigli dal cilindro, il secondo poi tirando quasi a casaccio, propiziando così due vittorie agguantate proprio sul filo di lana.
CECCO: domanda fatidica: Moretti rischia?
BEPPE: i bene informati mi dicono di no ma è anche vero che, per dirla con un mio caro amico, non c’è allenatore più forte dei risultati. E qui il rischio, enorme, è di inanellare cinque sconfitte in fila, le prime tre già incassate e molto dolorose (le prime due per le dimensioni, l’altra, con il Paok, perchè i greci mi sono sembrati scarsissimi, e sono d’accordissimo con te, a dispetto del provvisorio primato nel girone). Comunque l’impressione è che ci sia un mix negativo e potenzialmente distruttivo.
CECCO: perbacco, spiegati meglio…
BEPPE: la mia impressione è che da una parte Moretti in alcune circostanze non sappia come gestire le situazioni (se devo essere sincero, lo pensavo anche nello scorso campionato…). Dall’altra, mi pare che troppi giocatori siano, per rendimento, ben al di sotto del minimo sindacale e lo ha detto lo stesso coach ieri al termine della gara di Champions. Penso soprattutto a Maynor, sul quale sai benissimo come la penso e già da due anni fa, penso a Johnson, che sta pagando tutta l’inesperienza di un rookie che si confronta per la prima volta con un basket diverso da quello giovanile, e penso a Kangur che, al netto di quei due salvifici canestri da tre punti che abbiamo ricordato prima, sembra veramente alla frutta, se non al digestivo: basti dire che contro il Paok, ho qui le cifre, in 23 minuti di gioco ha fatto 0/1 al tiro…
CECCO: finora si salvano in pochi…
BEPPE: eh sì, Avramovic che ha ancora molti limiti ma un ottimo potenziale, e poi Pelle, che se ha la testa “giusta”, ha davanti a sé una bella carriera. Spero che a questi due ragazzi abbiano fatto un contratto almeno biennale, altrimenti Varese se li vedrà scippare a fine stagione. E poi non capisco quelli che contestano anche Anosike: è sempre il miglior rimbalzista del campionato e ha dimostrato (quando ha giocato a Pesaro e ad Avellino) di poter segnare anche più di 10 punti a gara. Ora, dico io, che cosa puoi chiedere di più a uno che regolarmente tira giù almeno 10 rimbalzi (giocando più o meno 25 minuti) e può segnare 10 o più punti a partita? Lo vedo anch’io che Anosike non è un campione di tecnica, però se non sono capaci di fargli arrivare uno straccio di palla…
CECCO: Beppe, io parlerei anche solo di basket ma sono accadute anche altre cose interessanti, nel calcio, ad esempio… Ricordo perfettamente che proprio il giorno dopo il nostro ultimo incontro il Varese ha esonerato Ernestino Ramella e ha ingaggiato Ciccio Baiano. E infatti ricordo anche qualche tua frase premonitrice: “Ramella, dopo lo 0-3 con il Borgosesia di Dionisi e dopo l’eliminazione ai rigori dalla Coppa Italia, era già a forte rischio. E i mugugni si sono sentiti, tra i tifosi (che pure a Ramella vogliono molto bene) e in società”. E ancora: “Il Varese ha vinto quattro partite per 1-0 e in tutti i casi se avesse pareggiato o perso non si sarebbe potuto gridare allo scandalo… Vincere è la cosa che conta, siamo d’accordo, ma se non si trova il modo non di segnare di più ma di tirare di più in porta, alla lunga saranno guai…”.
CECCO: seconde me, l’hai “tirata” tu a Ramella…
BEPPE: ma figurati! Però i problemi sul tappeto erano quelli che avevo evidenziato venti giorni fa, proprio alla vigilia dell’esonero, anche se non credevo che la società sarebbe intervenuta così presto e così pesantemente. Anche perchè il Varese era secondo in classifica.
CECCO: comunque Ramella se n’è andato dopo avere conquistato più di due punti a partita (13 in 6 gare) e, alla fine, il confronto con Baiano sarà automatico. Anzi, matematico o, se preferisci, aritmetico…
BEPPE: diciamo che la società sconta inevitabilmente (e non dico colpevolmente) l’inesperienza di tutti i suoi dirigenti. Ricordi nella scorsa estate? A fine campionato, dopo la grande cavalcata in Eccellenza, Melosi doveva essere riconfermato. Poi c’è stato un primo ripensamento e… addio Melosi. Successivamente però Melosi è stato richiamato per essere infine scaricato a beneficio di Ramella. Insomma, un tira e molla che nessuno si è sentito di criticare più di tanto, anche perchè alla fine a beneficiarne era stato un personaggio al quale i tifosi biancorossi sono particolarmente legati. Dico appunto Ramella.
CECCO: e adesso?
BEPPE: adesso credo che a Baiano ma anche alla società non verranno fatti più degli sconti. La speranza è che l’ex vice di Sannino sappia trovare le giuste combinazioni; per ora procede un po’ a tentoni ma domenica scorsa, contro il Casale, ho visto che ha cambiato modulo, adottando il 4-4-2 di sanniniana memoria, e credo che questo potrà aiutare a sistemare un po’ di cose.
CECCO: non dirmi che anche tu sei un patito dei numeri: 4-4-2, 3-5-2, 4-4-1-1, 4-3-1-2, 4-3-2-1…
BEPPE: ma va’, sono convinto che siano tutte balle. Però è anche vero che saper trovare la giusta posizione in campo a ciascun giocatore sia molto importante. Mi pare di averti già illustrato in passato una mia personale teoria…
CECCO: me ne hai illustrate tante in questi anni, rinfrescami un po’ la memoria…
BEPPE: presto fatto! Io sono convintissimo che un allenatore, anche oggettivamente bravo, possa capire poco o niente della squadra che si ritrova in mano. Può capitare, dico, che un allenatore non riesca a trovare le chiavi giuste per far rendere al meglio questo o quel giocatore, a sistemarlo nella migliore posizione, la più utile per la squadra. E questo spiega, ad esempio, perchè un allenatore viene esonerato e l’anno dopo fa faville. O viceversa. Attenzione, non dico che uno viene esonerato perchè non ha capito come far giocare la squadra: le cause di un fallimento possono essere moleplici. Dico però che questa situazione si può verificare e io ne sono più che convinto.
CECCO: per tornare a noi, Ramella non avrebbe capito come far giocare al meglio il Varese…
BEPPE: per verificare questa ipotesi (ma, come giustamente hai ricordato tu, l’Ernestino se n’è andato dopo avere conquistato più di due punti in media a partita), dobbiamo attendere e vedere come si comporterà Baiano. Certo che fare meglio di Ramella, sul piano squisitamente numerico, non sarà tanto facile…
CECCO: il mese scorso abbiamo concluso la nostra chiacchierata parlando di ciclismo e della Tre Valli. Propongo di farlo anche stavolta…
BEPPE: a proposito di che o a proposito di chi?
CECCO: Ivan Basso ha disputato la Maratona di Venezia e ha chiuso con il tempo di 3 ore, 19’42”…
BEPPE: ho letto, ho letto… E ho anche letto un paio di commenti su gazzetta.it che sminuivano un po’ questa sua prestazione. Io dico che Basso ha realizzato un gran bel tempo, considerando che era alla sua prima maratona e che, probabilmente, non si era preparato in maniera così certosina come faceva quando correva in bicicletta (e sarebbe stato da malati di mente se fosse successo il contrario, cioè se Ivan si fosse preparato scientificamente anche in questa occasione). Quando si corre, cioè quando si fa il podista, la sola cosa importante è divertirsi e stare bene, fisicamente e psicologicamente. Se la corsa diventa un’ossessione, non va più bene e si rischia di fare danni al proprio fisico.
CECCO: ho letto anche che Basso auspica di diventare un top runner…
BEPPE beh, credo che questa fosse solo una battuta… Primo, perchè Ivan compirà 40 anni nel 2017; secondo perchè per diventare un top runner, cioè uno che si piazza a livello nazionale (ripeto: nazionale, non internazionale) tra i primi dieci nella maratona, dovrebbe “limare” il suo tempo di Venezia di un’oretta e passa… Il che mi sembra francamente impossibile. Detto questo…
CECCO: lo so, siamo ai saluti.
BEPPE: perspicace il ragazzo…
CECCO: no, ho solo guardato l’orologio… Allora alla prossima?
BEPPE: certamente Cecco, alla prossima!

Cecco&Beppe