Missione compiuta. Senza nessuna ironia. La prematura uscita dalla Coppa Italia per mano della Bustese consegna alla Pro Patria di Bonazzi il primo obiettivo stagionale. Perché se metti in campo una formazione così e non porti neppure in panchina gran parte dei (teorici) titolari, l’eliminazione non può che essere la logica conclusione. Sul punto, per una volta, il tecnico seriano ha evitato ogni accenno di retorica: “Il risultato? Mi interessava solo la prestazione dei ragazzi. Da questo punto di vista, sono soddisfatto”. Giusto così? Ovviamente no. Ma così fan tutti (o molti). Inutile sorprendersi.

L’approccio in questione, però, non deve togliere valore alla prova dei granata di Maurizio Ganz che se la sono giocata con un turnover ragionato e con lo spirito che serviva. E che sarebbe servito anche ai biancoblu per non dare ulteriori spunti depressivi ad una tifoseria già nevrotica per un avvio di campionato al rallentatore e ieri costretta a mandar giù a 10 euro un happy hour dall’esito già scritto. Con (per sovrapprezzo), l’inedito di una sconfitta con i limitrofi di Busto Garolfo. Una bella botta all’autostima. Per dirla alla Bonazzi. Con tanto di psicodramma a corredo. Come puntualmente spoilerato alla vigilia.

Esauriti gli effetti collaterali, resta la ciccia di una serata che ha regalato il secondo rovescio consecutivo dopo quello con il Monza, pochi o nulli spunti tattici (a meno che non ci sia sfuggito qualcosa), e un serio infortunio, quello di Gherardi. Tutto impacchettato a 4 giorni dal decisivo snodo casalingo con il Ciserano. Quando, più della prestazione dei ragazzi, conterà fare risultato.

Giovanni Castiglioni