Cinque cose che abbiamo capito dopo l’1-0 in Coppa Italia contro la Pro Sesto.

1) Due esterni come Santana e Mauri in Serie D non ce li ha nessuno. Di Marito (stra)sapevamo. Di Mauri un po’ meno. Frenetico, molesto e tecnico al tempo stesso. Un Roberto Candido 2.0 che esalta il 4-3-3 bonazziano quasi quanto il capitano patagonico. Il resto (ovviamente) non è solo contorno, ma l’architrave della qualità biancoblu poggia sulla vena delle due ali.

2) L’impronta di Bonazzi è chiara oltre ogni dubbio. L’avevamo già scritto dopo il Triangolare di Biella. Dunque nessuna novità. Ma la prima mezz’ora di ieri ha lucidato l’assunto. Palla rigorosamente a terra, ritmi indiavolati, ricerca costante del dominio territoriale. Pochi concetti, lampanti, tradotti già con buona efficacia sul terreno di gioco. Con un’inevitabile nota a margine. Due partite che si potevano vincere (quella con il Caravaggio) o stravincere (quella di ieri), si sono pareggiate (salvo soluzione dagli undici metri) o portate a casa di misura. Un pizzico di cinismo non guasterebbe.

3) Il nero non c’entra nulla con i colori della Pro Patria. Ma il total black ha sempre il suo perché. E poi, si sa, il nero sfina. Quindi, esame superato per la seconda muta stagionale. In attesa di vederla abbellita (a breve) con lo sponsor energetico.

4) Bonazzi e il pericolo di giocare la domenica. La mentalità è importante e sui ragazzi più giovani bisogna ancora lavorare. Poi, giocare la domenica è sempre un problema. Magari oggi dopo la partita fanno serata…”. Espresso col sorriso sulle labbra, il pensiero del tecnico biancoblu sulle (presunte) calde notti della truppa tigrotta è sembrato poco più che una battuta. O (magari), un avviso ai naviganti. Perché (da che calcio è calcio), i costumi si castigano ridendo.               

5) Il mercato non finisce mai. Neanche in via Cà Bianca. Il quadro dovrebbe essere delineato. Serve un attaccante esterno per dare fiato a Santana e Mauri. In difesa i giochi sono fatti. A centrocampo (in attesa del tesseramento di Santic e Andreasson), la consistenza di De Vincenzi fornisce (in prospettiva) buone garanzie. In avanti (salvo l’esterno di cui sopra e aspettando il rientro di Filomeno), difficile pensare ad un intervento sulla punta centrale. Ci sono già Cappai e Bortoluz con quest’ultimo che potrebbe giocare parecchio. Soprattutto nel caso in cui in mediana non venisse schierato l’under.

A Casorate, però, da inizio agosto è aggregato al gruppo anche Simone Vernocchi, attaccante classe ’95 che, per il club bustocco, può vantare una trafila completa dalle giovanili alla prima squadra e affetti dentro e fuori dal campo. Lui vorrebbe rimanere. La società non gli ha detto di sì. Ma, per la verità, neanche di no. Ergo, non si escludono amarcord.

Giovanni Castiglioni