Piccolo frasario colelliano. “Non possiamo e non dobbiamo cercare alibi o scusanti”. “La classifica è questa, bisogna solo pensare a tirarsi su le maniche”. “Bisogna intervenire con il bisturi, non con la forbice”. Tre concetti (gli estratti risalgono al 16 dicembre, data della vernice ufficiale), che forniscono la chiave della scelta di portare Giovanni Colella a sostituire Simone Boldini sulla panchina del Renate. O, se preferite, una selezione di argomenti per rispondere alla solita intramontabile domanda: perché si cambia allenatore? Un quesito diventato in Brianza di stretta attualità dopo quattro sconfitte in striscia. Come ha spiegato, nello stesso contesto di cui sopra, il DS nerazzurro Gianluca Andrissi: Colella allenamentoGiovanni conosce bene la Lega Pro, ha già lavorato anche in categorie intermedie e, soprattutto, ha grande esperienza diretta con i giovani. E’ uno studioso del calcio ed un eccellente motivatore, in questo momento proprio ciò di cui abbiamo bisogno”. Bingo! Curiosamente, tra l’altro, un profilo che ricorda quello di Alessio Pala, dirimpettaio biancoblù nella cruciale sfida di domenica (ore 17.30, stadio “Carlo Speroni”).
Come da copione, il ribaltone in panca ha portato subito un successo (1-0 al Cuneo il 19 dicembre) ed un’intramuscolo di autostima vitale per un gruppo rivoluzionato dal mercato estivo (16 arrivi e 20 partenze) e dall’età media ai minimi del girone (23,9 anni contro i 23,4 della Pro Patria). Sul piano tattico, invece, nessuna forbice ma solo bisturi: 3-5-2 confermato (anche se nelle ultime settimane Boldini aveva provato la difesa a 4) con interpreti, di fatto, analoghi. Chi giocherà domenica? A spanne, azzardiamo il 36enne cittigliese Paolo Castelli in porta; l’ex Carrarese Teso, l’ascolano Di Gennaro (al posto dello squalificato Riva) e lo scuola Chievo Solini in difesa; l’adattato ex Monza Anghileri, il lecchese Scaccabarozzi, Andrea Malgrati, l’altro ex Monza (ed Entella) Valagussa e Marco Chimenti in mediana; l’ex Pisa Aiman Napoli e l’italo-ghanese Ekuban in attacco. Possibili variazioni sul tema poche. Tra queste (ma a partita in corso) anche la punta Evans Kondogbia, arrivato in prestito dall’Inter sull’onda del più celebre fratello Geoffrey. Improbabile, invece, che possa essere in campo Max Pesenti, sogno dichiarato del mercato tigrotto e bersaglio concupito dallo stesso Renate nei primi giorni della finestra invernale (azione di disturbo? mah…).
I precedenti dicono pantere, capaci di imporsi in 3 degli 8 incroci del passato (2 le vittorie della Pro e 3 i pareggi). Raramente però, la sfida con i brianzoli ha avuto un valore così rimarchevole. Domenica saranno sul tavolo punti, fiducia e (forse) una fetta di salvezza. Difficile chiedere di più.

Giovanni Castiglioni