Perfettamente a suo agio nella terra di mezzo…
Il Basket Cislago chiude la sua prima stagione da esordiente in serie C1 posizionandosi al nono posto, ovvero in quella terra di mezzo che significa riposo anticipato: né l’adrenalina dei playoff, né le angosce legate alla zona-salvezza.
“A fine campionato vedo comunque il bicchiere mezzo pieno perchè – argomenta Federico Sassi, brillante coach di Cislago -, da squadra neopromossa, costretta a giocare sempre in trasferta (gare casalinghe sul parquet di Gorla Maggiore, ndr), con risorse economiche nettamente inferiori alla maggior parte degli avversari, l’essersi salvati sul campo senza fare ricorso ai playout rappresenta un grandissimo risultato. Poi, certo, nell’analisi del nostro percorso spuntano note di rammarico per un posticino playoff che ci è sfuggito solo per due punti e, soprattutto, per colpa di alcune gare giocate sottotono. Però, a conti fatti, anche queste incongruenze rientrano nello scotto da pagare per una formazione che si è presentata in categoria con tanti debuttanti e una quota di esperienza molto, molto bassa”.
Quale invece il tuo consuntivo tecnico?
“Questo aspetto è, senza se e senza ma, del tutto positivo. Alla stagione 2015-2016 chiedevo un forte passo in avanti sotto il profilo tattico e – continua Sassi -, nello specifico avevo chiesto ai miei giocatori uno sforzo mentale importante per affrontare al meglio la nuova categoria. Alla nostra identità corsaiola e al nostro stile di basket piuttosto spregiudicato volevamo aggiungere una gestione del ritmo più lucida e intelligente e anche lo sviluppo di soluzioni interne più efficaci e continue. I risultati del campo ci confermano che questi obiettivi sono stati ampiamente raggiunti perchè diverse partite le abbiamo vinte proprio giocando meglio dentro l’area e mostrando più solidità in vernice”.
Quali, se ce ne sono, gli episodi chiave della stagione?
“In una stagione in cui la post-season ci è sfuggita per un niente, ne memorizzo almeno un paio, ovviamente negativi, che hanno hanno avuto un risvolto pesante: la gara persa contro Lesmo all’esordio con un canestro in totale solitudine sbagliato clamorosamente da un mio giocatore e la sconfitta subita a Cermenate con un tiro da metà campo di Broggi a 10 centesimi dalla sirena. Episodi che, come si suol dire, ci sono girati malissimo mentre, di contro, ogni vittoria è stata sofferta, sudata e meritata. Insomma: anche nel bene nessuno ci ha regalato nulla. Nemmeno la fortuna”.
Tirata la riga sul 2016, si guarda già al futuro: da chi ripartirete?
“E’ troppo presto per dirlo perchè questo è ancora il periodo dedicato alle riflessioni generali che riguardano un po’ tutti: società, giocatori e anche il sottoscritto. La mia opinione è che in vista del 2017 qualcosa dovrà essere per forza di cose cambiato perchè il rischio dell’assuefazione, sia da parte dei ragazzi, sia da parte mia, dopo diversi anni di lavoro comune è evidente. Quindi, tra qualche giorno insieme ai dirigenti della società inizieremo ad entrare in maniera più profonda nella sostanza delle cose e per il momento, siamo tutti in discussione. Sappiamo di aver lavorato bene e di aver raggiunto risultati incredibili nella storia del Basket Cislago, ma sedersi sugli allori e lasciarsi cullare dall’abitudine non farebbe bene a nessuno. Per questa ragione – conclude Sassi -, tutte le strade sono aperte…”.

Massimo Turconi