Nemmeno il tempo di far partire la musica. Nemmeno il tempo di capirne il ritmo. Nemmeno il tempo di imparare i passi necessari che il “ballo” del Basket Casorate in serie C1 era già finito. Che poi, se dovessi continuare con la similitudine musicale e danzante, direi che la presenza del club gialloblu nella nuova categoria è durata lo spazio di una straziante marcia funebre…
“Se il metro di paragone fossero solo i numeri – conferma Carlo Speroni, general manager casoratese – potrei tranquillamente dire che, in questo campionato, non ci siamo nemmeno presentati: sedici sconfitte di fila in avvio, un lampo di tre vittorie consecutive e poi, ancora, fino alla fine della stagione, una lunga striscia negativa. Invece le cifre, nel nostro caso davvero aride, non spiegano granchè della nostra situazione…”.
Tocca a te l’ingrato compito di provarci…
“Tutto – continua Speroni -, deve certamente fare riferimento alle scelte che abbiamo effettuato nell’estate del 2015. Scelte sbagliate nella costruzione di una squadra che nata male perchè basata su giocatori che si sono rivelati poco adatti al tipo di gioco impostato da coach Wannes Pomelari il quale, per inciso, rappresenta l’unica scelta della quale non ci siamo mai pentiti. Continuiamo a ritenere Pomelari un eccellente tecnico e la sua decisione di farsi da parte in un momento delicato della stagione dà l’esatta dimensione della profondità del personaggio perchè noi abbiamo insistito più e più volte perchè lui rimanesse”.
Scelte estive toppate, quali in particolare?
“Premessa doverosa: per il mercato, per quanto attiene alle nostre possibilità, abbiamo cercato di accontentare in tutto e per tutto i desideri dell’allenatore. Purtroppo, come ho detto, le scelte, a partire dall’asse play-pivot, non hanno prodotto grandi effetti. Col senno di poi, valutata tutto il nostro cammino, posso dire che in due posizioni così importanti avremmo dovuto inserire giocatori più esperti, in regia, e diversi sotto il profilo dinamico vicino a canestro”.
Anche a metà stagione il tentativo di rimediare non ha sortito effetti…
“E’ vero, ma in questo caso bisogna tirare in ballo l’elemento sfortuna perchè gli innesti di Gambaro, Picazio e Loughlimi hanno avuto un effetto benefico e positivo sul gruppo tant’è che all’inizio del girone di ritorno la mini-striscia di tre successi in fila colti contro Garbagnate, in trasferta a Sesto e in casa contro Calolzio, avevano restituito fiducia e carica a tutto l’ambiente che, per la prima volta in stagione, vedeva davanti a sé orizzonti più ottimistici. A far precipitare tutto sono purtroppo arrivati i gravi infortuni capitati proprio ai nuovi arrivati: frattura della mano per Gambaro; problemi muscolari per Picazio e guai tendinei al polso di Loughlimi. Queste tre “tegole” ci hanno spezzato le ali precludendo un volo che, per quanto difficile, in quel momento sembrava fosse possibile. Di seguito le due sconfitte contro Lesmo e quella ai supplementari contro Olginate ci hanno definitivamente “ammazzato””.
Digerita una retrocessione amarissima, da cosa ripartite?
“Dalla scelta del nuovo coach, figura che nei nostri programmi ha sempre rivestito un ruolo cardine. Per ricominciare ci siamo affidati da Gianni Nava, tecnico, esperto, capace, grande conoscitore delle “minors” e soprattutto tecnico in grado di lavorare molto bene anche con squadre da plasmare. Il progetto che abbiamo pensato prevede un campionato di C Silver di alto livello da affrontare con la classica compagine “mix”: alcuni giocatori esperti e trainanti e poi tanti giovani, anche pescati dal nostro settore giovanile, che saranno chiamati a fornire entusiasmo, vitalità e senso di appartenenza. Il ritorno in C2 è stato sgradevole, ma nessuna esperienza è da buttare via e noi – conclude il dirigente di Casorate – vogliamo dimostrare che dopo questa avventura saremo in grado di ricominciare più forti di prima…”.

Massimo Turconi