Secondo i dati forniti dall’ARPA, i valori fuori controllo del Pm10 farebbero di Busto Arsizio la città più inquinata d’Italia. Un poco invidiabile record che, in ambito calcistico, fa rima con un altro curioso primato. E cioè quello di avere al giro di boa di metà stagione una squadra ultima in un campionato professionistico e, contemporaneamente, un’altra prima in una delle prime tre categorie dilettantistiche. Protagoniste del testacoda in questione, la Pro Patria, fanalino di coda del Girone A di Lega Pro comunque vada la 17^ giornata in programma nel prossimo weekend e il Busto 81, saldamente in testa (più 8 sulla seconda) al campionato di Promozione in attesa della ripresa post natalizia prevista per il 17 gennaio.
Perché parlarne proprio ora? Perché per la terza volta negli ultimi 16 mesi, Pro Patria e Busto 81 daranno vita ad un’amichevole dagli intriganti risvolti tecnici (martedì ore 15, Campo Sportivo “Carlo Reguzzoni” di via Valle Olona).
Il test non potrà che essere poco più di un allenamento agonistico ma, soprattutto per i biancoblu, rappresenterà anche una valida verifica in vista della supersfida di domenica con il Renate (ore 17.30, Stadio “Carlo Speroni”). Dopo i pesanti carichi di lavoro a cavallo del Capodanno, la figura di niente con l’Inveruno (con annessa polemicuzza per eccentrica gestione della fascia di capitano), e il fritto misto di voci di mercato, la sgambata di dopodomani ha il merito (e questo è un auspicio) di riportare la barra a dritta.
In realtà gli incroci con i biancorossi non hanno mai portato particolarmente bene in casa tigrotta visto che all’indomani dei due più freschi precedenti la Pro Patria ha sempre perso (2-0 con il Real Vicenza nel settembre 2014 e 1-0 ai playout con il Lumezzane nel maggio scorso). Scaramanzia che lascia il tempo che trova se paragonata al gennaio incandescente che attende il club di via Cà Bianca. Mercato, spareggi salvezza, sentenza Dirty Soccer: tutte scadenze non derogabili che tracceranno gran parte dell’oroscopo bustocco per l’anno che verrà.
Nel frattempo, godiamoci il confronto tra due club separati da 700 metri in linea d’aria e tra due allenatori dal temperamento fumantino (Pala e Crucitti). Tutto su un campo intitolato ad uno dei padri nobili della storia della Pro Patria, Carlo Reguzzoni, non a caso teatro delle prime uscite biancoblu nei ruggenti anni venti. Riscoprire le proprie radici è un buon modo per costruire il proprio futuro.

Giovanni Castiglioni