Quinta vittoria consecutiva, 3-0 alla (ex) capolista, meno 6 dalla vetta (si era arrivati anche a meno 13). Tre circostanze che solo 40 giorni fa avrebbero richiesto un TSO seduta stante. Oggi, sono invece una solida realtà legata a filo doppio ad un indiscusso protagonista: Roberto Bonazzi. ”Bene, bene, dai. Creiamo tanto prima di riuscire a segnare. E’ un po’ il nostro DNA ed è quello che e successo nel primo tempo. Ma sono contento perché abbiamo difeso bene e abbiamo fatto una buona fase offensiva. Non prendiamo gol da 433’ (la Pergolettese sinora aveva sempre segnato, ndr). Bene, bene dai”.
IMG_1839L’intercalare è ormai un contrappunto della dialettica bonazziana. La stessa che ieri aveva anticipato gli scenari di una possibile vittoria: “Adesso diventa bella? Prendiamo partita per partita. Adesso ci aspettano 4 finali. La capoccia è sempre importante”. Nella sceneggiatura tigrotta non poteva mancare il gol del Colombo ritrovato: “Avevo bisogno più peso a centrocampo. E’ importante avere interni che attaccano la porta”. Con Bortoluz ennesima puntata della fiction: “Deve fare attenzione. Non va bene fare il segno del 3. Bisogna avere rispetto. Glielo avevo detto anche domenica a Lodi”. Pace fatta invece con il pubblico biancoblu che oggi ha superato la soglia psicologica di quota 1.000: “Ci hanno dato una mano. Bene, bene…”. Appunto. E se a Monza considerassero il risultato dello “Speroni” una buona notizia? “Per adesso è così…”. Ma il sorriso rimarca ancor di più il “per adesso”.

In casa Pergolettese, il pittoallenatore Pierpaolo Curti analizza il match senza far ricorso alla retorica: “Eravamo anche riusciti a controllare la gara nel primo tempo. Ma abbiamo avuto un possesso poco incisivo. Quando fai tanti errori contro squadre così (soprattutto sui palloni in uscita), prima o poi la paghi. Non è il caso di fare drammi. Un passo alla volta. La Pro Patria? Ha avuto una falsa partenza in stagione ma è squadra di vertice”.

Chiosa affidata a due (dei tre) marcatori di giornata. Cappai inquadra il momento: “La squadra ha più consapevolezza e anche gli episodi danno una mano. Non dobbiamo mollare e dare continuità. Per quanto mi riguarda, spero di poter dare una mano dopo un avvio difficile in cui ho avuto delle ricadute”. Bortoluz mette le didascalie: “Il mio gol? Ho tagliato sul primo palo come vuole il mister”. Quello che invece non vuole il mister è la tabellina del tre illustrata agli avversari: “Ho sbagliato. Mi sono fatto prendere dalla situazione”. Un’idea di quanti gol segnare in stagione? “L’idea ce l’ho ma non la dico”. Di questi tempi, la riservatezza (o la scaramanzia) non è mai troppa.                     

Giovanni Castiglioni

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