Un sogno coltivato da piccolissimo. Claudio Bonnani ha iniziato ad inseguire un pallone a soli 4 anni; la sua vita calcistica è nata al Bosto e proseguita nel Settore Giovanile del Milan dove ha fatto tutta la trafila dai Giovanissimi sino alla Primavera. Il terzino classe ’97 del Varese vive ad Azzate con la sua famiglia da quando ha 2 anni (è nato a Genova) e condivide la grande passione per il calcio (è tifoso della Roma) in compagnia di suo fratello Giulio, centrocampista classe ’93 che gioca in Prima Categoria alla Belfortese.

Il difensore del Varese racconta così gli anni nelle giovanili rossonere: “Un’esperienza bellissima, molto formativa sia a livello sportivo che umano. Ho fatto tanti sacrifici. Mi alzavo alle 7 del mattino per andare a scuola e tornavo a casa alle 8 e mezzo di sera. I compiti? Li facevo sul pullman mentre tornavo dagli allenamenti”.
Ha condiviso la maglia degli Allievi con Manuel Locatelli, il rossonero che nell’ultimo turno ha realizzato il suo primo gol in Serie A commuovendosi a fine gara: “È più piccolo di me di un anno e già si vedeva che aveva un passo in più rispetto alla media da tutti i punti di vista: fisicamente, mentalmente e anche coi piedi. È umile e si merita di stare dov’è”.

Bonanni vanta anche qualche convocazione in prima squadra durante gli allenamenti: Sia con Allegri che con Inzaghi – dice –. Quest’ultimo aveva un grande occhio di riguardo verso noi giovani. In me vedeva qualcosa di particolare e mi chiamava spesso”. Dopo l’anno in Primavera, il difensore è andato a farsi le ossa in Lega Pro al Pavia dove ha giocato lo scorso anno collezionando cinque presenza in campionato e due in Coppa. “Un anno duro – racconta – perché non giocare spesso è stato difficile, ma di grande crescita. Lontano da casa si imparano tante cose; poi era la mia prima stagione tra i grandi e c’è enorme differenza”.

Dalla Lega Pro alla Serie D con la maglia del Varese, per il terzino sinistro non si tratta assolutamente di un pesso indietro, anzi: “Scendere in campo al Franco Ossola è sempre una grande emozione per me. Rifarei questa scelta cento volte. Giocare davanti alla mia famiglia e tutti i miei amici mi riempie di orgoglio. Ho deciso di scendere di categoria perché l’ho vista come una grande opportunità – aggiunge –. Quando giochi per la squadra della tua città dai sempre qualcosa in più per difendere i colori che sono tuoi davvero. Ho trovato un ambiente splendido e sinceramente non mi sembra neanche di essere tra i dilettanti. Sia per i tanti tifosi che per la professionalità della società. Il gruppo? Ragazzi che davanti a loro stessi mettono sempre la squadra”.

Questo il suo bilancio personale sull’inizio di stagione: “Penso di essere partito bene, poi a Inveruno ho avuto qualche guaio fisico. Adesso sono in forma, ma si può sempre fare meglio. Nell’ultima gara ci siamo riscattati con una bella prova. Un sconfitta, quella col Borgosesia, in un campionato così difficile ci può stare; per di più rimanendo in dieci a fine primo tempo”.
E mister Ramella? “Mi trovo molto bene con lui. Cura molto le palle inattive che in questa categoria sono fondamentali. Tanti gol si segnano e si subiscono così. Il mister è molto preparato e sa gestire bene lo spogliatoio”.

 Elisa Cascioli