Atene è lo specchio ideale dei filosofi che l’hanno fatta grande, città che preferisce contemplare il mare piuttosto che toccarlo; per quello ci sono i pescatori del Pireo. La città è dedicata alla Dea Atena, protettrice di coloro che sono abili in arti manuali e strategie guerriere.
Nel 1996, precisamente il 9 aprile 1996 nasce nella capitale greca una bimba che avrebbe reso fiera la figlia di Zeus: ???? ?????????????, Anth? Vasilant?nak? per semplificare. Papà Vasilantonaki è un giocatore di basket, anche di buon livello, e, mentre Anthi cresce, capisce che la figlia ha il fisico per essere una giocatrice professionista, non del suo sport, ma di volley.

Anthi Vasilantonaki 4A 12 anni inizia a giocare le giovanili dell’Enosi Vyrona, piccola squadra di Atene, e nel 2010 a soli 14 anni è già nella prima squadra, in serie A2. Anthi brucia le tappe, colleziona ventelli ad allacciata di scarpe e, nella pochezza del campionato greco di pallavolo femminile, una così non si può ignorare. Arriva la chiamata, ed è una di quelle che non si possono rifiutare: Panath?naïkos AO. Se a chiamarti è la squadra della tua città, quella che tifi, la divisa verde che hai sempre sognato di indossare, il matrimonio è presto fatto.
Intanto, con la maglia bianco-azzurra delle nazionali giovanili elleniche fa faville: nel campionato europeo U18 del 2013 in Serbia e Montenegro porta la Grecia al 5° posto diventando la miglior realizzatrice del torneo e non è stata MVP solo perché davanti aveva un Anastasia Guerra in forma Olimpica.
La prima stagione con i Tryfilli di Atene non va come sperato, vincono i rivali di sempre, ovvero l’Olympiakos Pireo, e il Pana non è neanche sul podio. Qualsiasi giovane promessa avrebbe provato il salto di qualità, con mezza Europa e qualche college USA che la cerca, Vasilantonaki a sorpresa rifirma con il club ateniese provando riconoscenza nel confronti di chi l’ha aiutata a diventare una giocatrice e una ragazza migliore: “Il Panathinaikos è un club con una grande storia e molti campionati vinti. Vorrei aiutare il team e spero che torneremo grandi assieme. Le proposte dei college americani e dei club europei mi onorano, ma ho deciso di finire le scuole in Grecia, e voglio essere in ottima forma quando dovrò decidere il mio futuro il prossimo anno”. Il Pana ritrova il terzo posto ma a trionfare sono sempre le ragazze del Pireo.
Anthi Vasilantonaki 5Archiviato il campionato, la stagione di Anthi non è ancora finita, ci sono gli Europei Under 19 in Finlandia ed Estonia, e lei vuole essere di nuovo protagonista. Il girone greco non è facile, c’è la favoritissima Serbia, poi Bulgaria, Paesi Bassi, Repubblica Ceca e le padrone di casa dell’Estonia. La prima partita contro le ceche è un netto 3-1 per le elleniche con Vasilantonaki top scorer con 19 punti. Poi arrivano le serbe della Boskovic ed è la sfida tra le due osservate speciali del torneo: 3-0 per le rossoblu e sono 11 punti per Anthi solo 2 in più per la serba di Trebigne che ha potuto contare su compagne più pronte delle bianco azzurre (Lozo e Aleksic co 11 punti in primis). La sconfitta fa suonare la carica alle ragazze di coach Papadopulos: 3 vittorie per 3-0 contro Estonia, Bulgaria e Olanda, per Anthi in ordine 19, 27, 19 punti. È semifinale. Davanti la Slovenia di un altro talento del futuro Lana Scuka, che, ben supportata da Markovic, liquida le greche in 72 minuti, lasciandole per 2 set addirittura al 16. Crolla il sogno della finale, una finale possibile, che è stata stoppata sul più bello: Vasilantonaki è in serata sbagliata (9 punti) e non riesce a caricarsi la nazionale sulle spalle come al solito. Mentre la Serbia vince al tie-break una delle semifinali giovanili più belle di sempre (38 punti di Boskovic per la Serbia, per la Slovenia 19 di Markovic + 14 di Scuka), la Grecia non ha le motivazioni di vincere la finalina, ma Anthi non ci sta, piazza 25 punti che tengono in piedi per 3 set le elleniche. Le turche sono più precise in tutti i fondamentali e dopo il primo set greco è un monologo anatolico: 3-1 e niente podio per Vasilantonaki, che comunque porta a casa la magra consolazione del titolo di miglior realizzatrice per la seconda volta.

Due indizi fanno una prova, la diciottenne è il miglior talento del volley greco degli ultimi anni ed è definitivamente pronta per il grande salto; arrivano le richieste da mezza Europa, più o meno le stesse dell’anno precedente e durante le vacanze nella casa al mare di Nafpaktos matura la decisione: Imoco Volley Conegliano. La squadra ha obbiettivi alti e nella prima intervista fa capire chiaramente il perché della sua scelta: “Ho scelto l’Italia perché è una vera e propria scuola di volley. Si può imparare molto lì, gli allenatori e le atlete sono tra le migliori del mondo, e il livello è sempre altissimo. Conegliano è un’ottima squadra, un club che mi ha impressionato perché punta in alto in Italia e in Europa, e penso che lo staff e la società mi aiuteranno a crescere di livello. Avrò compagne fortissime da cui attingere ogni giorno in allenamento, e certamente coach Negro mi insegnerà tantissime cose per aumentare il mio bagaglio tecnico. Io voglio imparare il più possibile”.
Coerente come sempre, scelse un estate prima di rimanere ad Atene per finire le scuole, l’anno seguente firma in Italia per studiare volley, migliorare continuamente e ambiziosamente vincere. Anthi parte con davanti giocatrici solide, determinate e con secchiate di punti nelle braccia, all’opposto Neriman Ozsoy, e da schiacciatrici Emiliya Nikolova e Bracellini/Fiorin. Con un comparto di attaccanti di tale caratura, la panca diventa una compagna fissa della ragazza ateniese, e nella stagione troppo altalenante della Imoco gioca solo 18 set facendo solamente 11 punti con 24.3% in attacco con un solo ace in 26 battute. La stagione di Conegliano finisce al tie-break di gara 5 di una semifinale scudetto stupenda contro Pomì Casalmaggiore, poi campione. Semifinali che, la numero due vede per 3 volte su 5 dalla tribuna e non dalla panchina, per scelte tecniche di coach Chiappini.

Anthi Vasilantonaki2Annata sportiva 2015-2016 in casa Conegliano c’è una rivoluzione quasi completa, Mazzanti, fresco campione d’Italia al comando, con la moglie Serena Ortolani al seguito plasma la squadra a sua immagine, saluti all’idolo di casa Nikolova, spedita insieme a Fiorin a Scandicci, Barcellini firma a Montichiari e Ozsoy firma per tornare a casa, all’Eczac?ba?? di Istanbul. Mazzanti, allenatore che sa vedere lungo come schiacciatrici, conferma solo le giovani in rampa di lancio Nicoletti e Vasilantonaki, scommettendo tanto. Alle due under 20 affianca la già citata Ortolani, l’esperta Santini, e due americane Megan Easy e Kesley Robinson. La squadra è una corazzata in ogni ruolo, in ricezione c’è Moki de Gennaro, al centro dopo la conferma di Adams lo staff veneto ha riportato a casa da Baku l’amazzone Arrighetti e al palleggio le mani sicure di Glass, miglior palleggio al mondiale italiano.
Anthi passa l’estate tra la sua casa di Nafpaktos e la nazionale maggiore greca, al ritorno in marca trevigiana le prime parole sono un fil rouge della sua carriera: “Sono contenta di essere qui dopo una bella e faticosa estate in nazionale, che mi è servita molto per crescere. Ho conosciuto il nuovo staff e le nuove compagne di squadra, mi sembra tutto bellissimo e adesso che sono tornata mi sento pronta per iniziare a lavorare duro con questo gruppo per fare una grande stagione insieme”. La nazionale è stata un altro momento per la sua crescita personale: su questa voglia di miglioramento coach Mazzanti ci punta, sa che la scommessa Vasilantonaki sarà vincente per questa sua attitudine al lavoro e voglia di essere domani una giocatrice migliore di quella che era ieri. L’Imoco parte a razzo, regolate Bergamo, Vicenza e al tie-break Casalmaggiore, Anthi un po’ meno, non mette piede in campo, coach Mazzanti cambia poco, vuole trovare l’alchimia delle sue leader. Dopo questo inizio in grande stile le gialloblu cedono il passo, due brutte sconfitte contro squadre, Bolzano e Busto, abbordabili, e ancora per la numero 2 ellenica zero palle giocate. Contro Novara arriva il la prima volta in campo, solo un set nella brutta sconfitta 3-1 al PalaIgor. All’ultima d’andata l’avversario è Firenze, la giovane promessa scende di nuovo in campo, ma i punti non arrivano e per una come lei è un problema.
Il girone di ritorno vede Anthi in campo più spesso e contro Piacenza arriva il primo punto, un ace, sarà il punto di svolta? Non ancora, per vedere altri punti si deve andare nella sconfitta senza dolori dell’ultima di campionato, raddoppia le palle a terra di Piacenza con 2 punti su 10 attacchi. Logicamente, si potrebbe pensare che una giocatrice che ha visto il campo con il contagocce durante la regular season, ai playoff il taraflex non lo veda proprio. Mai pensiero fu più sbagliato: nella serie con Montichiari piazza 4 punti con un bel muro da qui in poi è in ascesa, nella vittoria al tie-break con Modena fa 2 punti ma quando entra è convinta e convince. Gara 2 è il suo palcoscenico entra al posto di Santini e con due parallele si presenta sfacciata e decisa tanto da far dichiarare al coach marchigiano dell’Imoco: “Avevamo scherzato sulle parallele, che sono colpi d’attacco che una schiacciatrice dell’altezza(195cm N.d.r.) di Anthi solitamente non predilige. Invece quando l’abbiamo sostituita a Santini e ha messo non una ma ben due parallele, ci siamo guardati con lo staff ridendo”. Anthi riesce nell’impresa di oscurare completamente Diouf, murandola 2 volte e riuscendo a far passare ogni attacco sopra le mani della 13 modenese. “Diouf è una giocatrice molto talentuosa, è stata una bellissima sensazione sapere di poterla murare o passare sopra al suo muro con i miei attacchi, so che è molto difficile ma per è stato bellissimo”.
Anthi Vasilantonaki 1Conegliano è in finale di nuovo, questa volta da favorita, si trova davanti la Nordmeccanica Piacenza, di Marcon, Meijners,Sorokaite ed anche di Leonardi; quest’ultima costretta a dare forfait dopo aver subito uno strappo in gara due. Vasilantonaki in finale è stabilmente titolare, le prime 2 gare sono senza storia doppio 3-0 per Imoco, Anthi ne piazza prima 8 con 2 ace, poi 9 ed 1 muro. In gara tre le emiliane hanno una reazione di orgoglio, trascinate da Sorokaite (22) e Meijners (23) trascinano la serie a gara 4, che è ancora più scontata delle prime due. In 1 ora e 15 minuti le trevigiane regolano le piacentine con un 3-0 che lascia poco spazio al dibattito. Anthi mette a terra 12 punti con il 69% di precisione offensiva, cifre da MVP, ma il “most valuable player” va alla più costante e decisiva Robinson. Mazzanti ha lavorato meticolosamente sulla giovane greca vincendo ampiamente la scommessa di inizio anno. Ha fatto crescere mentalmente e tecnicamente una giocatrice che a 19 anni ha nella propria faretra una varietà di colpi che una collega coetanea solitamente non ha.

Finita la stagione torna a casa, come la prima greca a vincere il campionato italiano di volley, fa festa ad Atene e poi via, nella solita casa di Nafpaktos per riposarsi. E’ lì che arriva la chiamata, presumibilmente di Enzo Barbaro che la convince a venire in quel che non dovrà essere più un cantiere aperto come il 15/16 ma una solida certezza come le annate precedente: la Unendo Yamamay Busto Arisizio.
Anthi accetta, per diversi motivi: 1) È giovane in una squadra giovane 2) Si gioca il posto in maniera concreta 3) Giocherà una coppa europea. Inoltre, si troverà in squadra con quella ragazza che è stata il suo trampolino per la ribalta durante le finali: Valentina Diouf.

Nelle prime parole da giocatrice UYBA compare sempre il fil rouge della coerenza che la contraddistingue, che la obbliga a scegliere sempre squadre dove può migliorare Vasilantonaki persona e giocatrice: “La mia ultima stagione a Conegliano è stata fantastica per la conquista dello scudetto ma soprattutto perché ho potuto lavorare molto con giocatrici veramente ottime e questo mi ha aiutato a crescere. Sono davvero felice del mio passaggio alla UYBA quest’anno, mi aspetto di lavorare duramente e fare grandi cose con la mia nuova squadra. Mi piace l’idea di un roster con molte atlete giovani: sarà stimolante allenarsi tanto per imparare ognuna dalle altre, così come sarà fondamentale aiutarsi a vicenda per tutta la stagione. Ho poi letto con piacere la volontà della società di giocare in Cev Cup: sono del parere che sia una buona cosa giocare in Europa e confrontarsi con realtà diverse anche fuori dall’Italia per accrescere ancora di più la nostra esperienza. Sono sicura che faremo del nostro meglio per farci valere. Sarà un piacere giocare al Palayamamay! E’ un’arena incredibile e i fan sono davvero calorosi! Non vedo l’ora di giocare per loro”.

L’annata 2016/2017 sarà una stagione dove bisognerà tornare in vetta, un fallimento è accettabile, due inizierebbero a far scricchiolare molto le fondamenta dell’arena bustocca, bisognerà battagliare con nuove e vecchie potenze come Conegliano, Scandicci, Modenza (la fusione tra Modena e Piacenza), Casalmaggiore e Novara. Divisa tra Atene e Lepanto (sì, Nafpaktos è la Lepanto dei libri di scuola), Vasilantonaki può essere la perfetta Eroina dei poemi omerici in ambiente sportivo, ha condotto Conegliano al titolo uscendo dal cavallo di Troia della panchina veneta e distruggendo le compagini azzurro-rosa. Perché non ripetersi senza aspettare 20 anni come fece Ulisse?

Marco Cappone