Marco La Mendola è il nuovo capitano della Pallamano Cassano HC.  È oramai da un mese circa che l’ala destra Paolo Montesano non è più alla guida della squadra come capitano, inizialmente la sua assenza sembrava dovuta ad un problema ortopedico, in realtà ha deciso di lasciare la pallamano per divergenze con la società.

Marco La Mendola, classe 1992, è stato individuato dalla società come nuova guida e collante all’interno del gruppo. Alla vigilia della 16ª giornata di campionato in trasferta contro Malo, conosciamo meglio il nuovo capitano per capire le aspettative di una squadra in piena corsa play off: quinta in classifica con la speranza di agganciare almeno una tra Trieste, Brixen e Pressano, con i brissinesi che, pur avendo 6 punti in più rispetto agli amaranto, hanno una partita in meno da giocare.

A sorpresa sei il nuovo Capitano del Cassano HC.
“Si, è stata una sorpresa anche per me! La società e l’allenatore l’hanno comunicato a tutta la squadra (me compreso) nello spogliatoio a Brixen prima della partita, una sorpresa che ovviamente mi ha piacevolmente stupito”.

Sai di essere il primo Capitano che non è nato e cresciuto a Cassano? Che effetto fa?
“Un effetto un pó strano in realtà, però mi sono integrato benissimo da subito a Cassano e piano piano è diventata la mia seconda casa. Ricordo benissimo quando venni in prova ad allenamento, giocammo una partitella e dopo Havlicek mi spiegó che aveva apprezzato alcune mie qualità, ma che avrei dovuto migliorare tanto per giocare qui. Da quel giorno in poi non ho più smesso di frequentare Il Tacca!”

Che capitano sei?
“In realtà non lo so! Dovrei chiederlo ai miei compagni! Spero di dimostrare che merito questo ruolo col tempo!!”

pallamao - la mendolaQual è la tua storia pallamanistica?
“Ho iniziato a giocare quando facevo la prima media: mio cugino Alberto giocava già da un anno nel Derthona ed io, guardando lui e la sua squadra, mi sono appassionato e dalla stagione successiva ho iniziato a giocare.All’epoca esisteva il campionato Under15 e da lì in poi non ho più smesso, tra delusioni e soddisfazioni, fino al massimo risultato nella storia del Derthona quando ottenemmo la promozione dalla Serie B alla Serie A2 nazionale. L’anno successivo ottenemmo una salvezza tranquilla e la stagione seguente è stata quella 2012/2013 in cui mi sono trasferito a Cassano. Da quando ho iniziato ho giocato in tutti i ruoli fino alla mia consacrazione da pivot che è stata qui a Cassano.”

A questo punto del campionato il tuo ruolo è fondamentale. Tu hai la testa per tenere unita la squadra e per agguantare il quarto posto che al momento vi sfugge.
“Sicuramente restare uniti adesso è fondamentale, sono sicuro che il nostro gruppo sia solido e l’abbiamo dimostrato nei momenti di difficoltà. La cosa brutta di questa situazione è che il nostro destino non dipende solo da noi ma anche dai risultati delle altre squadre…il detto dice:”La fortuna aiuta gli audaci” quindi se noi facciamo tutto nel modo giusto e al 100% nessuno ci vieta di credere ancora nei playoff!”

Queste ultime due settimane avete lavorato per affrontare Malo in trasferta, una delle ultime tre partite di regular season. Come state?
“Abbiamo avuto un po di difficoltà ad allenarci insieme dati gli infortuni e le influenze che ci hanno colpito, però stiamo preparando la partita nel migliore dei modi. Non possiamo permetterci passi falsi e affronteremo sicuramente una squadra agguerrita che in casa propria ha dato filo da torcere a molte squadre , in più hanno cambiato allenatore quindi sarà una battaglia.”

Qual è l’augurio che fai a te stesso per questo nuovo ruolo e alla tua squadra per le prossime avventure?
“Per il mio nuovo ruolo, mi auguro di guadagnarmi il rispetto in campo e di poter fare da esempio ai giovani che ci guardano giocare…poi solo il tempo potrà dire se meriterò di tenere la fascia. Alla mia squadra auguro di raggiungere grandi risultati e di poter dimostrare, da ora e negli anni a venire, a tutto il panorama pallamanistico italiano che merita di stare ai “piani alti” della classifica!”

“L’ultima cosa che tengo a dire è che io credo che gli unici modi per togliersi delle soddisfazioni siano la fatica ed il sudore, e sono proprio questi che ti fanno godere il doppio quando vinci. Infine vorrei dire grazie a tutti quelli che ho incontrato in campo fino ad oggi perché ognuno di loro, dagli allenatori, ai giocatori, ai dirigenti, mi ha insegnato qualcosa e spero di poter imparare ancora molto, da tutti. Infine un grazie anche a Silvia, la mia ragazza, perché non potrei essere il capitano di niente se non ci fosse Lei a sopportarmi e supportarmi”.

Federica Scutellà