All’interno delle iniziative in ambito nazionale per il 50° anniversario di fondazione dell’Aiac (Associazione italiana degli allenatori di calcio) non è mancato l’appuntamento varesino che si è tenuto ieri sera, lunedì 11 aprile, nella sala di Villa Cagnola, a Gazzada. La serata, moderata dal giornalista de la Provincia di Varese, Roberto Bof,  ha visto la premiazione da parte dell’Aiac di Varese con il premio fair-play, riconosciuto a quelle realtà e persone che durante la stagione calcistica si sono distinte per il loro operato, alla società Varesina e all’allenatore Stefano Bettinelli. A margine del premio fair-play, anche un riconoscimento per Antonio Rossano, per la sua grande passione e abnegazione nei confronti dell’insegnamento del gioco del calcio a giovani di più generazioni.

Nel prosieguo della serata si sono succeduti gli interventi di Angelo Pereni, un passato da allenatore nel Legnano, Giancarlo Camolese e Mario Belluzzo, questi ultimi entrambi allenatori professionisti con grande esperienza anche nella crescita dei giovani. Numerosi gli argomenti toccati e gli spunti di riflessione per i presenti che, nel finale, hanno potuto interagire con gli ospiti.
assemblea allenatori calcioL’intervento di Angelo Pereni si è incentrato sull’evoluzione continua del gioco del calcio e sul prevalere attuale dell’aspetto mentale, con interpreti chiamati a  interagire efficacemente con la realtà tecnico-tattica in continua mutazione. Pereni si è soffermato anche sull’importanza dell’allenatore di settore giovanile, il quale ha nella dimensione educativa e nell’attenzione alla persona il cuore del suo agire. “La vera missione dell’allenatore di settore giovanile – ha chiarito Pereni non è la vittoria, ma la crescita, il miglioramento del giocatore, a prescindere dall’ambito e dal livello in cui si agisce“.

A seguire l’intervento di Camolese che ha toccato più dimensioni dell’allenatore nella sua poliedrica funzione di educatore, animatore, psicologo, insegnante, organizzatore e tecnico. Il tecnico piemontese ha poi stimolato la platea presente con alcune digressioni riguardanti nello specifico l’allenatore di settore giovanile, fornendo alcuni spunti di riflessione di carattere metodologico, tecnico e, soprattutto, di gestione del gruppo squadra comprensivo della componente fondamentale dei genitori.

Parole sintetiche e incisive quelle di Mario Belluzzo che ha iniziato il proprio intervento ricordando l’incontro per lui fondamentale, agli inizi degli anni Ottanta, con Peo Maroso che lo ha introdotto nel Varese Calcio. Realtà, quella biancorossa, che, allora, ha ricordato mister Belluzzo, era un’avanguardia in termini di settore giovanile, con una società che incentrava la sua azione principalmente sulla crescita dei giovani, base sulla quale appoggiavano anche le sorti economiche societarie e di prospettiva della prima squadra. Belluzzo, addentrandosi nell’argomento settore giovanile, ha, poi, individuato nella passione per lo sport, nello specifico il calcio, la vera molla che anima l’allenatore. Belluzzo ha definito il settore giovanile “un sogno che si nutre delle speranze dei giovani, che sono la vera essenza del calcio“. Belluzzo, infine, ha concluso il proprio intervento ponendo uno sguardo preoccupato sulle alte percentuali di abbandono della pratica del calcio tra i giovani e individuando quali componenti fondamentali per l’attività calcistica la preparazione dei tecnici e l’adeguatezza delle strutture.

La serata si è conclusa con i saluti finali e i ringraziamenti del presidente Aiac di Varese, Giovanni Cortazzi, il quale ha ricordando le attività e le proposte che l’Aiac varesina porta avanti per dare il proprio contributo al miglioramento del calcio nostrano.

Marco Gasparotto