Se le finali di “Coppa del Mondo” di Las Vegas sono state una mezza delusione per il team Italia, c’è un’altra ragione per esultare in questo weekend. C’è, infatti, la quarta carta olimpica strappata da un’atleta varesotta nel tiro con l’arco: dopo che il fratello Michele era riuscito a centrare il grande obiettivo con lo splendido argento a squadre ai Mondiali di Copenhagen, sabato anche Carla Frangilli (Compagnia Arcieri Monica, Gallarate) è riuscita a staccare l’ambitissimo biglietto per “Rio 2016” ai “Campionati d’Africa” di Windhoek (Namibia, 29-31 gennaio 2016).
L’unico neo di questa grandissima prestazione? Che l’atleta varesotta non abbia potuto prestare le sue frecce alla squadra azzurra (che è ancora in cerca proprio di 2 carte olimpiche per la squadra femminile), ma alla compagine della République de Côte d’Ivoire, per la quale tira ormai da qualche anno, sotto l’attenta guida di papà Vittorio, allenatore di grande esperienza e mister della nazionale ivoriana. La bandiera poco importa, in questo caso, perché sappiamo già che tutta l’arcieria della provincia di Varese farà il tifo anche per lei durante il fitto programma di competizioni che si terranno dal 5 al 12 agosto nella città carioca.

Campionati targa Torino 2015_Carla Frangilli_Torniamo alla cronaca di gara, perché venerdì la giovane atleta gallaratese ha fatto vedere sin da subito di cosa è capace, portandosi a casa l’oro di classe, dopo una gara funestata dal vento, facendo segnare un ottimo 579 e mettendosi dietro le temibilissime atlete egiziane (incluse Hania Fouda, 577, e Amira Mansour, 576), sudafricane (Sandra Prinsloo, 574) e kenyote (Shehzana Anwana, 572). Dopo un inizio non brillantissimo (aveva chiuso la prima parte al 4° posto), Carla ha stretto i denti, come da sempre è abituata a fare, e si è riportata sotto alle atlete che le erano davanti, arrivando a superarle con una seconda sessione encomiabile. Uno splendido risultato per la prima giornata di qualifiche di classe, che lasciava ben sperare in vista della seconda fase di gara, disputata sabato 30, a valle della quale si sarebbero assegnate ben 6 carte olimpiche (3 per gli uomini e 3 per le donne).
Gli scontri sono cominciati bene per Carla, che si è facilmente messa dietro un’atleta dopo l’altra (Marlyse Hourtou, Chad, 6-0; Loubna Farfra, Marocco, 6-0), fino ad arrivare in semifinale, nella quale Anwar Shehzana ha avuto la meglio, seppur con non poca fatica (6-5). Poco male: obiettivo centrato, carta olimpica guadagnata, perché essendo giunta alle semifinali, Carla era già matematicamente almeno quarta e con due atlete della stessa nazionalità tra le prime 4 (le egiziane Hania Fouda e Reem Mansour), il conto era già presto fatto. Ieri si è disputata la finale per il bronzo contro Hania Fouda, purtroppo, vinta dall’egiziana, ma era ormai una formalità, perché l’obiettivo raggiunto sabato era già più che sufficiente. L’atleta varesotta ha chiuso così il “Campionato d’Africa” con 2 medaglie d’oro (ha vinto anche il titolo assoluto nel mixed team arco olimpico con Renee Philippe Kouassi) e 1 di bronzo (arrivata dalla classifica di classe del mixed team).

Lucky Dog las vegasA Las Vegas, invece, dove la provincia di Varese era rappresentata da Valter Sinapi e Luciano Viganò (Arcieri Varese, rispettivamente 200° e 199° nella combattutissima gara olimpico), dopo la splendida prestazione di Nîmes, che aveva visto una grande squadra azzurra aggiudicarsi una pioggia di medaglie e ottimi piazzamenti (a cui i nostri atleti di casa avevano dato il loro importante contributo), la corazzata italiana non è riuscita a ripetersi.
Nonostante ci fossero ben 5 atleti qualificati agli scontri finali della “Indoor World Cup” (tra cui spiccavano Guendalina Sartori e Sergio Pagni in prima posizione, oltre a Matteo Fissore terzo, Federico Pagnoni sesto e Pia Lionetti tredicesima nelle rispettive categorie), lo squadrone azzurro non è riuscito a farsi valere, collezionando solo posizioni secondarie (dalla 5a alla 9a), mentre le medaglie sono state praticamente appannaggio esclusivo del team USA, in grande spolvero per l’occasione casalinga. Unica consolazione? Sergio Pagni si è aggiudicato l’ambitissimo premio di 50.000 $ messo in palio per il “Las Vegas Shoot – Archery festival”, primo al mondo a riuscire nell’impresa, pur non avendo concluso la gara a punteggio pieno ed essendo rientrato nella fase finale solo dopo aver vinto (contro altri 32 arcieri) il torneo secondario di accesso come “lucky dog”, ossia il “ragazzo fortunato” a cui viene data l’opportunità di provare ad aggiudicarsi la vittoria finale.

Con la carta olimpica staccata da Carla Frangilli, salgono a 4 i pass vinti dagli atleti della nostra provincia, tra cui spicca proprio il fratello della giovane gallaratese (classe 1988), Michele, a cui si aggiungono i due grandissimi atleti paralimpici in forza alla società degli “Arcieri Castiglione Olona”, Matteo Bonacina e Paolo Cancelli, che si erano qualificati ai Mondiali Para Archery di Donaueschingen (Germania).

Comitato provinciale Fitarco Varese
(foto di Vittorio Frangilli, Gillo Gold Metal, Fitarco Italia)