Domenica 10 maggio Orago ha esultato due volte: la prima per la splendida vittoria del titolo lombardo ottenuto con l’Under 14 gialloblu, la seconda per l’altrettanto gratificante successo di coach Giuseppe Bosetti con l’Under 14 del Volleyrò Casal de’ Pazzi che si è imposta nel Lazio. Dopo tanti anni di pallavolo ad altissimi livelli, che gli sono valsi la consacrazione come “Professore”, l’estate scorsa Bosetti ha accettato la sfida di trasferirsi a Roma e di diventare il punto di riferimento per la formazione delle squadre Under del club laziale, con il quale Orago ha intrapreso una collaborazione. Molte le ore in palestra trascorse con le ragazzine, altrettanti i viaggi in giro per l’Italia per conoscere varie realtà e dispensare consigli ed esperienze.

Arrivati quasi al termine del primo anno romano, qual è il suo bilancio personale?
“Per la prima volta ho lavorato fuori dalla Lombardia e, soprattutto, sono stato lontano da mia moglie e dalla mia famiglia. Non nego che quest’ultimo aspetto alla lunga mi sia pesato e mi pesi ancora molto ed è proprio per questo che ho deciso di tornare all’ovile nella prossima stagione. Collaborerò ancora con il Volleyrò, ma lo farò da casa”.
Sarà dunque di nuovo ad Orago. Che ruolo ricoprirà? 
“Nelle prossime settimane rientrerò in una società in cui tutti siamo capaci di fare tutto e in cui rispetterò le consegne che mi verranno date. Personalmente, preferirei avere un ruolo da dirigente; di anni in palestra ne ho passati moltissimi e non sono più un ragazzino, ormai. Credo che nel nostro territorio ci sia la necessità di operare ancora per il bene della pallavolo; c’è tanto da fare e posso dare il mio contributo, possibilmente senza che nessuno abbia paura che interferisca con il suo lavoro”.
Da chi sarà sostituito a Roma?
“Stanno già pensando a come ristrutturare la società: stanno prendendo contatti con altri allenatori e addetti ai lavori e credo anche che abbiano le competenze e le capacità per riuscire a valorizzare qualche figura più legata al territorio della capitale senza dover ricorrere a persone esterne, come hanno fatto nel mio caso. So che è difficile essere profeti in patria, ma sono in gamba e sono in grado di portare avanti autonomamente un progetto già avviato”.
Di cosa si è occupato concretamente a Roma?
“Ho ristrutturato e dato organicità al settore giovanile del Volleyrò, ne ho migliorato la struttura che, devo dire, era già ben organizzata. Ho anche allenato, soprattutto le giovani dell’Under 14 e dell’Under 16, che sono due categorie in cui è importante cominciare a dare un’impronta a ciascuna delle giocatrici. Infine, ho girato per la Penisola per visitare varie società”.
Avete anche fatto scambi con Orago?
“Orago è venuto a Roma e noi abbiamo ricambiato la visita nel periodo pasquale. Credo molto in questi incontri e in queste opportunità di crescita tra ragazze; è importante che ci sia stato un incontro tra due dei migliori gruppi in Italia e tra le più promettenti ragazze del panorama azzurro”.
Ha avuto modo di conoscere una realtà diversa da quella di Orago. Quali differenze ha trovato?
“Mi sono reso conto che a Roma non si può chiedere alle ragazze di spostarsi da una palestra all’altra, ma che devi farlo tu che sei il loro allenatore. Il traffico è davvero caotico e a volte ci si impiegano ore per raggiungere le strutture che, tra l’altro, sono molto buone, anche quelle di periferia. Quanto alla società Volleyrò, mi hanno accolto benissimo e mi hanno dato e mi stanno dando ancora tutto il supporto di cui ho bisogno; ho avuto modo di conoscere persone straordinarie come Scozzese e Monini che vivono con entusiasmo la pallavolo giovanile e la hanno a cuore. Ci tengo a ringraziarli”.
Le finali nazionali Under 14, Under 16 e Under 18 femminili si avvicinano. Quali sono le squadre favorite secondo lei?
“Per quanto riguarda l’Under 14, penso che le formazioni lombarde abbiano qualcosa in più di tutte le altre e mi riferisco soprattutto a Orago e Pro Patria Milano; le emiliane e le venete così come anche noi del Volleyrò o l’altra romana di Tor Vergata possiamo essere le mine vaganti che potrebbero rimescolare le carte in una competizione lunga e faticosa sotto il profilo fisico e mentale. Credo che l’Under 16 e l’Under 18 del Volleyrò partano con i favori del pronostico per aggiudicarsi i rispettivi scudetti di categoria e bissare il successo dell’anno scorso”.
Ieri sera Casalmaggiore ha battuto per la seconda volta Novara. Il tricolore si assegnerà sabato sera in gara-5. Si aspettava di vedere Casalmaggiore così in alto?
“Sinceramente, non avrei mai pensato che la serie scudetto si protraesse fino a gara-5, credevo che Novara la chiudesse prima. Ora Novara non può sbagliare e una eventuale sconfitta sarebbe uno smacco per una formazione che è stata costruita per vincere. Casalmaggiore ha una palleggiatrice che riesce a servire benissimo le centrali Stevanovic e Gibbemeyer e regge bene in ricezione, Novara può contare su Hill e Barun che sono molto forti”.
La Unendo Yamamay Busto Arsizio ha chiuso in ciclo e ripartirà da un nuovo allenatore e da un blocco di nuove giocatrici. Che prospettive avrà?
“Il pubblico di Busto merita che sia costruita una squadra di vertice o che almeno abbia tutte le carte in regola per provarci. Mi auguro per la pallavolo del nostro territorio che ci riesca e che riparta con buone prospettive; sarebbe un bene per il nostro volley. Penso che la squadra sarà formata da un giusto mix di giovani ed esperte e credo che la scelta di Mencarelli sia giusta: non ha esperienza in un club, ma è un grande conoscitore di pallavolo e ha sempre portato avanti con buoni risultati gli incarichi che gli sono stati affidati. Potrà fare bene”.

Laura Paganini