“Questa squadra è una Ferrari“. L’ipse dixit è di Luca Di Masi, presidente dell’Alessandria che il 29 settembre, in occasione dell’investitura di Angelo Gregucci (dopo l’esonero di Beppe Scienza), tolse ogni possibile velo alle reali ambizioni nella stagione in corso del club piemontese. Chi, sull’argomento, avesse qualcosa da eccepire, può consultare l’autorevole sito Transfermarkt.it che assegna alla rosa della prossima avversaria della Pro Patria (stadio “Moccagatta”, sabato ore 17.30) il valore più elevato del Girone A di Lega Pro: 5,70 milioni di euro. Una valutazione (in tutta la categoria), seconda solo a quella del Lecce dei Tesoro. Di fatto, un organico extralusso costruito con il solo obiettivo di raggiungere quella Serie B inseguita in riva alla Bormida da esattamente 40 anni (campionato 1974/75). E così tra i 22 giocatori a disposizione dello staff tecnico dei grigi, ben tre sono nella top ten dei cartellini più onerosi del Girone. Nello specifico, Manuel Fischnaller (16 reti l’anno scorso con l’Alto Adige di cui due alla Pro Patria del 2-0 del “Druso”) valutato 500.000 euro (solo Filippo Scaglia del Cittadella ha una quotazione superiore); Gianni Manfrin (centrale difensivo in prestito dal Chievo e attualmente infortunato) stimato 450.000 euro; così come Riccardo Bocalon, Mostro della Laguna ai tempi del Venezia quando rifilò tre peoci ai biancoblu il 2 marzo 2014.

Prezzo dei cartellini a parte, il precoce cambio di allenatore è la regola (quasi senza eccezioni) del recente tratto di storia della società mandrogna. Gregucci è infatti il 24° tecnico a sedersi sulla panchina di Spalto Rovereto dal 2000 ad oggi. Da allora, solo due trainer (Luca D’Angelo l’anno passato e Maurizio Sarri nel 2010/11) hanno cominciato e portato a termine un intero campionato. Un tritatutto giustificato in questa stagione dai risultati (per Scienza solo 4 punti in altrettante gare) e da una certa timidezza nell’applicare il 4-3-3 su cui era stato impostato il mercato estivo. Un modulo che Gregucci (presentatosi a stampa e tifosi con una frase ad effetto: “Ho sempre mirato alla luna per prendere le stelle”), ha invece sposato senza tentennamenti raccogliendo tre vittorie ed un pareggio prima dello stop di sabato a Cittadella (2-1 per i veneti di Venturato).

Quali uomini sceglierà il tecnico di San Giorgio Ionico per affrontare sabato sera la Pro Patria? Apparentemente nessun dubbio fino alla mediana. Qualche ballottaggio invece per il trio d’attacco. Quindi, il pratese Gianmarco Vannucchi (al posto dell’infortunato Nordi) in porta; in difesa, a destra il croato Vedran Celjak, a sinistra il quasi centenario (di presenze in grigio) Roberto Sabato, in mezzo la coppia platense composta dall’argentino Santiago Morero e dall’uruguayano Christiàn Sosa; in mediana, il bustocco ex Alto Adige Simone Branca, il metronomo paranaense Adriano Mezavilla (autentico motore del gioco piemontese) e l’ex Perugia Gianluca Nicco. In avanti, come detto, qualche nodo da sciogliere con terzetto presumibilmente composto ancora da Fischnaller, Bocalon e dall’altro ex Alto Adige Manuel Marras. Insomma, mani piene per una squadra che può permettersi (in attacco) di lasciare in panchina il veterano Antimo Iunco, il nipote d’arte Filippo Boniperti e una solida punta come Michele Marconi. Abbondanza che, del resto, non ha comunque impedito all’Alessandria di dover inseguire una vetta della classifica distante, al momento, sei lunghezze. Evidentemente per ogni Ferrari, c’è sempre almeno una Mercedes.

Giovanni Castiglioni