Evidentemente quelle del Direttore Generale di Federbet Francesco Baranca non erano solo congetture. A tre mesi di distanza dall’apertura dell’inchiesta della Procura di Busto Arsizio su presunte combine in gare di Lega Pro (ma senza apparenti collegamenti tra le due indagini), la Direzione Distrettuale Antimafia di Catanzaro ha fatto scattare all’alba l’operazione “Dirty Soccer”. E per la Pro Patria è stato un risveglio terribile.
Melillo 1Tra i 50 colpiti da provvedimento cautelare con l’accusa di associazione a delinquere finalizzata alla frode sportiva compare anche il nome dell’attuale portiere tigrotto Vincenzo Melillo (foto a destra). Non solo, con lui anche Mauro Ulizio (ex Direttore del Monza e primo ministro del governo ombra), Massimiliano Carluccio (socio occulto di Ulizio nella gestione parallela della Pro Patria), Marco Tosi (allenatore delle tre gare incriminate: Cremonese- Pro Patria 3-1 del 15 dicembre (foto in alto), Torres-Pro Patria 4-0 dell’11 gennaio e Pro Patria-Pavia 2-3 del 17 gennaio), gli ex fino a gennaio Andrea Ulizio (buon sangue non mente mai) e Adolfo Gerolino. In più, anagrafiche note anche a queste latitudini come quelle del DS del Monza Gianni Califano e dell’allenatore del Barletta Ninni Corda. La DDA si riferisce ad “un sottobosco criminale ben innestato nel mondo del calcio” dove avrebbe condizionato l’esito di decine di gare di Lega Pro e Serie D. Oggettivamente non una sorpresa in considerazione di voci, sottintesi e pissi pissi che hanno caratterizzato la prima metà del campionato bustocco. Il coinvolgimento di Melillo, però, (seppur al netto della presunzione di innocenza) sconvolge il gruppo alla vigilia della vitale doppia sfida con il Lumezzane. Una luce sinistra che si riverbera sull’attuale stagione e che fornisce una chiave di lettura alternativa (peraltro già avanzata su queste colonne) dello stop and go presidenziale di Carlo Filippi. E nell’attesa che le carte finiscano alla Procura Federale per le eventuali conseguenze sul piano sportivo, la cessione societaria (con questi chiari di luna) rischia di diventare una missione impossibile.                  

LEGGI ANCHE: L’INDAGINE 

Giovanni Castiglioni