Già uomo a soli 17 anni. Il giovane portiere del Varese, Andrea Scapolo, ha dovuto dire addio a sua papà troppo presto, da allora guarda la vita con occhi diversi. Frequenta il quarto anno del Linguistico Cobianchi di Intra e il suo esordio in prima squadra, avvenuto nell’ultima giornata contro la Lomellina, non poteva non essere dedicato a suo papà Mauro, scomparso a soli 43 anni per colpa di un male incurabile: “E’ venuto a mancare 10 giorni prima del mio compleanno, avevo 8 anniricorda Andrea -. Un giorno sono tornato a casa, c’erano tutti i miei parenti e mi è stata data la notizia. All’inizio non ho capito bene, poi sono scoppiato a piangere, ero piccolo e per questo ho pochi ricordi di lui, ma in ogni cosa che faccio sento che c’è il suo zampino. Da bambino gli ho dedicato tanti gol”.

scapoloDedicato tanti gol? Ma non giochi in porta? “Ho iniziato nelle giovanili del Bosto e ho sempre giocato nel ruolo di attaccante. Poi ho deciso di mettermi alla prova grazie a mio nonno e mio zio che mi hanno dato la spinta giusto. Mio nonno Elio mi dice sempre che è meglio essere un ottimo portiere che un giocatore mediocre e proprio questa affermazione mi ha fatto intraprendere una strada diversa. Non giocavo tantissimo, ma i gol arrivavano, ma ho deciso lo stesso di indossare i guantoni”.

Per il classe 1998, indossare i colori biancorossi ha un significato particolare: “Sono di Varese e giocare per questa maglia vuol dire tutto. Aver esordito è stata una grande emozione, mi sono sentito sicuro di me stesso e sono entrato in campo senza pressioni. L’ho vissuto come un premio, mi sono sentito ripagato per tutti i sacrifici che ho fatto. Spero arrivino altre occasioni”.
L’estremo difensore è entrato al posto del compagno Bordin: “Oltre ad essere un bravo portiere – dice Scapolo -, è un bravissimo ragazzo che mi aiuta spesso, mi consiglia e cerca di trasmettermi quel qualcosa che magari mi manca. Sento di dover migliorare la fiducia in me stesso e nei miei mezzi, sicuramente devo lavorare sulle uscite e devio perfezionare la tecnica in generale. Sono comunque contento perché faccio il portiere da soli due anni e mezzo“.

scapolo (2)Il suo approdo in biancorosso c’è già stato un anno fa: “Quello dell’anno scorso è stato un grande salto per me. Passare ad una realtà come il Varese è stato coronare il mio sogno. Sono partito con la Beretti, poi ho giocato anche con gli Allievi ed infine ho trascorso gli ultimi tre mesi di stagioni in Primavera. E’ stata una stagione molto importante per la mia formazione. Verderame mi ha trattato come un figlio, così come tutti gli altri”.

Gli obiettivi sono chiari: “Penso a finire nel migliore dei modi la stagione. Ad imparare molto dai più grandi come Gheller, Marrazzo e Capelloni, e magari di collezionare qualche presenza in più. Il mio sogno? Spero di poter diventare qualcuno, di poter trasformare la mia passione in lavoro. Diventare un professionista è il mio desiderio più grande”.

Elisa Cascioli