“Il processo più lungo della storia del calcio italiano”. Con questo lapidario commento l’avvocato Eduardo Chiacchio (in passato anche legale biancoblu) ha chiosato le 17 ore di dibattimento che ieri (in realtà oggi visto che si è chiuso all’1.07) hanno caratterizzato la prima giornata del processo sportivo scaturito dall’inchiesta Dirty Soccer. Oggi secondo round con, in apertura, l’ammissione (come società terze interessate) di Messina, San Marino, Forlì e Pro Patria.

Già, c’è anche la società tigrotta tra le potenziali parti lese quando, solo qualche settimana fa, si pensava di trovarla sul banco degli imputati. Cosa che peraltro accadrà quando, non prima di settembre, verrà il momento di giudicare le reponsabilità oggettive. Tra i primi a prendere la parola al NH Vittorio Veneto di Roma quindi anche l’avvocato Cesare Di Cintio che ha illustrato la posizione biancoblu rispetto alle possibili conseguenze per le penalizzate (Torres su tutte). L’aria che tira è quella della mano pesantissima se pensiamo alla D con penalizzazione proposta dal Procuratore Palazzi per il Teramo neo promosso in Serie B.

Di fatto, viste le premesse, si va per le lunghe se non per le lunghissime e la sentenza di primo grado non arriverà prima del 18 o 19 agosto. Per saperne di più sulla potenziale riammissione della Pro Patria in Lega Pro bisognerà dunque scavallare il Ferragosto.

Giovanni Castiglioni