Si torna a scuola, a quando a metà anno si tiravano le somme dando il famoso “pagellino del primo semestre”. Non può esimersi dal giudizio nemmeno il calcio, nemmeno le squadre di prima categoria, viste alla nostra lente d’ingrandimento.
I primi verdetti al giro di boa promuovono a pieni voti Cas e Brebbia, trovando ampiamente positivi anche i percorsi di Morazzone, Gorla e Solbiatese. Rimandate Valceresio ed Arsaghese, da cui ci si aspetta qualcosa in più nel ritorno, le bocciature senza sconti arrivano per Leggiuno, Rasa ed Ispra Angera.
Vediamo nel dettaglio chi può aspirare al salto di qualità, chi “è bravo ma può fare di più” e chi è distratto e non si applica.

amici dello sport - casAMICI DELLO SPORT 8.5: E’ la costante del girone A di prima categoria, è la squadra che si è messa in testa all’inizio e che dopo 15 giornate continua a guardare tutti dall’alto. Ha puntato sui giovani di casa propria e su un gruppo che si era già distinto lo scorso anno, ed al momento raccoglie tutti i consensi. Sembrava dovesse salutare il suo bomber d’autore, Massimo Colace, ma l’insistenza del neo ds (e amico) Claudio Colombo, unita alla voglia di continuare a giocare in un ambiente “familiare”, hanno avuto la meglio, e così mister Grassi può godere, almeno fino a maggio, di un’altra preziosissima freccia nel suo arco. A lui va ad aggiungersi, però, un Daniel Agrello in formato super, che fino ad ora ha collezionato 10 perle (al pari di Falsaperna della Solbiatese gli valgono il titolo di capocannoniere ndr) e che insieme a Del Vecchio e capitan Iorfida, sembra essersi messo in spalla una corazzata che ormai punta, seppur con umiltà, a vincere. Miglior attacco (31), miglior difesa (12), primato ed una sola battuta d’arresto. What else? Il Cas è…leader indiscussa.

BrebbiaBREBBIA 8: Alzi la mano chi, ad agosto, avrebbe scommesso su un Brebbia tra le prime della classe e soprattutto su una squadra tanto spumeggiante e capace di impensierire tutte le formazioni più attrezzate del campionato. Nonostante la consapevolezza di un gruppo qualitativamente buono, probabilmente nemmeno in casa gialloblù ci si aspettava una prima parte di stagione così esaltante. I meriti vanno a mister Martusciello, bravo a gestire magistralmente un gruppo di ragazzi affiatatosi con il passare delle domeniche, ma soprattutto in grado di aiutarli a tenere i piedi saldamente a terra, nonostante qualche “vertigine” fosse comprensibile. A detta di tutti è la formazione che sta esprimendo il gioco più vivace e, alla luce di questo e dei suoi 31 punti complessivi (3° dietro al Morazzone sempre a quota 31), passa di diritto fra le “big” di questo campionato. Brebbia è… un brindisi con bollicine.

MorazzoneMORAZZONE 7.5: Senza troppi giri di parole è la corazzata che da tutti gli addetti ai lavori (o quasi), alla vigilia del campionato e alla luce del calciomercato estivo, era stata dichiarata tra le “favorite assolute”, e ad oggi, infatti, è con il fiato sul collo della capolista, ma non è mai riuscita a starle davanti. Pesano gli unici due scivoloni con due “piccole” quali Laveno e Viggiù, o forse anche quel finale nello scontro diretto con gli Amici dello Sport, dove si sono fatti colpire da Colace, che li ha inchiodati sul 2-2. Ponti, Berton, il rientro di Puddu ed una rosa ampiamente all’altezza, hanno tutte le carte in regola per compiere una cavalcata trionfale nel ritorno e provare a dare ancora più fastidio all’attuale prima della classe. E’ questo ciò che ci si aspetta dall’armata di Marco Dallo. Il meglio deve ancora venire! (?). Morazzone è…pronta.

Gorla MaggioreGORLA MAGGIORE 7: Anche quest’anno il Gorla Maggiore di Mirko Colombo conclude un girone d’andata in positivo, anche se rispetto a 12 mesi fa qualche ko in più c’è stato. In particolar modo risalta subito all’occhio il mese di ottobre, dove in 4 giornate sono stati raccolti solo 3 punti. Ma anche dopo un periodo non brillante, la forza del Gorla, che è in primis quella di un gruppo dallo zoccolo duro che per due anni ha stupito e sognato la promozione e che ora sembra fare sul serio per il passaggio di categoria, è però emersa, tant’è che ad oggi i grigiorossi stazionano in 4° posizione grazie ai 28 punti accumulati. Bene la difesa, solo 13 reti subite, non brillantissimo l’attacco, con 23 gol complessivi, ed è proprio questo il lato su cui si dovrà lavorare di più. Alla luce di tutta questa analisi, riusciranno i gorlesi a centrare il terzo playoff consecutivo? La risposta è tutta nell’enorme cuore grigiorosso fatto, quest’anno ancor di più rispetto al passato, di sogni, rivalsa e certezze; ad Ippolito e compagni non resta che un intero girone di ritorno per dimostrarlo, con la consapevolezza che chi dice Gorla dice top player. Gorla è… un cavallo vincente.

SOLBIATESE 7: Inutile nascondersi dietro un dito, è una delle squadre con maggior qualità in questo girone, vuoi per un Solbiateseattacco stellare, che vanta il trio Alessi – Baldisser – Falsaperna, dove quest’ultimo ha timbrato il cartellino ben 10 volte ed è capocannoniere (insieme ad Agrello del Cas), vuoi perché Di Nola e Saramin continuano ad illuminare con le loro giocate, o anche perché dopo un’annata trionfale in seconda categoria, l’affiatamento nato è davvero profondo. Fatto sta che la Solbiatese, dopo una partenza a rilento, si è presa la 5° posizione con 26 punti e non ha nessuna intenzione di abbandonarla, anzi, la volontà è di continuare a crescere e risalire, e i mezzi per farlo ci sono tutti. Una menzione speciale la si deve a quella doppia vittoria, in due giornate consecutive, contro Brebbia e Cas. In particolar modo, la banda di Rimoldi è stata l’unica squadra capace di fermare la capolista. Infine non si può non ricordare che, seppur con un organico di livello, si sta pur sempre parlando di una neopromossa. Nonostante le dichiarazioni del presidente Carnevali “puntiamo alla salvezza, il resto è un di più”, è facilmente intuibile che i gialloverdi oggi possano permettersi ambizioni più alte, del resto come dargli torto? La Solbiatese è… poco fumo, tanto arrosto.

ANTONIANA 6.5: I cambiamenti in casa Antoniana sono all’ordine del giorno ed anche la scorsa estate non si è andato tanto per il antonianasottile, salutando e ringraziando mister Dall’Orso ed accogliendo un nuovo giovane tecnico, ovvero Giovanni Canestrale. Insieme a lui sono arrivati giovani di livello (è stata proprio questa la nuova impronta data ai giallorossi, ovvero quella di abbassare l’età media) ed è stata confermata la spina dorsale dell’Antoniana, fatta in primis da un bomber sempre richiesto come Matteo Turconi. Alla luce di tutto il presidente Cosentino aveva affermato di voler i playoff ed il treno è in effetti a portata di mano; forse, però, ci si aspettava qualcosa di più a livello di numeri (e punti). Pesano soprattutto quei pareggi (ben 6) che talvolta sono stati frutto di poca lucidità e concentrazione soprattutto nei finali di match. Un plauso alla difesa, con sole 13 reti al passivo, qualche tiratina d’orecchie al reparto avanzato, visto che i gol sono 17, anche se con l’ultimo arrivato Corbetta ci sarà una nuova soluzione importante là davanti. Per avverare, però, il sogno di partecipare alla post season, nel girone di ritorno c’è bisogno d’ingranare una marcia in più. L’Antoniana è… in attesa.

BELFORTESE 6.5: E’ una delle più belle sorprese di questo girone: la Belfortese di mister Epifani si piazza in 7° posizione con Belfortese21 punti e, considerando che si sta parlando di una neopromossa, lo stupore è doppio. Non ci sono mezze misure a Belforte, visto che le vittorie sono 7 e le sconfitte 8, mentre in nessuna occasione la gara è terminata in parità. Tanti meriti al gruppo, ma diciamo anche che con un Angelucci in più è tutto più semplice: l’attaccante ha bucato per 7 volte i portieri avversari, ma è senza dubbio l’osservato speciale di ogni sfida, colui che calamita su di sé l’attenzione di tutte le retroguardie opposte. Per fare di meglio nella seconda parte di stagione, bisognerà limare la fase difensiva (26 reti subite sono tantine), e non perdere quell’entusiasmo da “ultima arrivata” che, sommato ai valori di un’equipe ottimamente organizzata, potrebbe rivelarsi la più scontata ma allo stesso tempo la più efficace delle armi da sfoderare, per tenersi stretta (senza troppi patemi) la prima categoria. La Belfortese è… determinata.

VALCERESIO 6: Valceresio no, Valceresio si, Valceresio ni. Il percorso dei ragazzi di Arcisate non è certo stato caratterizzato Valceresioda linearità in questa andata, con tanti, troppi, sali e scendi che ad oggi non permettono una collocazione chiara degli stessi, seppur la graduatoria li inserisca all’8° posto (20 punti). Sottotono l’avvio, fin quando si è optato per un cambio in panchina, con Fabio Pasetti subentrato a Claudio Casaroli. La sinfonia è passata d’un tratto da classica e triste a rock, con 1 pareggio e 3 convincenti vittorie consecutive nel mese di ottobre, per poi assestarsi su un genere più melodico/pop che a novembre e dicembre è valso solo 7 punti in 7 uscite. Per quanto sostituire Memaj fosse un’impresa quasi impossibile, non è certo l’attacco la vera pecca (27 reti, guida Broggini con 8) che comunque ci ha messo un po’ per ingranare, ma la difesa che con 33 gol subiti è la seconda più battuta del campionato. Sembrano lontani i numeri utili per assestarsi ai vertici come lo scorso anno, a meno che il ritorno del figlio al prodigo Giuliano Markay non darà quella sterzata, quel cambio di passo che potrebbe spingere in su l’armata biancoverde, verso una rincorsa playoff difficile ma non impossibile. La Valceresio è… in cerca di una svolta.

VIGGIU’ 6: Sufficienza piena per gli uomini di Criscimanni che si portano a casa, dopo un intero girone, la postazione Viggiùnumero 9 e 18 punti. Grosso motivo di vanto aver stoppato per 1 a 0 Morazzone, ma mancano continuità e qualche punto contro le dirette avversarie per la lotta alla salvezza. Differenza reti a 0 (24 fatte, 24 subite), dalle ultime giornate si può contare, inoltre, su un acquisto importante come quello di Daniele Zaffaroni che arriva dalla Valceresio per fare da scudo alla retroguardia e per offrire nuovi spunti al reparto avanzato, di cui è capocannoniere Brancato con 7 gol. Per la seconda parte ci si aspetta maggior attenzione e meno passi falsi, soprattutto nelle sfide cruciali: in un campionato tanto equilibrato ogni scontro “varrà doppio” e la bagarre salvezza si prospetta tiratissima. Viggiù è… alla ricerca di conferme.

ARSAGHESE 5.5: Ci si aspettava tutto un altro tipo di cammino in questo campionato da parte dell’Arsaghese che, dopo aver Arsagheseammazzato le grandi l’anno scorso e dopo aver costruito un gruppo solido, aveva dalla sua tanti pronostici favorevoli per compiere un percorso lodevole. Ed invece tanti, troppi, gli avvicendamenti societari che non hanno garantito serenità all’ambiente, e sul campo si sono visti una serie di risultati poco brillanti. Nulla di compromesso, sia chiaro, ci sono 18 punti da incrementare senza troppi fronzoli, ed un 10° posto che in data odierna significa salvezza, ma bisogna guardarsi molto le spalle. L’aver rispolverato un goleador come Vergadoro ha garantito gol e prestazioni, ma adesso che il centravanti ha deciso di sposare la causa Arona, toccherà al neo arrivato Turri farne le veci. 22 le marcature, 23 le reti subite, la differenza è quindi di -1 e fare punti significa anche riportarla al più presto in positivo. A Rizzuto il compito non facile di spiegare le vele e riprendere a viaggiare direzione “salvezza tranquilla”. L’Arsaghese è… obbligata a voltare pagina.

LAVENO 5.5: Gestione oculata, tanta volontà, e l’emozione della prima volta: il Laveno di coach Genco, nonostante delle Lavenobuone prestazioni ed un ordine persino “invidiabile” dentro e fuori dal terreno di gioco, non riesce, almeno per il momento, ad evitare la zona playout, chiudendo 13esimo con 16 punti. Fra le neopromosse è quella che sta facendo più fatica, a causa anche di un attacco latitante (14 gol). La sfortuna è stata un po’ alleata in questo senso, visto che il bomber di casa Marchi, dopo 5 mesi di tentativi, stavolta dovrà definitivamente abbandonare la nave (ginocchio malconcio), ed ecco che la dirigenza è corsa ai ripari arruolando Novello e Federici, da cui ci si aspetta molto in questo girone di ritorno. Riuscirà la banda biancoblù a ritrovarsi ai nastri di partenza della prima categoria 2016/17, magari senza nemmeno passare dai playout? Ai posteri l’ardua sentenza, per il momento il Laveno è… un sorriso a metà.

mozzateseMOZZATESE 5.5: Si sa, da una squadra che è appena retrocessa dalla promozione, ci si attende sempre qualcosa in più: se non una pronta risalita, quanto meno un campionato in tranquillità. Ed invece le acque in cui oggi si naviga a Mozzate sono piuttosto agitate, visto che  la zona rossa dista un misero punticino. Il primo problema è la fase offensiva, che ha fatto registrare appena 17 gol, non malaccio invece la difesa bucata per 22 volte. Che potesse essere una stagione difficile era anche immaginabile, ma che ci si perdesse più volte in un bicchiere d’acqua, forse non era stato messo in conto, ecco perché manca la sufficienza. La Mozzatese è… una squadra che deve rimboccarsi le maniche.

Saronno tourSARONNO ROBUR 5.5: I giovani, si sa, sono croce e delizia, e mai come in questo caso citazione fu più azzeccata per descrivere la formazione di mister Leo. Tanta volontà e brio va a scontrarsi con la poca esperienza e, in una prima categoria come questa, la poca esperienza si paga. I numeri sono contrastanti: 21 reti all’attivo collocano sicuramente questa armata fuori dalla zona bassa, ma 37 reti incassate sono un’enormità (difesa più battuta del girone, pesano le goleade con Cas e Solbiatese). La dirigenza ha però la piena fiducia in questa squadra e si è mossa sul mercato per rinforzarla in ogni reparto: ora non ci si aspetta altro che una risposta globale e decisa sul campo, poiché i mezzi per abbandonare la piazza n. 14 (16 punti) ci sono tutti. Saronno Robur Marnate è… inesperta ma volenterosa.

LEGGIUNO 5: Senza troppi giri di parole è la vera delusione del girone A di prima categoria. Partiti per giocarsi il titolo, e con Leggiunotutte le carte in regola per farlo, a Leggiuno si ritrovano con 16 punti che relegano la corazzata di Bittoni in 12° posizione. Abbastanza inspiegabile questa prima parte di campionato per una formazione che solo 6/7 mesi fa si era giocata il passaggio di categoria ed era addirittura incappata in un ripescaggio (rifiutato dal presidente Autovino perché arrivato a pochi giorni dall’inizio della preparazione estiva). Tanti i perché e le domande, pochissime le spiegazioni e le risposte che trovano riscontro in numeri davvero poco convincenti (19 gol fatti, 22 subiti). Sicuramente la classifica corta e un campionato equilibratissimo ci hanno messo del loro e, nonostante tutto, per quanto la vetta sembri fuori mano, i playoff distano “solo” 10 punti. Se è vero che nel calcio “tutto può succedere”, è ora che Fedele e compagni quel “tutto” lo facciano accadere sul serio. Il Leggiuno è… un imperativo: tornare a vincere.

15-11-01 VARESE BIZZARONE RASA VS CAS SACCONAGO FORMAZIONE RASARASA 5: Cambia solo in parte il discorso rispetto al Leggiuno. L’estate scorsa si era provveduto a prelevare due ottime pedine dal Tradate (il portiere Massara e il difensore Carini) che lasciavano ben sperare per il futuro gialloblù, ma poi è mancato un po’ “il contorno” ed i risultati si sono visti sul campo. 11 punti, 12 gol fatti, 28 subiti, sono cifre abbastanza eloquenti che non possono evitare alla Rasa la penultima posizione. Nel mezzo mettiamoci anche l’abbandono di mister Ligato, che ha interrotto la sua avventura lasciando l’incarico al ds Marchesi. La società ha, però, provato a dare un segnale in questo calciomercato invernale, accaparrandosi Airoldi e Dosi, due attaccanti che proveranno a dare man forte quanto meno in zona gol. Non resta che ricompattarsi e fare punti pesanti. La Rasa è… un riscatto da compiere (ma non è detto che basti).

ispra angera ISPRA ANGERA 4.5: Tanti, troppi errori, da parte di tutti, che ad oggi significano fanalino di coda del gruppo A (9 punti appena). Non è nemmeno la difesa il difetto più evidente, che conta 24 imbucate, ma con un attacco così scarno (13 reti) è difficile anche solo sperare. Eppure ad inizio anno i buoni propositi c’erano tutti, poi una serie di vedute differenti (via mister Fiorito) e di incomprensioni (via anche mister Dall’Orso), hanno fatto sì che alcuni ragazzi abbandonassero la causa e che toccasse al ds Simoncelli farsi carico del ruolo di allenatore. Poco altro da aggiungere se non che l’Ispra Angera è… a caccia di un miracolo.

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Mariella Lamonica