Ancora due giorni d’attesa, poi il sindaco Attilio Fontana, attualmente lontano da Varese per motivi di lavoro, scioglierà il riserbo. Aspettando di capire a quale fine andrà incontro l’oramai vecchio Varese, a breve ne nascerà uno nuovo che ripartirà dai dilettanti chiedendo di essere ammesso alla Serie D e probabilmente sarà venerdì il giorno decisivo.

Due sono le soluzioni e sarà proprio il primo cittadino a stabilire quale strada prendere. Il “piano A” è quello della cordata in cui sarebbero coinvolti gli imprenditori del territorio Claudio Milanese, Paolo Orrigoni e Paolo Maccecchini, ma non come attori principali. Questo progetto infatti si baserebbe su due importanti investitori, pare disposti a mettere sul piatto della bilancia dai 200 ai 400mila euro a testa, coinvolti da Ricky Sogliano, cuore biancorosso al quale si è direttamente rivolto Fontana. Nel nuovo Varese, Sogliano non metterebbe risorse economiche, ma darebbe una mano dal punto di vista dell’organizzazione e della pianificazione mettendo a disposizione le sue conoscenze. Riguardo a questo aspetto sembra che ci sia già un personaggio del territorio, che ha fatto parte del recente passato biancorosso, che si è mosso avviando i contatti con l’ambiente per mettere in piedi la nuova squadra di lavoro  per evitare di arrivare impreparati.

Tornando ai due “forti” investitori, da un lato ci sarebbe un imprenditore con interessi nel Milanese che ha già un passato nel mondo del calcio, dall’altro invece ci sarebbe una persona con interessi nella vicina Svizzera. Ad affiancarli, come detto, saranno Milanese, Orrigoni e Maccecchini che hanno dato la loro disponibilità, e anche eventuali aziende del territorio interessate alla causa. Non resta che farli incontrare tutti.

Quello che invece coinvolge  Massimo Trainito è il “Piano B”. L’ex presidente del Varese ieri ha avuto un secondo colloquio con il sindaco esponendo il suo progetto e facendo uscire allo scoperto gli altri due suoi potenziali soci. Le soluzioni dunque non mancano e l’epilogo sembra vicinissimo.

Elisa Cascioli